SPECIALITA’ DELLA GUERRA DI GAZA

La cosiddetta Guerra di Gaza non è una guerra ma un gigantesco raid di polizia. E, come nelle guerre contro i pirati o i narcotrafficanti, la polizia ha il mandato di uccidere tutti gli affiliati. In altri termini, è in atto non l’eliminazione di un popolo ma di una fazione criminale che vorrebbe ergersi a Stato. Una gang che ha commesso delitti orrendi e deve pagare con la cancellazione fisica dal territorio. Ecco perché Israele non può non attaccare Rafah: perché sarebbe come graziare l’ultimo gruppo di resistenti e gli ultimi capi. Questo tipo di guerra non prevede un accordo di pace finale, prevede solo la sopravvivenza del più forte. Hamas ha sognato di uccidere indistintamente tutti gli ebrei; Gerusalemme sta realizzando l’eliminazione di tutti gli affiliati di Hamas. Se capita, Tsahal fa dei prigionieri, ma per i capi questa possibilità non esiste. Essi sono stati condannati a morte. Addirittura è notizia di mercoledì scorso che a Gaza tre figli di Ismail Haniyeh sono stati uccisi in un attacco israeliano. Si era mai vista una cosa del genere, in una guerra? Una guerra normale è contro un altro Stato, questa guerra è contro un gruppo di persone. Lo scopo preciso non è quello di battere sul campo Hamas (non ci sarebbe partita), lo scopo preciso è la vendetta, uccidere i capi e, se possibile, fargli provare personalmente il dolore che i loro sgherri hanno inflitto agli ebrei dei kibbutzim, uccidendo anche le loro famiglie.
I gazawi hanno battuto un triste record. Raramente un popolo ha suscitato una tale reazione di rigetto, a cominciare dallo stesso Vicino Oriente. A parole il mondo intero indignato li sostiene ma ciò malgrado nessuno gli apre la porta; nessuno Stato musulmano si è dichiarato disposto ad ospitare i profughi della Striscia; nessuno si è dichiarato disposto ad accogliergli. Ne è prova che Israele può progettare di passare al setaccio ogni metro quadrato di Rafah, senza che da Rafah i gazawi possano sognare di passare in Egitto. Se si presentassero a migliaia, sarebbero accolti a cannonate.
Per fama universale, i gazawi sono dei tremendi rompiscatole. Del resto, che tipo di ospiti sarebbero, i palestinesi, lo dimostrò a suo tempo il piccolo Re Hussein di Giordania che li sloggiò a cannonate dal suo Paese, di cui fino al giorno prima erano stati cittadini (Settembre Nero). E lo dimostra la condizione in cui è ridotto il Libano che ha commesso l’errore di accoglierli. Troppa gente, parlando di Palestina, non sa di che parla.
Gaza, storicamente, nessuno la vuole, neppure regalata. Non è uno scherzo. Ad un dato momento l’Egitto ebbe la sovranità sulla Striscia ma, dopo qualche tempo, ci rinunciò e l’abbandonò al suo destino. Poi l’occupò Israele ma presto, malgrado le veementi proteste dei coloni israeliani ivi insediati, anch’essa rinunciò alla occupazione. Fu così che dal 2005 al 2023, Gaza è stata indipendente. E ne ha approfittato per dichiarare guerra a Israele.
Questa operazione di polizia è la conseguenza della natura criminale del governo di Hamas. Se a Gaza ci fosse stato uno Stato di diritto, Israele si sarebbe appellata a quello Stato per far arrestare e punire i colpevoli. O estradarli in Israele. Ma se tutta l’organizzazione statale sostiene i criminali, non rimane nessuno cui chiedere giustizia e si è obbligati a farsi giustizia da sé. A Gaza stanno vedendo come questa seconda soluzione, per i colpevoli, sia tutt’altro che uno sconto.
Questa è la sostanza dello scontro. Israele non ha alcun interesse ad annettersi la Striscia ma non permetterà che possa costituire una minaccia armata. Dunque nessuna sovranità militare. Al massimo: «Vivete come vi pare, ma guai a voi se attaccate Israele». E nessuna forza di interposizione internazionale offre sufficienti garanzie a Gerusalemme.
La parabola di Gaza è comunque meno stupefacente di quanto non si pensi. Si può anzi dire che è esemplare di come vanno le cose in Palestina. Ad ogni mossa successiva dei palestinesi consegue un peggioramento delle loro condizioni. Se, nel 1948, i palestinesi avessero accettato la soluzione dei Due Stati (come l’aveva accettata Israele) oggi si avrebbero, appunto, quei due Stati di cui tanti parlano. E invece preferirono gettare a mare gli ebrei, se possibile uccidendoli tutti. In realtà, non soltanto non ci riuscirono, ma Israele trasse fondamentali vantaggi da quella prima guerra. Lo stesso nel 1967: il mondo islamico intero si coalizzò contro Israele, ma il mondo intero perse e Israele ne trasse dei vantaggi. Poi i palestinesi cominciarono a tormentare gli israeliani con gli attacchi terroristici, e finì che Israele pose un muro (un vero muro) fra i palestinesi e il loro possibile posto di lavoro in Israele. Economicamente fu una nuova sconfitta per i palestinesi. Lo stesso con la guerra del Yom Kippur (1973), guerra con la quale Israele dette una severa lezione agli arabi e si appropriò le alture del Golan (Siria) per prevenire attacchi da quella parte. Ad ogni iniziativa intesa a far male a Israele, la condizione dei palestinesi è peggiorata.
Ma essi – diversamente dai giordani – non hanno imparato niente.

SPECIALITA’ DELLA GUERRA DI GAZAultima modifica: 2024-04-13T10:32:08+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “SPECIALITA’ DELLA GUERRA DI GAZA

  1. Ancora meglio se non ci fosse stato l’antisemitismo. Io non sono antisemita per la stessa ragione per la quale non sono omofobo e cose del genere. Che m’importa della religione altrui, dei costumi sessuali altrui ecc., purché non passino col rosso, non scippino le vecchiette e permettano agli altri di vivere come vogliono.

  2. Tutto sarebbe andato diversamente se agli scampati dalla Shoah e agli ebrei fosse stato assegnato, come risarcimento, un Land della Germania, responsabile delle loro disgrazie e sconfitta nella guerra. Senza dubbio si sarebbero trovati meglio, come clima (al quale la maggior parte erano abituati) e spazio economico-sociale.
    Ma purtroppo la Germania non è citata sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, anche se un libro – diciamo fantasioso – di tal Biglino pone gli eventi del Vecchio in area baltica.

  3. L’attacco iraniano al momento è fallito:
    il momento è favorevole per una dura lezione israeliana, ma nonno Joe non vuole.
    e che diavolo! l’egemone impone le regole al mondo o almeno ci sta provando.
    Guerra alla Russia ma pace all’Iran.
    Gli USA hanno sempre impedito a Israele di completare le sue guerre difensive;
    Cosa farà Israele questa volta?

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