MISONEISMO

È notizia di questi giorni: la sinistra conta di fare di tutto per impedire la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. La ragione vera è che si vuole andare contro il governo, checché faccia, ma la decenza vuole che si alleghino altre ragioni. Che immagino si troveranno sui giornali. E tuttavia ci si può dispensare dal leggerle, perché saranno pretestuose e in realtà fondate su un argomento molto antico e molto potente, il misoneismo: è una cosa nuova? Allora è pericolosa.
Questo atteggiamento pregiudiziale si è avuto infinite volte, in passato. Rispetto ad una tale quantità di cose che, quando i giornali o gli storici le elencano, le liste risultano lunghissime e addirittura ripetitive. Ovviamente il miglior secolo, per trovare degli esempi, è l’Ottocento: infatti il XVIII secolo è stato quello della scienza teorica, mentre il successivo è stato il trionfo della scienza applicata, della tecnologia, di tutto quel progresso che ha cambiato la nostra vita di tutti i giorni. E tuttavia gli intellettuali, invece di vedere i vantaggi delle novità, hanno sempre gridato l’allarme contro l’Apocalisse. Un esempio per tutti: la fortissima ostilità alle ferrovie. Contro di esse si è detto il peggio del peggio, perfino che le mucche, spaventate a morte, non avrebbero più prodotto latte. Oggi, a parlare del pericolo delle ferrovie, si passerebbe per pazzi; allora, a dirsi ottimisti, si sarebbe passati per incoscienti.
Dunque qual è la colpa del Ponte sullo Stretto di Messina? Quella di essere nuovo. Quella di essere audace. Quella di abbisognare di una lunga campata centrale, di fondamenta solidissime, della capacità di resistere anche ai terremoti. Come se tutte queste cose gli ingegneri non le sapessero. Ma il misoneista la sa sempre più lunga ed è capace delle ipotesi più surreali. «E se un grosso meteorite cadesse sul centro del Ponte? E se ci fosse un terremoto di livello 10?» Uno obietta: «Non non c’è mai stato, che io sappia», ma quello non demorde: «Giusto. Ma se ci fosse?» Dopo di che va a dormire nella sua casa che forse non resisterebbe ad un terremoto di livello 6.
Il misoneismo è una delle più potenti molle dell’umanità. Quanta gente sa che cosa sono, esattamente, le cellule staminali? Ma, all’idea che esse potrebbero fare miracoli nella medicina, molti esclamano: «Vade retro!» (vai via, come si diceva al demonio). Sono coraggiosissimi nel rifiutare i rimedi ai mali altrui. Lo stesso perfino per l’ipotesi teorica dell’immortalità. «Se ti offrissero di non morire mai, ti piacerebbe?». A questa domanda, dalla risposta ovvia, molti dicono di no, semplicemente perché l’immortalità sarebbe una cosa nuova. E credono stupidamente che, da vecchi, non gli dispiacerà morire. E volete che gente del genere sia a favore del Ponte?
Ecco perché i governanti in questo senso non dovrebbero essere troppo democratici ma dovrebbero fare il bene del popolo, anche quando il popolo, in materia di novità, va contro il proprio interesse. Quanto tempo c’è voluto, perché le masse comprendessero l’utilità della scoperta di Louis Pasteur? Io non credevo che se ne sarebbe ancora discusso, un secolo e mezzo dopo, ma mi sbagliavo: in occasione della pandemia abbiamo avuto una resurrezione di questi pregiudizi. Finché si è criticato un singolo vaccino, passi. Malattia nuova, vaccino nuovo. E questo vaccino potrebbe anche essere difettoso. Ma la critica spesso è stata contro tutti i vaccini, contro il principio stesso del vaccino, contro la scoperta di Pasteur, buonanima.
Montanelli amava un detto: «Sono il loro capo e dunque li seguo». Intendeva che il modo più semplice di governare è seguire ciò che il popolo vuole sul momento, anche se è la cosa sbagliata. Invece il grande Uomo di Stato sa guardare lontano e non segue tanto gli umori popolari quanto ciò che gli insegnano la storia, l’economia, la polemologia, la politica e il buon senso. Un esempio clamoroso l’ho vissuto personalmente, per giunta stando dalla parte sbagliata. Anni fa, imperversava ancora la guerra d’Algeria e la Francia era in crisi. Tanto che chiamò a soccorrerla chi già l’aveva salvata una volta, Charles De Gaulle. Questi rassicurò anche i coloni francesi d’Algeria, gridando loro in piazza un famoso: «Je vous ai compris!» (vi ho capiti). Dopo di che consegnò l’Algeria agli algerini e invitò i francesi a rientrare in Francia. Ne fui molto deluso, malgrado la mia quasi venerazione per quell’uomo. Ma a conti fatti, tanti anni dopo, possiamo dire che le Grand Charles sbagliò?
Ecco, De Gaulle avrebbe fatto il Ponte sullo Stretto, esattamente come dette la bomba atomica alla Francia: cose che certamente Elly Schlein e Giuseppe Conte al suo posto non avrebbero fatto. Ma difficilmente alla Schlein sarà dedicata una piazza come quella in cui, a Parigi, c’è l’Arc de Triomphe.

