PANORAMA UCRAINO

Le ragioni dell’Ucraina, per la sua accanita resistenza (a parte l’odio seminato dalla Russia negli Anni Trenta) sono note e non le riprenderemo. Quanto alla Russia, essa è obbligata da Vladimir Putin a resistere perché la situazione è simile a quella della Germania nel 1945. Come con Hitler, bisogna fare i conti con l’istinto di conservazione di un sociopatico che sacrificherebbe volentieri la vita di milioni di persone per sopravvivere come essere umano e come dittatore. La resistenza ucraina è del popolo, quella russa è del regime.
Per giustificarsi, Putin parlerebbe certo dell’immagine della Russia e del suo posto nel mondo: ma valgono la vita di centinaia di migliaia di uomini? E quel posto è quello che crede lui? E val la pena di rischiare un finale modello Berlino 1945?
La fortuna di Putin è l’incoscienza dell’Occidente che fa ritardare l’invio di armi e di aiuti. Ma la sua sfortuna è che, se l’Ucraina fosse in pericolo, l’Occidente probabilmente le offrirebbe un sostegno a qualunque costo, come nel momento del Blocco di Berlino. Le democrazie sono imbelli, salvo che nel momento del pericolo supremo, come a Maratona.
Il regime russo si rende anche ridicolo, con le sue dichiarazioni inverosimili, con i bambini – nuovi Figli della Lupa – educati alla guerra e con gli adolescenti obbligati al premilitare. Mussolini inaugurò queste carnevalate: ha forse vinto la guerra?
Quanto alla celebrazione dell’annessione delle quattro regioni occupate, anch’essa è patetica. Come celebrare un evento che non si è ancora concluso e, in linea di principio, potrebbe essere ribaltato? Non dire quattro se non l’hai nel sacco.
Orio Stirpe – notevole polemologo – è convinto che la Russia non potrà che perdere per mancanza di adeguata logistica. La Russia non ha certo potuto costituirsela da un giorno all’altro, per una guerra che aveva previsto di vincere, ma non di combattere. Ad esempio, si sa che per ogni combattente ci devono essere tre uomini nella logistica: la Russia non li ha. Che importa avere dieci carri armati se nove abbisognano di manutenzione e riparazioni, e non c’è il personale per occuparsene? Per ogni aeroplano si richiedono tre piloti (si devono pur riposare) e i russi invece hanno un pilota ad aeroplano. Moltissimi aeroplani non sono operativi. C’è rischio che, alzandosi in volo, invece di essere abbattuti dal nemico, cadano da sé, per mancanza di manutenzione. Per questo l’aviazione russa – pure padrona del cielo – si vede poco, in Ucraina. I dittatori amano far sfilare le armi in parata, e i camion non farebbero lo stesso effetto. Ma poi chi porterà da mangiare ai carristi?
Sempre in materia di logistica, è importante la mancanza di una ferrovia est-ovest (Mariupol-Kherson). Questo rende difficili i rifornimenti, per dire, da Rostov alla Crimea. Soprattutto se gli ucraini dovessero di nuovo rendere inagibile il ponte di Kerch. Nell’Europa Occidentale, se si distrugge una strada, si può ancora passare per i campi. In Ucraina, per molti mesi l’anno, o si affonda nel fango o si è bloccati dalla neve e dal ghiaccio. Dunque una strada diviene preziosa. E gli ucraini sono pericolosamente vicini all’autostrada est-ovest, quando passa vicino a Tokmok.
Inoltre le sanzioni mordono dolorosamente. Cosa sbalorditiva, la Russia – secondo Stirpe – non produce né chip né cuscinetti a sfere. Insomma per molte cose dipende dall’estero, e questo danneggia la logistica. Il contrabbando supplisce, ma non è affidabile e non opera in tempi certi.
Anche nell’economia civile, contrariamente a quanto affermano i filo-putiniani occidentali, le sanzioni mordono. Lo dimostra il fatto che Putin ha ripetutamente chiesto che siano rimosse. L’ultima volta per consentire l’esportazione del grano ucraino. Basti dire che un anno fa si scambiavano sessanta rubli per un dollaro, e oggi ce ne vogliono cento. Questo significa che qualunque importazione dall’estero (anche non militare) ai russi costa molto, molto più cara di prima.
L’Ucraina probabilmente impegna i russi nelle zone di Bakhmut (senza uno scopo reale) e di Robotyne per impedire che essi possano disporre di riserve di truppe per dare il cambio ai fanti esausti, in trincea da mesi. Più che a una vittoria sul campo, secondo Stirpe, gli ucraini vogliono logorare i russi fino alla disperazione, fino al crollo del regime di Putin. E in effetti, già oggi, il morale delle truppe russe è molto basso. Né le ripetute coscrizioni obbligatorie aiutano: i russi sanno benissimo che, richiamati, rischiano di andare a morire. Per niente. Se poi l’Ucraina riconquistasse la Crimea (difficile da difendere) ciò farebbe crollare il morale della Russia. Fino al collasso generalizzato.
Qualcuno potrebbe dire che molte delle speranze ucraine siano semplici scommesse. Ma non sono scommesse anche quelle di Putin? Lui che ha cominciato una guerra convinto di poterla vincere senza nemmeno combatterla?
Altri pensano che potrebbe venir meno l’aiuto militare all’Ucraina. Io non lo credo perché ne va della sicurezza dell’Occidente. E gli occidentali – in particolare gli Stati Uniti – hanno già talmente investito, nella guerra ucraina, che desistere attualmente corrisponderebbe ad avere gettato dalla finestra miliardi e miliardi. Nel caso degli Stati Uniti – vado a tentoni – da quaranta a cento miliardi di dollari. Ormai ci sono dentro fino al collo.
Inoltre ci sono stati degli accordi Usa-Ucraina per la produzione di armi in loco. E questo è un serio pericolo, per la Russia. Perché con quelle armi (come è avvenuto per i droni) gli ucraini non dipenderebbero dagli alleati e potrebbero attaccare la Russia sul suo territorio.
Da segnalare la vittoria navale degli ucraini che tengono le navi russe lontane dal golfo ad ovest della Crimea. Infatti da lì partono le navi dedite all’esportazione di grano che poi proseguono lungo le acque territoriali dei Paesi Nato, fino in Turchia e oltre.
Insomma vale ancora la pena di vedere come si sviluppano gli avvenimenti.

PANORAMA UCRAINOultima modifica: 2023-10-02T13:39:54+02:00da gianni.pardo
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