GLI ERRORI DI HAMAS

I terroristi di Hamas avrebbero dimostrato le loro capacità militari se si fossero scontrati con dei soldati israeliani ed avessero vinto. Invece hanno semplicemente voluto uccidere molti ebrei (possibilmente disarmati e magari ancora a letto), per mostrare che amerebbero eliminarli tutti. Anche a tradimento. Ecco perché hanno ucciso anche i bambini: perché i bambini crescendo diverrebbero israeliani, guerrieri israeliani, oppressori israeliani. E con la loro ferocia i miliziani hanno voluto mostrare a che cosa sono capaci di arrivare.
In questo hanno avuto uno straordinario successo. Ma non è vero, come credono in molti, che per la pubblicità la regola sia: “Parlate di me, anche se ne parlate male”. Perché la cattiva pubblicità è letale: il prodotto si vende peggio che se non si fosse fatta nessuna pubblicità. Dunque può darsi che l’azione di Hamas sia stata veramente letale, ma rischia di essere letale anche per i palestinesi.
Non è un paradosso. La mia possibile spiegazione del mancato allarme di Israele, e della sua totale impreparazione a fronteggiare l’attacco, è che quell’attacco era altamente improbabile: perché sarebbe costato moltissimo e avrebbe dato ben pochi dividendi. Gli israeliani vogliono la pace, ma non per questo non sono vendicativi. Dunque, o l’azione sarebbe fallita (con un grande numero di miliziani morti) o sarebbe riuscita: ma Israele avrebbe fatto pagare a Gaza il dieci per uno. Per questo, credo, non c’erano grandi presìdi a difesa di quel territorio.
Ora si dice che Israele ha sbagliato, è stata cieca, è stata male informata, ma è inutile giocare a profeti del passato. Rimane vero il paradigma iniziale: solo dei pazzi avrebbero potuto mettere in pratica un’iniziativa come quella che abbiamo visto. In questo Israele aveva ragione. E solo dei pazzi potevano autoinfliggersi – per interposta Israele – una tremenda punizione per il malfatto. Punizione che attualmente, con l’assedio, somiglia perfino ad una strage, ma una strage non è: basta che, se non Hamas, Gaza si arrenda e si dissoci dai terroristi. Se poi i palestinesi non vogliono farlo, sono dei fanatici suicidi, e non bisogna privarli dell’onore del martirio.
I terroristi hanno commesso troppi errori. Hanno creduto che, malgrado la barbarie inconcepibile del loro assalto, Israele, essendo una democrazia civile, non avrebbe risposto per le rime. Che cioè, come tante altre volte, avrebbe combattuto con un braccio legato dietro la schiena. E qui si sono sbagliati. Col loro eccesso hanno resuscitato un abominio barbarico che si credeva morto: la guerra di sterminio; ed ora essi stessi potrebbero esserne le vittime. Israele non ha più scrupoli. Gli stessi bombardamenti di Gaza sono così violenti da far pensare, più che ad un’azione di guerra, all’eliminazione di un’entità para-statuale (Carthago delenda est).
Fra gli errori di valutazione di Hamas val la pena di citare un fatto non perché importante, ma perché significativo. Hamas ha ammonito che se Israele non avvertirà gli abitanti di un palazzo dell’imminente bombardamento in modo che i residenti possano mettersi in salvo (inclusi gli eventuali terroristi ivi presenti), i miliziani uccideranno un ostaggio per ogni immobile colpito. Con ciò dimostrando che, in passato, Israele, pur di risparmiare i palestinesi, ha avvertito ogni volta che stava per distruggere un dato palazzo. Io non ricordo che qualcosa di analogo abbiano mai fatto altri Stati in guerra. E in particolare che l’abbiano fatto gli inglesi o gli americani, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma Hamas è così viziato che non soltanto considera naturale che lo faccia Israele: osa minacciarla se non lo fa.
Ma è un dato generale: i terroristi di Hamas, prima ancora che cattivi, sono temerari. Fino a quattro giorni fa Gaza ha avuto l’elettricità, l’acqua e la benzina perché gliele fornivano gli israeliani. Inoltre, nei casi gravi, i palestinesi che potevano permetterselo andavano a farsi curare in Israele (ad Ashkelon, nell’ospedale che oggi è stato colpito da un loro razzo). Era anche cominciata una collaborazione con i frontalieri che andavano a guadagnare molto di più in Israele. Frontalieri che magari hanno collaborato con i terroristi, fornendo indicazioni per andare a colpo sicuro. Domanda: come si può trasformare volontariamente il proprio vicino e fornitore di servizi in un drago assetato di vendetta? C’è da stupirsi se, per cominciare, quello chiude i rubinetti e stacca la linea elettrica?
A Gaza non hanno capito niente. Non si sono resi conto che proprio loro hanno ferito Israele in modo tale che ora non risparmierà nessuno. Il mondo forse protesterà, ma Israele c’è abituata. E di tutti quelli che si esprimeranno in favore dei palestinesi, nessuno muoverà un dito. I miliziani non si sono resi conto di avere provocato la più dolorosa delle azioni di guerra: l’assedio. Un assedio così duro, così ermetico, così spietato che potrebbe da solo determinare le sorti della guerra. L’assedio spesso provoca molti morti fra gli assediati, e nessuno fra gli assedianti. E infatti non è sicuro che Israele abbia l’intenzione di effettuare un’azione da terra: per come si mettono le cose, è possibile che Gerusalemme stia soltanto aspettando che la pera matura cada da sola dall’albero. Che poi sia per fame o per sete, perché non ci sono più case in cui abitare o comunque per disperazione, poco importa. Quello che stanno soffrendo, e quello che soffriranno gli abitanti di Gaza, è inimmaginabile. Ne sa qualcosa chi ha letto molti libri di storia.
Chi in questo momento crede che quella “guerra” sia in una fase di stallo non vive a Gaza.

