LA VITTORIA DELLA SINISTRA

Il dato è noto perché ne sono pieni i giornali. Alessandra Todde, con una differenza di circa 3.500 voti, è divenuta Presidente della Regione Sardegna. Il perdente, Paolo Truzzu, ha ammesso la sconfitta, se ne è dichiarato colpevole e si è congratulato con la vincente. E si è congratulata anche la Presidente del Consiglio. Fin qui tutto normale. Meno normale è sembrata l’esultanza della sinistra, felice come se si fosse ribaltato il mondo e il centrosinistra avesse vinto la lotteria. Ovviamente nessuno nega che delle elezioni possano annunciare cambiamenti epocali, basti pensare a quelle del settembre 2022; ma perché ciò si verifichi bisogna che si verifichi uno scossone del tipo di quello che ha portato i Fratelli d’Italia dalla quasi insignificanza alla maggioranza relativa. Si è forse verificato qualcosa del genere, in Sardegna?
In primo luogo si trattava di votazioni amministrative, e in una sola regione. In secondo luogo, la vittoria è stata sul filo di lana, non c’è stato uno spostamento di opinione nell’elettorato. In terzo luogo, per opinione concorde, quella risicata vittoria è stata dovuta più agli errori del centrodestra che a un exploit della sinistra. In quarto luogo, per quel po’ che credo di avere capito, la prevalenza del centrodestra in quella regione netta era e netta è rimasta.
E allora come si spiega l’esultanza della sinistra? Si spiega col fatto che le previsioni la davano perdente. E la sorpresa ha un po’ stravolto le menti. E fin qui si può anche essere comprensivi. Ma pensare che questo avvenimento cambi la storia (come ha detto la Todde stessa, annunciando di essere la prima Presidente donna della Sardegna) è fuori dalla realtà. Insomma una piccola vittoria psicologica è stata scambiata per la vittoria di Wellington a Waterloo. La verità è che nel match di pugilato loro temevano di non poter dare nemmeno un pugno in faccia al campione. Meloni imbattibile? Ma chi l’ha mai preteso? E infatti proprio stavolta si è sbagliata. Anche a Pericle a volte è andata male. Churchill è stato mandato a casa dopo avere vinto – una sciocchezzuola – la Seconda Guerra Mondiale. E qui si vuole che la Meloni sia imbattibile? Meglio non esagerare, altrimenti si vede che non vi aspettavano di segnare nemmeno un goal per autorete.
Soprattutto quando questa vittoria non cambia il problema fondamentale della sinistra, che non è quello di raccattare il punto della bandiera ma quello di vincere il campionato e tornare al potere. E purtroppo per questa seconda impresa è drammaticamente impreparata, soprattutto nel campo delle idee. Qui la sinistra non sa che pesci prendere. L’ideologia comunista è stata squalificata dalla storia. L’ideologia socialista è a fondo corsa, nel senso che ha dato tutto ciò che poteva dare, e aumentare la dose farebbe solo danni, come quelli provocati dal M5s. Oggi come oggi amministrare l’esistente è già un’impresa. I salari fermi da decenni hanno insegnato anche ai più distratti che non si migliora il livello di vita con gli scioperi ma con l’aumento di produzione di ricchezza. Le lotte sindacali e loro finte conquiste dovrebbero essere al più presto sostituite dalle lotte contro la stupidità, contro gli sprechi e contro l’eccesso di vincoli. Per il socialismo non c’è più spazio. Rimane il populismo, quello grezzo, irrazionale, plebeo: insomma il M5s. Ma un simile programma, se osiamo chiamarlo così, è di corto respiro. Può varare provvedimenti rovinosi e stupidi come il Reddito di Cittadinanza e il bonus del 110%, ma poi è fortunato se subentra un governo di segno diverso. Perché se oggi i Cinque Stelle fossero al governo avrebbero il dilemma se accettare il default dell’Italia nel giro di qualche mese o smontare loro stessi quello che prima hanno montato. Cercando di correre ai ripari.
La sinistra, dal punto di vista programmatico, ha un problema gigantesco. Da sempre essa ha avuto tendenza a promettere tutto a tutti, a spese dello Stato (il gratis magico dei grillini, che ha fatto la loro breve fortuna), mentre obiettivamente questo non è più possibile chiunque ci sia a Palazzo Chigi, a meno che non si voglia distruggere l’Italia. A mio parere la sinistra dovrebbe tentare di battere il centrodestra non sul terreno del sogno (in questo campo è sempre stata una campionessa), ma sul terreno della razionalità. Che poi è quella che il popolo desidera ardentemente. Lo dimostra la svolta a destra del 2022; lo dimostra il successo del libro di Vannacci. La sinistra si affanna a difendere i dimostranti violenti, e non capisce che la gente nel suo cuore vorrebbe che i poliziotti sparassero ad altezza d’uomo. Esagerano, certo, ma sono dal lato della legalità, non del caos, come appare la sinistra. Perdendo voti.
La sinistra dovrebbe convincersi che non solo è morto il comunismo, sono morte anche le idee del comunismo. Lo Stato borghese non è più da abbattere. E appellarsi ad ideologie defunte è un modo sicuro per perdere. Non credano di essere forti leggendo i giornali di sinistra (quasi tutti). Gli intellettuali di sinistra sono ancora e sempre gli utili idioti di cui parlava Lenin. Detto in parole semplici, da decenni non ne azzeccano una. Se fosse dipeso da loro, l’Italia sarebbe stata consegnata mani e piedi legati a Stalin. Leggano la storia. Le grandi democrazie non sono state salvate né dagli intellettuali né dai loro consigli: sono state salvate dai padri di famiglia, dagli artigiani, dalle massaie, dai milioni di persone che come bussola, invece di das Kapital, hanno il Buon Senso. Provi anche la sinistra ad accostarsi al Buon senso. Tanto per essa peggio di come va non potrebbe andare

