LA CHIUSUA DI AL JAZEERA

Il governo israeliano ha deciso di chiudere e confiscare le strutture di Al Jazeera in Israele. Al Jazeera è una televisione del Qatar che nel tempo si è fatta una certa fama perché, pur finendo inevitabilmente con l’essere di parte, è di buona fattura. Quali siano le ragioni del provvedimento l’Ansa non lo dice, ma è facile capire perché.

Prendiamo ad esempio un fatto avvenuto in Italia oggi, 5 maggio. La televisione italiana dà la notizia che Israele ha chiuso il valico di Kerem Shalom, attraverso il quale entravano gli aiuti alimentari per i gazawi. Conclusione: gli israeliani sono delle carogne. Poi ho letto sull’Ansa che Israele ha imposto quella chiusura dopo che il valico era stato bersagliato da dieci razzi e colpi di mortaio sparati da Hamas. Allora non è che gli israeliani siano delle carogne, è che non è gradevole essere presi a cannonate mentre ci si attiva per nutrire gli affamati. Forse le carogne stanno altrove. Nel tardo pomeriggio apprendo che un paio di canali all news della televisione hanno comunicato che nell’episodio Israele ha avuto tre morti e ci sono circa una decina di feriti. Altre fonti parlano solo di feriti. Aspetterò notizie confermate. Comunque domani molti giornali italiani saranno capaci di scrivere: Israele chiude il valico di Kerem Shalom. Sottotitolo: Ancora più difficile l’arrivo degli aiuti. Cose vere, ma peggio che tendenziose. Infatti il lettore che legge soltanto i titoli ne ricava la prima ipotesi: gli israeliani sono delle carogne. E questo modo di riportare le notizie è disonesto e fazioso. Attenzione, stiamo parlando dei media italiani, non arabi, e tuttavia non si contano gli episodi di questo genere. Ricordate il bombardamento dell’ospedale, opera di Hamas, ma prima attribuito coralmente a Israele? Dunque se soltanto Al Jazeera è pro Hamas quanto la pubblicistica italiana, mi chiedo come mai non l’abbiano chiusa prima.

LA CHIUSUA DI AL JAZEERAultima modifica: 2024-05-07T09:44:31+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “LA CHIUSUA DI AL JAZEERA

  1. Tengo a precisare che la verità è stata detta anche dai palestinesi, stavolta, ma non sul momento: è questo che ho voluto sottolineare. Finché si si era costretti a lavorare di fantasia, sia lavorava di fantasa inverosimile e antisemita. Non rilgeggo l’articolo, ma credo dessi addirittura le ore in cui apparivano le notizie, sull’Ansa.

  2. Requiem aeternam dona eis, Deus, ai quattro militari.
    Giusto onorarli, nel compimento del loro dovere di soldati dello Stato di Israele.
    Ma una prece anche per i morti civili, dall’altro lato, sistematicamente molti e molti di più, ci potrebbe forse (may be, come possibilisticamente e benignamente si esprimono certe indagini sul comportamento di parte israeliana) anche stare.
    E quindi anche per loro
    Requiem aeternam dona eis, Deus.

  3. BBC News
    By James Gregory, Malu Cursino & Emily Atkinson
    https://www.bbc.com/news/world-middle-east-68960585
    The Kerem Shalom crossing was closed overnight by Israel following the strike.
    Subsequent Israeli strikes in the southern Gazan city of Rafah have reportedly killed at least 12 people.
    Israel’s military said early on Monday it was urging Gazans sheltering in parts of Rafah to evacuate.
    It comes as talks aimed at securing a ceasefire deal in Gaza and the release of hostages have stalled. The Israeli Defense Forces (IDF) said 10 projectiles had been fired from an area near the Rafah crossing in southern Gaza, about 3.6km (2.2 miles) from Kerem Shalom.
    Hamas’s armed wing claimed responsibility and said its target was a nearby Israeli army base. They were fired from a site some 350m from a civilian shelter, the IDF said.
    It called the launches “another clear example of the terrorist organisation’s systematic exploitation of humanitarian facilities and spaces, and their continued use of the Gazan civilian population as human shields”.
    Hamas denies it uses civilians as human shields.
    The Israeli military confirmed a counter-strike in Rafah, saying it struck the launcher from which the projectiles were fired and a nearby military structure.
    There were two Israeli strikes on Sunday, killing at least 12 people according to Gaza health officials.
    Certo che è curiosa questa cosa, che le vittime lato palestinese sono sempre un multiplo (e nel corso del tempo, un MOLTO GRANDE multiplo) delle vittime lato Israele. Tutti terroristi con le armi in mano, decine e decine di migliaia, benissimo individuati dalle sofisticate tecnologie israeliane di indagine e puntamento. Altro che i razzetti sparati da Hamas, Certo che i palestinesi ce ne mettono anche di loro: con tutti gli ampi spazi spopolati di cui dispongono, fanno partire i razzi da luoghi con gente (tutta terrorista) distante meno di 200 metri. Dilettanti.

  4. The New York Times
    By Liam Stack
    reporting from Jerusalem
    May 5, 2024
    Hamas said on Sunday that its armed wing had fired rockets at Israeli forces near the Kerem Shalom border crossing between Gaza and Israel, in an attack that the Israeli military said killed three soldiers and left three more soldiers critically wounded.
    About 14 rockets and mortars were fired from an area near the Rafah crossing between Gaza and Egypt toward Kerem Shalom, an Israeli military spokesman, Lt. Col. Peter Lerner, said at a news briefing on Sunday night. One home in the kibbutz was struck.
    There was no indication that the Kerem Shalom crossing itself, one of the few crossings through which humanitarian aid is able to enter the Gaza Strip, was the target of the attack, and there was no indication that other crossings were under immediate threat, Colonel Lerner said. Still, after the attack on Sunday, the army said the Kerem Shalom crossing was closed to the passage of aid trucks.
    In response, Colonel Lerner said, Israeli military planes destroyed the launcher that had fired the projectiles and targeted other “Hamas military infrastructure.”

  5. – Il sergente Reuven Mark Mordechai Assolin, 19 anni, di Ra’anana, combattente del battaglione Shaked, brigata Givati.

    – Il sergente Ido Testa, 19 anni, di Gerusalemme, combattente del Battaglione Shaked, Brigata Givati.

    – Il sergente Tal Shavit, 21 anni, di Kfar Giladi, un combattente del 931° battaglione, Brigata Nahal.

    – il Sergente Michael Rozel, 18 anni, di Rishon Lezion, combattente del battaglione 931, Brigata Nahal.

    Che la loro memoria sia di benedizione.

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