GLI AIUTI

In corrispondenza del valico di Kerem Shalom ci sono chilometri di tir in fila, in attesa del loro turno per entrare a Gaza. L’esercito di Israele sottomette quei veicoli e il loro carico a controlli accuratissimi (raggi X, cani e ogni sorta di sistema) per essere sicuro che non contengano armi o comunque oggetti atti ad offendere.
Anni fa, alla frontiera turco-greca, mia moglie ed io siamo stati costretti a scaricare tutto l’enorme bagaglio da campeggiatori della nostra automobile. Gli incaricati hanno spulciato tutto, oggetto per oggetto, poi hanno perfino passato la macchina (ormai vuota) ai raggi X e dopo non so quante ore ci hanno rilasciati, senza aver trovato niente, ovviamente. Alla fine gli abbiamo fatto tanta pena che ci hanno perfino aiutati a ricaricare la macchina. Semplici controlli casuali. Infine siamo ripartiti con la certezza che mai più, assolutamente mai più saremmo tornati in Turchia. Non in auto, comunque. E se questo può avvenire nei confronti di due innocenti turisti, possiamo capire gli israeliani.
Ma questo non è il problema principale. Dopo la mattanza di qualche giorno fa, Israele potrebbe essersi accorta che il problema del soccorso ai gazawi è insolubile, perché lì non c’è più nessuna forza pubblica locale che possa distribuire gli aiuti. Se dell’ordine si occupano gli israeliani, anche essendo innocenti sono accusati di crimini imperdonabili; se lasciano passare i camion da soli, la folla li assalta fino a morire nella calca; e se infine non li lasciano passare sono accusati di aver fatto morire di fame i gazawi. «Forse – riflette Israele – dopo tutto ci conviene non cercare una soluzione».
Al riguardo fa sorridere la proposta di Biden, di creare un molo artificiale in modo da fare arrivare gli aiuti via mare. Proposta applaudita da molti. Il Presidente e gli altri non hanno capito che il problema non è far arrivare gli aiuti: è distribuirli.

GLI AIUTIultima modifica: 2024-03-09T09:27:06+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “GLI AIUTI

  1. molto interessante l’analisi di Ugo Volli (semiologo e filosofo) su Shalom
    https://www.shalom.it/israele/linizio-del-ramadan-un-momento-cruciale-per-la-guerra-di-gaza/
    È una strana situazione che si unisce ad altre concessioni israeliane che non si erano mai viste in guerra. Durante il conflitto in Vietnam, si può immaginare che gli americani accettassero che i sovietici, poniamo, sorvolassero le loro posizioni per lanciare dall’alto rifornimenti ai vietcong? …
    in tutte le guerre della storia, a partire almeno da quella di Troia, l’assedio che rende difficile la vita a tutto il nemico è uno strumento bellico fondamentale. E sul piano giuridico, Hamas che ha dichiarato guerra a Israele il 7 ottobre era il governo di fatto di Gaza e della sua popolazione, che secondo tutti i sondaggi lo appoggiava allora e probabilmente lo appoggia ancora oggi. La guerra parte da un territorio e da un popolo ed essi subiscono da sempre le responsabilità delle scelte del governo.

  2. Ha ragione, è quasi impossibile eliminare il terrorismo, non solo in Israele, in tutto il mondo, anche islamico.
    Ma il fortino di Gaza distrutto, demilitarizzato, raso al suolo dovrebbe essere preferibile alla caserma sopra e sotto terra di prima del 7/10.
    20.000 miliziani terroristi addestrati, eliminati, è un duro colpo ad Hamas … che spera ancora di incendiare il mondo arabo (durante il Ramadan)
    L’unico problema è che il mondo “permetta” a Israele di finire il lavoro.
    in troppi, in Occidente e in Oriente, sostengono Hamas
    QUESTO è il problema di Israele e degli ebrei

  3. Non so se si arrivera’ mai all’eliminazione di Hamas. Come si elimina un’organizzazione terroristica? Si puo’ eliminare il suo capo, come fu fatto con Osama Bin Laden. Ma i terroristi di Al Qaeda si riversarono in mille altre organizzazioni, Al Fatah, Islamic Jihad, Al Shabaab, eccetera. Eliminare Hamas? E che dire di Hezbollah, che preme dal Libano? Sunniti (Hamas) e Sciiti (Hezbollah, che di solito si sgozzano a vicenda, uniti contro il nemico comune.
    No, non ci sara’ mai pace per Israele, purtroppo. Certo, risolvere il problema di Gaza (comunque venga risolto) sara’ un gran passo avanti. Israele non avra’ il nemico in casa, le minacce verranno da fuori. Forse allora le marce di studenti nei colleges piu’ famosi del mondo (da Cambridge a Yale) si daranno una calmata. Ma non credo.

  4. Che poi anche se gli aiuti arrivano dal mare, con le navi che attraccano al molo mobile voluto dagli USA, senza la presenza di militari americani, il controllo sul contenuto verrà fatto dai soldati israeliani che controllano tutte le spiagge di Gaza.
    Vorrà dire che oltre ai km di TIR ci saranno km di navi, in attesa.
    Ma le anime belle potranno dormire in pace e si spera che IDF continui la pulizia fino all’eliminazione di Hamas.
    Dopo di che si potrà parlare seriamente di soluzioni durature per il problema palestinese

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