MISONEISMOultima modifica: 2024-02-26T14:47:00+01:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “MISONEISMO

  1. Ma io non discuto che vivere in eterno sia preferibile a morire. Hanno persino inventato le religioni per questo desiderio. Il punto è chiedersi che impatto avrebbe sul mondo l’immortalità. E sarebbe un impatto ovviamente catastrofico.

  2. Anch’io sono un signor nessuno. Ma so quante ore ho perso per superare quei dannati tre chilometri di Stretto. Ma sarei stato a favore anche se vivessi a Bressanone. Se lei sapesse quanto è stata osteggiata la Tour Eiffel, che certo è meno utile del Ponte sullo Stretto o di quello sulla baia di San Francisco!
    Il misoneismo nel corso dei secoli ha dato tanto prove di stupidità che ormai, nel dubbio, mi schiero con i filoneisti.
    Ma sono soltanto opinioni.
    Quanto all’ostilità all’immortalità non ne ho mai trovato traccia in chi era presso a morire. Incluso il suo medico, mi scusi.
    L’ostilità all’immortalità sembra la convinzione di chi si crede già immortale.

  3. Sulle cellule staminali, in teoria sarei d’accordo con Lei. Basti pensare soltanto a quanto mio padre si sarebbe potuto curare dal Parkinson grazie ad esse e casomai essere ancora in vita, invece che morire davanti ai miei occhi in un caldo giorno di Settembre di quattro anni fa. Ma sul fatto che l’ostilità ad esse nasca dal misoneismo, ho qualche dubbio.
    Mi spiegava un medico – che si occupa proprio del tema delle staminali – che se esse venissero stabilmente introdotte come prassi terapeutica, di fatto si arriverebbe ad una situazione di immortalità. E Lei si immagina questo come si riverbererebbe in un mondo dove già con la prospettiva di una morte certa siamo in una situazione di sovrappopolamento tale da aver messo in crisi l’umanità, figuriamoci se gli esseri umani smettessero di ammalarsi e finanche di morire.

    Nel caso del Ponte sullo Stretto, le mie perplessità da ignorante – e alle quali Lei in quanto persona di cultura, buonsenso e soprattutto in quanto siciliano può dare risposte migliori delle mie – sono queste: considerando quanto la viabilità della Sicilia sia ridotta a mal partito, non sarebbe meglio concentrarsi su di essa, invece di realizzare questo ponte? Come vede, un quesito che La farà sbadigliare ma che il sottoscritto, che vive nel Continente, si è posto più volte.

    Come principio generale potremmo dire questo: tanto il misoneismo come il suo contrario – credo si dica “filoneismo” e infatti il correttore non me lo segna come errore – sono atteggiamenti che se portati agli estremi sono sbagliati. Le questioni vanno valutate caso per caso, cercando non di opporsi o di incentivarle per partito preso, ma di individuare l’impatto non solo su se stessi ma anche su ciò che ci circonda. E, su queste basi, deciderne l’approccio.

    Ma è l’opinione di un signor nessuno che quindi va presa con tutte le diffidenze del caso.

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