FOSCHE PREVISIONI

La situazione attuale in Ucraina è talmente inverosimile che, piuttosto che fornire spiegazioni, è già difficile porre le domande. Infatti è chiaro come il sole che se la Russia perdesse questa guerra, le sue ambizioni e la stessa percezione di sé (largamente illusoria), ne risulterebbero ridimensionate e la pace nel mondo ne guadagnerebbe moltissimo. Se invece la Russia vincesse, le sue illusioni sarebbero rinfocolate, le sue ambizioni ingolosite, e l’Europa Occidentale si troverebbe probabilmente a combattere non per la sopravvivenza dell’Ucraina, ma per la propria stessa sopravvivenza. Dinanzi ad un simile scenario, non si comprende che l’Europa Occidentale rimanga lo stesso disarmata. Che esiti tanto a unirsi dal punto di vista bellico; che esiti tanto a sostenere concretamente l’Ucraina; che esiti tanto ad ammettere ciò che è evidente.
È veramente strano che si riesca ad accettare che l’Ucraina sia sconfitta, sapendo che dopo, non per l’Ucraina, ma per l’intera Europa Occidentale, il problema sarà tanto più difficile. Se domani viene attaccato un Paese della Nato (la Lituania?) siamo sicuri che l’Alleanza saprebbe difenderla, soprattutto se di fatto non partecipano più gli Stati Uniti? Ovviamente il famoso art.5 del Trattato dovrebbe scattare automaticamente ed efficacemente ma la storia mostra infiniti esempi di Stati che hanno mancato alla parola data. E quel giorno, seppure potremo dire che si tratti di Stati felloni, altrettanto doverosamente dovremo ricordarci che chi affida la sua sicurezza agli alleati, è uno stupido. Israele non sarebbe ancora lì, se non si fosse difesa con le proprie armi, ogni volta che è stata aggredita. Certo, il suo alleato è l’Occidente, ma un grande alleato non vale nulla, se non ti soccorre nemmeno nel momento in cui un aggressore cerca di cancellarti dalla faccia della Terra.
La stupidità occidentale è perfino accentuata dal fatto che non si capisce che la Russia oggi è in un momento di debolezza, perché neanch’essa si aspettava di dover combattere una vera guerra e sta producendo uno sforzo enorme ed imprevisto. Prova ne sia che Putin, ben sapendo quanto il provvedimento sia impopolare (prova ne sia che ha tentato in tutti i modi di evitarlo fino ad ora) è ricorso recentemente all’arruolamento forzoso di altri centocinquantamila uomini, tutt’altro che felici di andare a combattere in Ucraina. Inoltre è vero che la Russia avanza, un metro alla volta e pagandolo con molto sangue, ma fa più male all’Ucraina con l’aviazione (che l’Occidente ha negato e continua a negare a Kiiv), e con missili e droni contro i quali Kiiv non ha sufficienti difese, perché anche quelli l’Occidente le nega. Per non parlare dell’inammissibile, delittuosa carenza di proiettili d’artiglieria. I combattenti ucraini, anche ad essere tutti indistintamente eroi, non potrebbero lo stesso vincere questa guerra. Una guerra moderna non si vince a mani nude. Insomma, stiamo volontariamente lasciando l’Ucraina al suo destino, senza renderci conto che è il nostro destino ad essere in gioco. La Russia spende per le armi il 30% del suo prodotto interno lordo, noi non arriviamo al 2%. Desolante.
In questo contesto, che pensare della posizione dell’America? Confesso che quando, in dicembre, si sono fatte difficoltà per fare avere all’Ucraina i promessi 61 miliardi, ho pensato si trattasse di passeggere schermaglie politiche. Quel finanziamento – se era assolutamente vitale per l’Ucraina – era anche, ovviamente, nell’interesse dell’Occidente. Poi i mesi sono passati, e mi son dovuto convincere. La stanchezza degli Stati Uniti, quando si tratta di difendere l’Europa, è molto più grande di quanto non avrei pensato. In parole povere se, a forza di essere pacifisti e imbelli, finiamo divorati dalla Russia, agli Stati Uniti non gliene importa assolutamente niente. Lo stesso per quanto riguarda l’Ucraina: se l’Europa non capisce che è affar suo, se non riesce a reagire in tempo, se crede che il mondo intero attenda i suoi comodi – pensano gli americani – che vada al diavolo. Putin non riuscirà comunque mai a varcare l’Atlantico, e tanto basta. Dunque le sparate di Trump non sono, come pensavo, mezzucci elettorali per catturare voti, ma autentiche interpretazioni del sentimento popolare. Del resto, ben difficilmente avrebbero potuto essere semplici manovre, quando nessuno garantisce che l’Ucraina, a novembre, esista ancora e la situazione possa essere ribaltata.
Oggi viviamo nella più totale incertezza, che nelle persone più avvertite si chiama angoscia. Senza potere far nulla perché prevalga il buon senso od anche, più banalmente, l’istinto di sopravvivenza. E, se nemmeno l’istinto di sopravvivenza spinge all’azione, è segno che una specie è destinata all’estinzione.

FOSCHE PREVISIONIultima modifica: 2024-04-07T18:21:25+02:00da gianni.pardo
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12 pensieri su “FOSCHE PREVISIONI

  1. Dal sito Euronews in data 26.10.2023:

    “I parlamentari della Duma di Stato (Camera bassa) hanno votato per approvare i piani di spesa della Russia per il 2024, che prevedono un aumento del 68% delle spese militari.

