INGRATITUDINE ASSICURATA

Questo articolo dovrà sopportare il peso di qualche citazione, ma vale la pena di leggerle, queste citazioni, perché esse dimostrano che fino ad oggi gli Occidentali non hanno capito i palestinesi. E probabilmente non li capiranno neanche in futuro.
Secondo un palestinese, gli aiuti alimentari che le potenze occidentali cercano in tutti i modi di far pervenire alla popolazione palestinese (via terra, via cielo, via mare) «Sono solo mosse dell’Occidente per salvarsi la faccia. Non servono a nulla: serve invece fermare Israele». « Quello che gli americani e gli europei stanno facendo è pari a zero. Non c’è una pressione reale su Netanyahu, solo parole: mandate una nave, costruite nuovi porti, lanciate aiuti dal cielo quando basterebbe usare i valichi esistenti, in Egitto e Israele, costringendo Israele ad aprirli tutti e a far passare molti più aiuti». Chi parla così? Fares Ghaddoura, il nuovo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese per i Prigionieri, uomo generalmente considerato moderato. E, se questi sono i moderati, figuratevi gli estremisti.
Se un Paese ha perso la guerra da esso stesso dichiarata e se, non avendo una propria agricoltura, ha gravi difficoltà alimentari, sicuramente sarebbe molto grato a chiunque inviasse aiuti. Sarebbe persino grato al nemico che, invece di sterminare la popolazione (come da sempre ha promesso di fare Hamas), o invece di ostacolare l’arrivo delle derrate, favorisce quegli invii e cerca persino il modo di distribuirli: gli sembrerebbe di sognare, e forse si pentirebbe perfino di averlo aggredito. Invece Ghaddoura, come tutti i palestinesi, rimane ostile agli Occidentali i quali, secondo lui, cercano in ogni modo di lavarsi la faccia dalla vergogna. Quale vergogna? Quella di non fare nulla per i palestinesi.
E dice questo senza notare che gli Occidentali non hanno nessun dovere di aiutare i palestinesi, in primo luogo perché i palestinesi li odiano. Gli stessi imbecilli occidentali (milioni) che sfilano per le strade e sbraitano nelle piazze in favore della Palestina libera non soltanto non si rendono conto di essere manovrati dagli arabi, ma non si rendono conto che ciò che li accomuna ai palestinesi non è la giustezza della loro causa ma l’odio viscerale per l’Occidente. Cioè per quei Paesi per entrare nei quali tanti emigranti clandestini affrontano il Mediterraneo in cento su un gommone, fino a morirci. Gli Occidentali, specie i giovani, odiano la casa in cui abitano. Ma non c’è da stupirsi. Uno degli ultimi lussi, quando si è già avuto ogni genere di lusso, è quello di lamentarsi del lusso.
Ma torniamo a questo ministro dell’Anp secondo il quale gli Occidentali, pur cercando di aiutare la popolazione di Gaza, non hanno fatto niente; o comunque niente di utile. «Quello che gli americani e gli europei stanno facendo è pari a zero». E che cosa avrebbero dovuto fare? Semplice: fermare Israele. Usare i valichi esistenti, in Egitto e Israele, costringendo Israele ad aprirli tutti e a far passare molti più aiuti. Il serafico Ghaddoura, che se ne accorga o no, sta rimproverando all’Occidente di non avere dichiarato guerra a Gerusalemme, fino ad obbligarla (il verbo fermare, il verbo costringere) a fare ciò che i musulmani non sono riusciti a fare. Ma i palestinesi hanno mai notato che Israele ha un esercito? Si sono mai accorti che gli Occidentali, se non fossero pazzi, sarebbero a favore dell’unica democrazia del Vicino Oriente, piuttosto che di una manica di terroristi? Ma soprattutto, si sono accorti che contro Israele non è intervenuto in armi nessun Paese islamico? Non è un piccolo particolare. Se aiutare i gazawi fosse un dovere, al punto da dichiarare guerra ad Israele, questo dovere dovrebbero sentirlo in primo luogo gli altri Paesi islamici. Soprattutto se pensiamo che, mentre le diverse nazioni occidentali sono realmente separate e indipendenti, i Paesi musulmani appartengono alla Umma, l’unione dei credenti, che travalica e mette in ombra le frontiere laiche. Perché questo signore stralunato non comincia col prendersela con loro? E – soprattutto – perché non si chiede perché non siano intervenuti? E se un ministro non capisce queste cose, perché lo hanno fatto ministro, soltanto perché odia Israele?
Questo signore delira ma, come lui, delirano tutti i palestinesi della zona, dentro e fuori Gaza. E ciò è molto importante. È chiaro che, quando la guerra finirà, nessuno sarà grato all’Occidente per i suoi sforzi e i suoi aiuti. E se oggi non si capisce questo, è segno che l’Occidente non capisce e forse mai capirà i palestinesi, con i loro sogni tanto inverosimili quanto esosi.
Ancora una volta, anche prendendo il problema per un capo cui non si era pensato, si capisce perché, in 76 anni, Israele non sia riuscita a fare la pace con i palestinesi. Non c’è modo di ragionare con chi non usa gli stessi parametri umani e logici. Domani, coloro che abbiamo nutrito a Gaza, saranno capaci di fare sanguinosi attentati in Europa. Chi se ne stupirà manca di esperienza.

INGRATITUDINE ASSICURATAultima modifica: 2024-03-16T18:56:17+01:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “INGRATITUDINE ASSICURATA

  1. x GianCarlo MATTA
    E quanti filo-islamici risultano esserci anche in Israele…
    Oddìo, fra l’altro non credo che ai palestinesi interessi tanto l’islam quanto “trovare appoggio” contro una certa “pervasività” da parte di Israele, al canto di “Fatto più in laà” (d’altra parte, poverini, dovevano essere risarciti delle sofferenze patite, e tornare a casa…) in decenni di convivenza. E, tanto per dire, non mi pare l’Arabia Saudita – islamica, se non sbaglio – sia così fieramente nemica di Israele. Certo, se si potesse tornare indietro, ai tempi di quel cialtrone di Arafat, certi “errori” (populistici? ma sì) si potevano evitare, gettando i palestinesi della Striscia nelle braccia degli unici “difensori” disponibili sul mercato. Ed anche Israele non è che, per decenni, abbia usato il guanto di velluto, tenuto conto che era forse un po’ troppo impegnata a “colonizzare”. E in effetti sarebbe l’ideale se, nella Striscia, si indicessero regolari elezioni (con seggi elettorali nelle macerie, o meglio ancora nei tunnel rimasti, al riparo del caldo) o un referendum “volete ancora Hamas o un governo democratico, civile bla bla bla?”, garantite, chessò, dall’esercito svizzero. Affermando che, certo, Hamas è una banda di terroristi foraggiata dall’estero, ma anche che il governo (non il popolo) di Israele è una manica di iznotrs.

  2. osservazioni giuste ed inconfutabili : dovrebbero leggerle e meditarle i progressisti fifo-islamici nostrani … ( ma c’è purtroppo da dubitare che riescano a comprenderle )

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