LA VITTORIA DELLA SINISTRAultima modifica: 2024-03-01T10:03:14+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “LA VITTORIA DELLA SINISTRA

  1. Ricordo una frase di Montanelli, che diceva: “la sinistra non sa mai da che parte andare. Però ci va sempre con i soldi degli altri”

  2. È vero che la sinistra ha poco spazio sul piano della razionalità, ma la sua “ragione sociale”, per così dire, è l’emotività: è maestra nel creare frustrazione, vittimismo e risentimento fino a sfociare nell’odio (per quanto paradossale possa sembrare).
    Cosi si arriva alla attuale creazione di diritti inesistenti e più o meno fantasiosi che non vengono rispettati e per i quali bisogna battersi: l’ultimo della serie e’ il diritto di sputare ai poliziotti nelle manifestazioni.
    Si potrebbe scrivere libri su questo, ma basta ricordare il fatto che milioni di italiani hanno desiderato per Berlusconi una fine come quella di Mussolini: quando lui faceva di tutto per piacere loro.
    Venendo ai giorni nostri, mi ha colpito un episodio che normalmente dovrebbe far sorridere: Paola Egonu ha denunciato Vannacci per razzismo a causa della ormai famosa frase “non rappresenta i tratti somatici tipici dell’italianita’”.
    Ora, la ragazza è sicuramente una persona razionale e di livello, quindi perché ha fatto questo passo? E perché lo ha fatto ora, a distanza di tanti mesi e non subito come accade normalmente quando uno ritiene di avere subito un’offesa o un torto? Verosimilmente perché all’inizio anche lei non ci avrà trovato nulla né di strano né di offensivo; poi per mesi ha continuato a sentirne parlare come di una offesa razzista, mentre a Vannacci venivano attribuite le peggior cose su tutto. Ed ecco che piano piano il risentimento le è stato instillato da fuori, goccia dopo goccia, fino a convincerla di dover fare qualcosa per fermare il pericolo Vannacci e l’onda montante del razzismo in questo paese.
    La sinistra ha risorse che non sono neppure immaginabili per chi è distante da quel tipo di mentalità.

  3. no, badi Dr Pardo : alla sinistra potrà di certo andare peggio : avanti di questo passo i nostrani “progressisti” faranno la -meritata- fine dei comunisti iraniani …..

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