L’ERRORE DEI CAPI TERRORISTI

Si potrebbe pensare che i tagliagole (letteralmente) dell’Isis, i bombaroli di tutte le fazioni palestinesi, o gli stupratori e gli assassini del 7 ottobre, siano persone particolarmente cattive. Probabilmente non lo sono. Non nel senso che siano buone e gentili, ma nel senso che le persone perbene possono trasformarsi in belve, se appena il contesto conduce a questo. Crimini di gruppo irriferibili si sono avuti tante volte in passato che non val la pena di parlarne. È questo il senso della banalità del male di cui ha parlato Hannah Arendt. La spiegazione del fenomeno risale ad un dato per così dire zoologico: la specie umana non rifugge dalla violenza intraspecifica come fa la maggior parte dei mammiferi superiori. Noi siamo una specie che fa guerre: e in guerra l’odio è una qualità. Come diceva (giustamente) il generale Patton ai suoi ragazzi: «Voi non siete qui per morire per la vostra Patria. Voi siete qui per far sì che i bastardi di fronte muoiano, loro, per la loro Patria». Per questo non ci meravigliamo dei crimini di Hamas come di quelli degli Unni o delle orde di Gengis Khan. È più interessante vedere un errore dei capi dei terroristi, perché – quello sì – rappresenta una novità. .
Tucidide si pone più volte il problema se convenga terrorizzare il nemico con le stragi di cui si è capaci, a rischio che resista fino alla morte, complicando la vittoria, o se convenga essere magnanimi, in modo che i nemici si arrendano più facilmente, non temendo eccessivamente le conseguenze della resa. Inoltre nell’antichità era chiaro a tutti che, se si era eccessivamente crudeli col nemico, questi, se avesse prevalso nella guerra o nella battaglia, sarebbe stato altrettanto crudele con i vinti. Un esempio: nel Vicino Oriente, fomentato anche da Massinissa, un popolo si ribellò contro i romani uccidendoli a migliaia, in un’autentica mattanza. Il risultato fu che Roma riuscì a vendicarsi adeguatamente, a sottomettere altri territori, e a ridurre alla fine Massinissa in una tale condizione che si suicidò. In altri termini, in passato, se ci si credeva particolarmente duri, crudeli e temibili, bisognava stare attenti: perché il nemico, se ne aveva la possibilità, si rifaceva in modo analogo. Capitale e interessi. Cesare, sequestrato dai pirati, raddoppiò la somma del riscatto proposta da loro (la forma più alta di: «Voi non sapete chi sono io») ma promise loro di catturarli e farli crocifiggere. Di fatto ricuperò la somma pagata, li catturò e, clemente, li fece crocifiggere dopo averli fatti uccidere. Per mantenere la parola.
Nell’epoca moderna tutti gli Stati civili, soprattutto a partire dalla guerra di Crimea (1853) e per opera soprattutto di Florence Nightingale, hanno capito che la guerra è ineliminabile, ma bisogna escludere reciprocamente le crudeltà inutili. Ad esempio rispettando i prigionieri e persino curarli, sempre reciprocamente, in modo che a guerra finita possano ritornare alle loro famiglie. I capi terroristi invece hanno sempre creduto e ancora credono di avere l’esclusiva degli orrori. Pensano che gli altri debbano temere le loro crudeltà, perché essi stessi non ne sono capaci. E qui si sbagliano profondamente. Delle stragi di innocenti, degli stupri di massa, delle crudeltà per capriccio, tutti sono capaci. Il fatto che se ne astengano non deve indurre in errore. Finché Hamas ha lanciato dei missili per uccidere ebrei innocenti, Gerusalemme ha potuto pararli senza troppi danni e si è limitata a rispondere con qualche bombardamento mirato. Ma se Hamas manifesta la massima crudeltà coniugata con la chiara intenzione di uccidere tutti gli ebrei, deve aspettarsi la massima durezza della reazione, fino alla distruzione del Paese e fino a far soffrire l’inferno all’intera popolazione di Gaza. Israele – Paese civile – non è crudele con essa ma rimane indifferente alla sua sorte. Hamas ha detto: Vogliamo uccidervi tutti, e non ce l’ha fatta. Israele ha detto: I capi terroristi li uccideremo tutti, a vista e senza processo. Per quanto riguarda voi civili, potete anche cavarvela o morire tutti, non ce ne importa, è affar vostro. E in questo è stata – ed è – più generosa di loro.
I terroristi di ogni pelame dovrebbero sapere che gli Stati civili sono civili con gli Stati civili; sono tolleranti con gli Stati meno civili di loro ma non bisogna dimenticare che, adeguatamente provocati, dimostrano di appartenere alla specie umana. E questa, da sola, è una minaccia tremenda.

L’ERRORE DEI CAPI TERRORISTIultima modifica: 2024-01-12T07:01:13+01:00da gianni.pardo
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