GLI ERRORI DI HAMASultima modifica: 2023-10-12T09:07:52+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “GLI ERRORI DI HAMAS

  1. Mi pare che un’analisi seria del prima e dell’adesso, senza tifo da stadio e discorsi da bar, sia in
    https://www.lucalovisolo.ch/terrorismo/guerra-in-israele-i-fatti-e-le-cause.html.
    Ci si può domandare in che modo ragionarono gli “Stati vincitori” nel 1947-’48 stabilendo la spartizione del territorio (già parte dell’impero ottomano e poi sotto amministrazione inglese) stabilendo la “spartizione” come risarcimento e creazione di un “focolare ebraico” senza tener conto della “liberazione” che si attendevano gli autoctoni, senza quindi creare le premesse per una sua positiva realizzazione. E sono più di 70 anni che, ciclicamente, se ne stanno pagando le conseguenze proprio per l’assurda situazione della striscia di Gaza e dell’espansione economico-demografica degli ebrei in Israele a danno degli autoctoni sia per le nostalgie “imperiali” degli arabi (tipo Russia), naturalmente fomentate dalla religione.
    Della “crudeltà” non mi indigno più di tanto: l’unica guerra che si tentò di risolvere in modo “civile”, che io sappia, fu quella tra Roma e Albalonga, con il combattimento tra Orazi e Curiazi. Ma anche quella “pace” durò ben poco, come sappiamo. Per il resto, l’immagine di guerre con vittime solo tra “soldati” (e con i loro eroismi, compiutamente ricordati in ricorrenze canoniche) è del tutto falsa: le “vittime “civili” sono da sempre paurosamente alte (per bombardamenti, fame, malattie) e fanno parte del gioco. Che poi si tratti di ottantenni o di infanti non fa differenza, tranne nel secondo caso quando, come in questo, nasce dall’illusoria e feroce speranza di “spegnere il futuro”. Conferma della natura belluina dell’uomo, che tuttavia… “Dio ama avendolo creato”. Poteva fermarsi allo scimpanzè.

  2. FINALMENTE, sono assolutamente d’accordo con il prof per quanto riguarda Israele. Sui canali di analisi militare si può leggere che obiettivo dei terroristi era quello di invadere il territorio israeliano fino a congiungersi con la West Bank, provocando una rivolta armata degli arabi: alcune migliaia di terroristi suicidi sono evasi da Gaza e hanno ucciso più di 1000 civili e alcune decine di soldati. Dai video si vede che erano armati e coordinati, è la prima volta in 75 anni.
    Nella realtà, i terroristi hanno trovato solo un appoggio verbale, al momento e pare che IDF possa portare avanti con relativa tranquillità l’assedio di 60 km di barriera e 350 kmq di territorio, continuando a bombardare in modo mirato (anche senza l’eleganza del passato).
    La mobilitazione di 350.000 soldati addestrati è avvenuta in due giorni, l’invasione è stata sconfitta e l’area sigillata.
    Per quanto riguarda la Russia, continuo a pensare che il prof. non ha approfondito il tema, la passione per la Nato supera anche la razionalità.
    Nulla si può contro l’amore
    Sconfiggere una nazione di 17 MILIONI di kmq piena di risorse, di tecnologia e di autonomia sarà però un po’ più complicato che distruggere 350 kmq di una prigione a cielo aperto (per scelta, chiaro. con tutti i soldi che hanno preso dal mondo Gaza poteva essere un paese ricco con un tenore di vita di livello svizzero)
    Shalom
    PS: sono uno dei pochi che riconosce il nazismo nei governanti banderisti di Kiev (l’ovazione del nazista veterano nel Parlamento canadese è stata entusiasmante, nonostante le implorazioni di perdono/pietà successive, ma è sempre colpa di Putin) e il nazismo negli islamici fondamentalisti. Stessa roba da condannare.

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