LE CIFRE A VANVERA DI HAMAS

Anche se i media occidentali spesso la riportano come fosse Vangelo, quando una notizia proviene da Hamas non ha alcuna affidabilità. Per esempio le televisioni dànno ogni giorno il numero totale di morti civili di Gaza (attualmente ventimila), senza mai considerare che, dal momento che Hamas non ha una divisa, a Gaza sono tutti civili. Dunque si potrebbe altrettanto bene dire che a Gaza dall’inizio della guerra sono morti ventimila guerriglieri di Hamas. Non c’è modo di distinguerli. Quanto ai bambini, così spesso menzionati, chi mai nelle statistiche li ha distinti dagli altri esseri umani? Addirittura, se quei numeri fossero veritieri (ma non lo sono) sarebbe corretto dire: sono morti tot minori dei dodici anni. O minori dei dieci, dei quindici, come si preferisce. Ma una statistica non si può fare parlando vagamente di bambini. Questo linguaggio poetico e scientificamente inconsistente è un privilegio che bisognerebbe lasciare al Papa.
In realtà Hamas spara cifre a caso sperando che i media occidentali abbocchino. E i media occidentali abboccano. Non soltanto nessuno conosce esattamente il numero dei morti, ma in guerra, riferendo il numero dei morti, nessuno si preoccupa di distinguere i bambini dagli adulti, le donne dagli uomini, i laici dai religiosi. Un esempio attuale: l’Ucraina. Al massimo si distinguono (quando si può, e a Gaza non si può) le vittime civili dalle vittime militari.
Ecco un’altra notizia. Ansa: «L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) ha affermato di aver ricevuto informazioni “inquietanti” secondo cui le Forze di difesa israeliane (Idf) avrebbero ucciso sommariamente almeno 11 uomini palestinesi davanti ai loro familiari a Gaza».
Innanzi tutto mi chiedo come si possa uccidere sommariamente. Giudicare sommariamente si può, nel senso di poco accuratamente, non prendendo in considerazione tutti gli elementi della fattispecie, e via dicendo. Ma uccidere? Uccidere poco accuratamente? Solo in parte (?)? Uccidendo alcuni e lasciando in vita altri, a caso? Forse sarebbe valsa la pena di vedere la scena. Poi, come detto, le fonti palestinesi non sono affidabili. E non sono affidabili le Nazioni Unite, basti dire che l’Iran presiede l’organo che si occupa dei diritti umani. Donne, se non siete contente dell’Italia, andate in Iran. Inoltre l’Onu è anti-israeliana, fino all’evidente antisemitismo. Comunque, che la notizia sia tutt’altro che affidabile lo dimostra anche quel verbo, avrebbero, che scarica da ogni responsabilità nel caso la notizia sia inventata di sana pianta. Infine, perché non parlare delle circostanze del fatto? Si sa che Israele è in guerra contro gli affiliati di Hamas. Ma come riconoscerli? Secondo le Convenzioni di Ginevra, sono le divise che distinguono i militari dai civili. I primi sono obiettivi militari legittimi, i secondi no. Ma se sono tutti in abiti civili, sono tutti obiettivi militari legittimi e non (come sognavano i dirigenti di Hamas) tutti degli intoccabili. Il militare di un esercito regolare che combatte contro un esercito irregolare (cioè non in divisa) può sparargli senza rischiare l’accusa di avere sparato a un civile. Magari esiterà dinanzi a un bambino, ma ad un uomo che porta armi non chiederà certo se intende andare a caccia. Gli sparerà senz’altro, prima che l’altro spari a lui. E, se veramente era un civile, se veramente intendeva andare a caccia, la colpa della sua morte si deve darla al suo governo, non all’esercito nemico. L’azione di quel soldato sarà considerata legittima addirittura secondo i termini delle Convenzioni di Ginevra, che oggi la moda vuole chiamare diritto umanitario.
Insomma i terroristi vorrebbero approfittare delle norme delle Convenzioni Internazionali (cui Hamas non ha aderito) quando convengono loro («Non mi sparare, sono un civile») per poi approfittarne, presentandosi come civili e sparando sulle truppe regolari. In divisa. Solo che non funziona. Non so come si dica in ebraico, Accà nisciun è fess, ma lo pensano anche a Gerusalemme. Probabilmente a Gaza nelle regole d’ingaggio dell’esercito israeliano (Idf) ci starà scritto di sparare a chiunque sia sospetto, e di abbattere anche un intero condominio a cannonate, o con l’aviazione, se da lì spara un cecchino. In sintesi: Ricordatevi che loro non rispettano le regole.
Hamas forse sognava di combattere una guerra sporca, mentre il nemico era costretto a combattere una guerra pulita (cioè con un braccio legato dietro le spalle). Ma dopo i massacri del 7 ottobre Israele ha l’ovvio diritto di non fare sconti, ed anche il diritto morale di non impietosirsi su un popolo che è stato complice dei boia di Hamas. Se si esulta per i massacri perpetrati contro innocenti, poi ci si deve aspettare di essere ripagati con la stessa moneta. E questo vale per gli eventuali innocenti che dovessero trovarsi a Gaza. Per quanto ricordo, in un certo posto e in una certa drammatica occasione, si trovò un solo giusto, Lot. Chissà se e quanti ce ne sono a Gaza.

 

LE CIFRE A VANVERA DI HAMASultima modifica: 2024-01-06T08:46:25+01:00da gianni.pardo
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