INSULARITA’

Un notevolissimo politologo ha fatto un bilancio sconsolato della situazione dell’Occidente. Con la guerra di Gaza l’Europa e l’America hanno mollato l’Ucraina e presto questa dovrà arrendersi alla Russia. A Gaza Israele è impantanata e, se ha vinto militarmente, ha perso la guerra della propaganda. Si è avuta così la saldatura tra l’odio per l’Occidente (cui si dedicano con entusiasmo gli occidentali) e l’odio per gli ebrei, con il trionfo mondiale dell’antisemitismo.
Ma questo non è il peggio. Il peggio lo avremo se gli Stati Uniti eleggeranno Presidente Donald Trump, e se questi manterrà la politica del disimpegno che fino ad ora ha predicato. Da un giorno all’altro l’Europa, incapace di difendersi, crollerà. E nell’operazione, sostiene quell’intellettuale, perderanno anche gli Stati Uniti, perché quando perde l’alleato minore, perde anche l’alleato maggiore, che non sa ha saputo difenderlo.
Su quest’ultima parte del ragionamento si può tuttavia dissentire. La geografia infatti dice altro. Mentre la sicurezza della Slovacchia, per dire, dipende dalla sicurezza dell’Ucraina che sta fra la Slovacchia e la Russia, l’intera Europa può essere dominata da Mosca, dagli Urali a Lisbona senza che questo disturbi l’America. E si dice America, non Stati Uniti. Perché l’affermazione vale anche per il Brasile, l’Argentina o il Messico. Questi Paesi non hanno una flotta o un esercito comparabili con quelli degli Stati Uniti ma, per quanto li riguarda, la dottrina Monroe si applica da sé: con l’Atlantico.
C’è un punto in comune tra l’Europa Occidentale e gli Stati Uniti, anche se forse dipende da cause diverse: l’antipatriottismo. In Europa esso è stato fomentato accanitamente dall’Unione Sovietica, soprattutto in Paesi nazionalmente deboli come l’Italia, con lo scopo di fiaccarne l’eventuale resistenza militare in nome dell’internazionalismo. Gli italiani sono stati educati a temere il colonialismo statunitense, che non esiste, e a non vedere l’espansionismo russo, perché la Russia è stata a lungo la patria del comunismo e dell’internazionalismo.
Negli Stati Uniti invece l’antipatriottismo ha avuto come base il complesso di colpa per cui l’uomo bianco, ricco e forte (l’americano di John Wayne) è stato il prototipo del violento, de sopraffattore, di quello che ha rubato le terre agli indiani e li ha anche sterminati. Di quello che ha reso schiavi gli africani, che ha preteso che la civiltà occidentale fosse superiore a quella del Botswana. Bisogna imparare a sputare sulla bandiera a stelle e strisce. E via dicendo. Chiunque sia riuscito a trovare un’altra colpa immaginaria da addossare all’uomo bianco, l’ha proclamata ed essa è subito divenuta dogma intoccabile.
Come si vede, su ambedue le rive dell’Atlantico del Nord, la moda è al suicidio. Ma se l’Europa Occidentale realizzasse questo suo sogno ricorrente, ciò non comporterebbe automaticamente il suicidio degli Stati Uniti. Questi infatti praticano appassionatamente l’antiamericanismo ma difficilmente, venuto il momento, si suiciderebbero. Come suona il detto, un conto è parlar di morte, un conto è morire. E potrebbero non farlo perché hanno – e probabilmente avranno anche in futuro – la libertà di fare marcia indietro. In questo sono molto più fortunati di noi.
Il quadro del futuro potrebbe anche somigliare a quello del passato, l’Europa fra il 1945 e la caduta del Muro di Berlino. Qui miseria, oppressione, tirannia, mancanza di libertà e infelicità. Sulla riva ovest dell’Atlantico tutto il contrario, salvo che per quanto riguarda l’infelicità: dal momento che questa è un lusso in più per coloro che non hanno nulla di cui lamentarsi. La differenza rispetto ad allora sarebbe che l’Est in quel tempo cominciava dalla linea dell’Oder-Neisse, e l’Ovest era libero. Ora La Russia avrebbe realizzato i suoi sogni.
Naturalmente molti darebbero agli Stati Uniti la colpa di questa catastrofe, perché essi si sarebbero dovuti battere per l’Ucraina e la libertà dell’Europa. Dimenticando che il primo dovere di ognuno è quello di difendere sé stesso, senza aspettarsi che altri lo difenda. Invece gli europei non concedono agli americani il diritto di occuparsi soltanto degli affari loro e deprecano severamente l’isolazionismo di cui Donald Trump dovrebbe essere un campione. Dimenticano che accanto all’isolazionismo c’è un’altra parola che ha la stessa etimologia, isola: e cioè insularità. Gli Stati Uniti non sono un’isola, sono un continente, ma soltanto perché troppo grandi per chiamarli isola. Come avviene per l’Australia. E chi può negare che l’Australia abbia tutte le caratteristiche di un’isola?
Nel nostro caso si sono invertiti normalità ed eccezionalità. È l’interventismo americano ad essere l’eccezione, qualcosa in contraddizione con la geografia, non l’isolazionismo, che è naturale. E sbaglia chi ipotizza una possibile decadenza degli Stati Uniti, se lasciano cadere l’Europa. Il punto è che la difesa dell’Europa è troppo costosa (e in cambio di che cosa, poi, dell’antiamericanismo?) e agli americani l’Europa non interessa più. Che si difenda da sé, se può. E se non ce la fa, too bad, peccato. Gli americani hanno sufficienti tendenze suicide per conto proprio, per potersi interessare di quelle europee. Dunque sì, è possibile che gli Stati Uniti mollino l’Europa. È possibile che l’Europa divenga un feudo russo (come merita). Ma può anche darsi che l’Occidente come civiltà sopravviva nelle isole lontane, il Nord America, il Sud America, e l’Australia. Ché se poi anche loro dovessero soggiacere a qualche tirannia, sarebbe segno che l’umanità non merita di meglio.

INSULARITA’ultima modifica: 2024-01-27T08:16:57+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “INSULARITA’

  1. Disamina sconsolante, ma drammaticamente lucida. Immagino tra l’altro che a lei manchino contatti ravvicinati e diretti con la generazione dei ragazzi di oggi, altrimenti avrebbe ragione di essere ancora più pessimista. E anche su questo versante siamo solo all’inizio: con l’intelligenza artificiale l’amebizzazione dell’umano sarà definitiva.
    Che l’Europa soccombera’ mi pare inevitabile: la domanda non è se, ma quando. E al limite se sarà per mano dei russi, dei cinesi o dei musulmani che, con buona pace dei progressisti che non sanno fare di conto, diventeranno la maggioranza.

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