IL DUELLO

Si parla già molto del duello televisivo Meloni-Schlein e la maggior parte dei commentatori, anche di sinistra, sarebbe contenta se avesse luogo. Ma ad Elly Schlein bisognerebbe sconsigliarlo caldamente. Assolutamente non è nel suo interesse scontrarsi con l’attuale Presidente del Consiglio.
La prima ragione è che il Partito Democratico non è capace di esprimere un progetto di governo. E, mentre questa è – appunto – una sua grave responsabilità, se poi in televisione Elly Schlein si rendesse portavoce di questa posizione, tutti le darebbero la colpa di di non avere idee. E per questo di avere fatto una magra figura.
Per giunta la personale tendenza della Segretaria all’aggressività, alle accuse brucianti quando non alla pura e semplice calunnia, la farebbero presto apparire più come un’Erinni che dopo tutto non ha nulla da dire che come una persona cui affidare i destini del Paese.
Non lo si dice per malevolenza: Schlein non è adatta ad affrontare una donna, come Meloni, che sembra avere nervi di ferro e parte da posizioni di assoluto vantaggio. Qualcuno che non l’ama potrebbe dire che è colpa sua se ha voluto essere Segretaria e che, avuta la bicicletta, deve pedalare. Ma, ora che è lì, mandarla allo sbaraglio non è nell’interesse del partito. A volte uno si chiede se quelli che la spingono al duello in fondo non sperino in questo modo di liberarsene.
La situazione di Giorgia Meloni è molto più semplice. Potrà farsi forte dei risultati ottenuti e da ottenere, dei provvedimenti già varati o avviati, e non basterà risponderle che sono tutti sbagliati e tutti da rifare: Schlein dovrebbe dire tecnicamente, e non solo retoricamente, perché quell’attività del governo sia sbagliata e soprattutto quale sarebbe stata quella giusta. Nozioni che non ha, perché non esistono. Né potrà cavarsela invocando provvedimenti demagogici e rovinosi come il Reddito di Cittadinanza, perché già gli italiani li hanno visti all’opera: e la conseguenza è stata la vittoria del centrodestra. Alla Presidente del Consiglio sarà facile far notare alla sua avversaria che comunque quel genere di provvedimenti non si possono adottare in un momento di vacche magre come l’attuale.
Chi spinge Schlein a quel duello non è detto che lo faccia per il suo bene. La poverina già non ha molta esperienza (e forse nemmeno cultura) politica, e viene mandata in bocca ad una che ha solo 47 anni (Schlein 38), ma fa politica da 32, quasi da quando Elly è nata. Con quale coraggio?
E non è tutto. Conoscendo la televisione bisognerebbe sapere che, quando sullo schermo appare una donna, per tutti la prima domanda non è: «Che cosa pensa?» ma: «Hai visto quanto è carina?», oppure: «Hai visto quanto è brutta?». Per molte telespettatrici addirittura: «Hai visto come è pettinata?». Non dimentichiamolo: fra i politici più competenti e validi abbiamo avuto Rosy Bindi; ma lei è stata più oggetto di sarcasmi per il suo aspetto, dopo tutto normale, che di giudizi politici. Non sto affatto dicendo che sia giusto, tutt’altro. Ma la televisione è la televisione. Se volete metto anche me fra i colpevoli. Appassionato di musica classica, conosco molti solisti e molte soliste. Tutta gente dinanzi alla cui arte mi inchino. Ma se vedo suonare Martha Argerich, non posso non notare che trascura i suoi capelli, mentre se ascolto la violinista Janine Jansen sono addirittura distratto dalla sua bellezza. Mi sembra un miracolo che possa esistere una donna così bella che sia anche una grande artista. E mi chiedo se avrei ricordato il suo nome, se non fosse stata così bella.
La più grande lezione in questo campo l’ho imparata una quarantina d’anni fa (di già) dalla televisione francese. Dei giornalisti chiesero a molti giovani francesi quale fosse la prima qualità per una cantante e la loro risposta fu indimenticabile: che fosse carina. Non la voce, come mi era sembrato ovvio, ma l’aspetto. E in televisione volete mandare Schlein a confrontarsi con la Meloni?

IL DUELLOultima modifica: 2024-01-24T08:34:49+01:00da gianni.pardo
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