    Un via libera, che secondo il ministro delle Finanze Anton Siluanov, aumenteranno la spesa totale per le forze armate al 29% del bilancio del paese nel contesto dello stallo dell’offensiva in Ucraina”.

    Fonte: https://tass.com/defense/1697255

  2. Mattia il 10 aprile 2024 alle 14:13 scrive:
    Buonasera, veramente “La Russia spende per le armi il 30% del suo prodotto interno lordo” ?
    il dominus del blog può scrivere quello che desidera anche i frutti delle sue supposizioni, basate sul nulla:
    per lui 17 milioni di kmq, risorse inesauribili, tecnologia al massimo livello (oggi è partito l’Angara A-5), scienziati e ingegneri in quantità ecc. non contano nulla:
    la Russia è più povera dell’Italia (con i suoi 3 trilioni di debito).
    La russofobia è una brutta malattia, assomiglia all’antisemitismo.
    Confonde anche le menti più brillanti

  3. Le avevo risposto dettagliatamente ma ho perso il commento. Me la cavo con una sola domanda: lei crede che alla Russia gli enormi armamenti che ha li hanno regalati? L’Italia è più ricca della Russia e il ministro Crosetto ha detto in televisione che non sarebbe in grado di difendersi militarmente. Certo, noi spendiamo meno del 2%!

  4. Assodato che la Russia (supportata in maniera indiretta da Cina e Iran) costituisce attualmente il maggiore pericolo per le Democrazie liberali occidentali, resta in effetti poco comprensibile e anche piuttosto deprimente l’entusiasmo più o meno esplicito di tanti di noi Occidentali (in Europa e negli USA) per il rinnovato e aggressivo espansionismo del Cremlino: un entusiasmo in ultima analisi auto-lesionistico che trova PARZIALE spiegazione soltanto nel consueto, dogmatico e ormai piuttosto logoro atteggiamento anti-americano, anti-europeista e anti-capitalista e in fin dei conti illiberale che da sempre alligna tanto a destra quanto a sinistra quanto in numerosi ambienti cattolici e islamici.
    In tale scenario, il ragionato pessimismo di fondo dell’articolo appare sostanzialmente condivisibile.

  5. Eh sì, succede che gli imperi collassino e che i barbari prevalgano.
    coraggio, andrà tutto bene … :))
    chissà perchè in questo blog si dà per certo che in Occidente, in Europa siamo tutti d’accordo con quel modesto personaggio che è Borrell, portavoce narcisista di una Commissione che fa di tutto per impoverirci e portarci alla guerra.
    Si danno per vere affermazioni non dimostrate, fondate esclusivamente sull’ignoranza, la pigrizia mentale e la malafede.
    Basterebbe andare alle fonti, con onestà intellettuale, è facile … è tutto a disposizione di chi vuole sapere.
    Magari, dopo decenni di egemonia culturale, politica, economica e militare angloamericana, che insieme alla Coca Cola ha portato guerra e milioni di morti nel mondo, molti potrebbero essere incuriositi da modelli differenti, provenienti da un mondo multipolare, rispettoso degli interessi, dei valori e delle culture dei singoli stati.
    “Più di 70 anni di pace “: Roberto, o lei è molto giovane e/o è molto distratto.

    A fronte di un passato certo, un futuro incerto che attraverserà periodi violenti, la storia insegna, gli imperi non muoiono pacificamente: wait & see, ne riparliamo fra qualche anno, decennio, secolo.
    Pare certo, al momento, che Fukuyama ha toppato

  6. Perché mai l’Europa dovrebbe preoccuparsi di Putin e dei pericoli di guerra?
    Le priorità sono ben altre: auto elettriche, case green, disparità di genere, linguaggio di genere, diritti lgbtq…z, lotta alle discriminazioni razziali, senza dimenticare l’evergreen: la lotta al nazifascismo.

    Per Roberto: probabilmente gli europei non intendono nemmeno difendersi in caso di aggressione. La maggior parte pensa che sia meglio vivere in schiavitù piuttosto che combattere e rischiare la pelle. Che poi, di quale schiavitù stiamo parlando? Per i più giovani, se sotto l’invasore di turno si potrà comunque continuare a mangiare, a dormire ed andare su Instagram e su Tiktok, che altro si può desiderare? Provare per credere, domandate a un ragazzo se non è così.

  7. Il problema sono gli Stati Uniti. La codardia europea è comprensibile, tenendo conto anche della disparità politico-ideologica dei vari governi e della “vita comoda e pacifica” di decenni, sotto l’ombra protettiva degli USA, al più con qualche “mal di pancia” per l’immigrazione dall’Africa.
    Ma sono appunto gli USA che stanno passando un momento “difficile”, con il segno clinico rappresentato da Trump. Un elettorato molto ignorante e manipolabile facilmente da internet, con un’immigrazione da sud vista come minaccia al lavoro, alla società, E poi la concorrenza cinese, e poi la nostalgia di un passato da “primi della classe”, e poi il marasma culturale (beh…) del gender e del woke…. Preoccupante davvero. E in questa situazione, è comprensibile (ma non giustificabile) che l’Europa si dibatta tra la coscienza del pericolo (tranne eccezioni…) e il “ma chi ce lo fa fare a fare sacrifici e prendere impegni per sostenere “l’Occidente”, che per il resto del mondo significa USA ?”,

  8. Più di 70 anni di pace hanno fiaccato il corpo e la mente degli europei uniti da un stupido antiamericanismo, vedremo che succederà quando Putin si affaccerà alla frontiera. Ci difenderemo con i nostri quattro carri armati ?
    Ci affideremo alle preghiere?

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