VIDENT QUOD CUPIUNT

di Dino Panigra

La guerra in Palestina per molti è stata un’ottima occasione per dare sfogo alla propria superficialità (per esempio Piero Sansonetti, che ha creduto alla favola che Jabalya sia un campo profughi); al proprio antisemitismo (e qui la lista è troppo lunga per fare degli esempi); alla propria ignoranza di che cos’è una guerra (tutti) e infine delle Convenzioni di Ginevra. Anche se oggi si parla di un fantomatico Diritto Internazionale Umanitario: che non esiste, o comunque non ha valore giuridico erga omnes. Come si spiega che tanta gente prenda lucciole per lanterne? Non si tratta di un difetto di vista, si tratta di un effetto emotivo: dal momento che vorremmo vedere delle lanterne, diciamo che quelle sono lanterne. Risultato? Siamo molto più contenti che se avessimo dovuto ammettere la dura realtà, ma il guaio del fenomeno è che, mentre ci siamo costruito un bel mondo secondo i nostri desideri, la realtà non per questo è cambiata. E finiamo con lo sbatterci il muso. Tuttavia l’esperienza non ci ammaestra: il desiderio che le cose stiano come vorremmo che stessero è così forte che ci appigliamo a qualunque cosa. Ecco un esempio: dopo che il comunismo ha dimostrato le sue infinite manchevolezze, molti hanno lo stesso salvato la teoria. Il comunismo era perfetto, è il mondo non è stato all’altezza. Senza vedere che con ciò stesso si davano la zappa sui piedi: se con questa umanità il comunismo non ha funzionato, che facciamo, aspettiamo la prossima? Ma il fenomeno è generale e, come si diceva, la guerra che si sta combattendo a Gaza ha letteralmente provocato un’esplosione di dabbenaggine. Tutti dimostrano di non avere studiato storia. Tutti si dimostrano suggestionabili come bambini a tal punto, che ciò che è avvenuto meno di un mese fa per loro non soltanto è storia antica, ma storia dimenticata. Insomma, malgrado le più cocenti smentite della realtà, continuano a vedere il mondo secondo i loro standard precostituiti. Sono così buoni, così sensibili alle ragioni del più debole, che definiscono cattivo il più forte quando si difende dal più debole. Nessun senso del reale li frena, e ciò si vede in tutte le direzioni. Ecco un dilemma: bisogna porre un limite all’immigrazione o accogliere tutti? Se a chi è per l’accoglienza uno chiede : “Anche se fossero venti milioni?”, non si vede dare una risposta sensata. Buttano la palla in angolo: “Intanto non sono venti milioni. Poi si vedrà”. Nello stesso modo, chi passa la vita a lottare contro l’anidride carbonica, fino ad impedirci di usare l’automobile e quasi di vivere, non sa che l’Europa occidentale tutta intera contribuisce a questa terrificante anidride per l’8%. Sicché, se anche tornassimo a vivere nelle caverne, non risolveremmo il problema. “Ma intanto noi facciamo il possibile”. Cioè, pur di fare la mossa, facciamo il possibile per impoverirci, per renderci la vita difficile, per perdere competitività e per dimostrarci dementi, così avremo gli applausi di Greta Thunberg, che Dio l’abbia in gloria. Uno dimostra che, per funzionare, l’automobile elettrica consuma più energia e produce più CO2 (nelle centrali elettriche) di quanta ne producono le automobili a benzina? Niente da fare, vince il pregiudizio: l’automobile elettrica non è inquinante ed è l’auto del futuro. Noi diciamo che costa troppo e loro hanno la risposta pronta: “Ci sono gli incentivi statali, e bisognerebbe anzi aumentarli”. Tutto ciò col denaro estorto anche ai poveracci a forza di tasse, e di contributi nella bolletta elettrica; a cittadini che mai potranno comprarsi un’automobile elettrica. Quand’è che la gente capirà che il denaro dello Stato non è attinto dal Pozzo di San Patrizio, ma dalle nostre tasche? Il denaro dello Stato non esiste, perché lo Stato spende ma non guadagna. Se infine – sempre a proposito dell’auto elettrica – uno dice che dopo una decina d’anni bisogna sostituire tutte le batterie (costo: circa la metà del nuovo) non vi credono o vi dicono che tra dieci anni “Pensa Dio”. Il caso peggiore è poi quello dell’antisemitismo. Quanti di queste decine di milioni di imbecilli che oggi si lasciano andare a manifestare i loro pregiudizi saprebbero rispondere a questa semplice domanda: “Che ragione hai per odiarli?” Poi pensiamo che tutta questa gente va a votare e determina anche la nostra vita, e avremmo voglia di piangere. Per continuare ad amare la democrazia bisogna proprio ricordarsi che l’alternativa è costituita da Stalin, Kim Jong-un e Khomeini.

VIDENT QUOD CUPIUNTultima modifica: 2023-11-05T16:35:01+01:00da gianni.pardo
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