COME SI COMPORTERA’ IL PROSSIMO PAPA?

Il problema di come si comporterà il prossimo papa non è dappoco. Appena nominato si troverà a fronteggiare una situazione gravemente compromessa. Il suo primo compito sarà quello di spalare le macerie lasciate dal predecessore e non è detto che ci riesca. Infatti, mentre le macerie finanziarie che affronta l’attuale governo sono congiunturali, quelle dottrinarie della Chiesa sono strutturali e gigantesche. Fino ad ora nessuno, nemmeno Lutero, nemmeno Voltaire, erano stati capaci di distruggere la Chiesa Cattolica. E invece ce l’ha fatta la superficialità.
Come si comporterà il prossimo papa dipenderà dalle idee che avrà sulla religione, sulla società contemporanea e perfino sulla sua stessa libertà d’azione. Comunque, le ipotesi fondamentali sembrano essere due: che egli sia una sorta di Francesco II, oppure che voglia restaurare la Chiesa.
Partiamo da quest’ultima ipotesi. Il nuovo papa è un serio credente e, arrivato al soglio pontificio, si mette le mani nei capelli. La comunità dei credenti, nella sua totalità, non è più osservante. Non crede più ai dogmi o, ancora peggio non li conosce e se ne disinteressa. Non prende sul serio il magistero della Chiesa. Probabilmente ha dei dubbi persino sull’anima immortale, sul paradiso e sull’esistenza di Dio. E allora perché si dichiara credente? Per abitudine, per sentimento, perché lo dicono tutti: ma oltre un vago sentimento di “cristianità” non va. Andate a dire a questi cattolici che, se praticano il sesso fuori dal matrimonio, se non si pentono, se non si confessano, e se non ottengono l’assoluzione, in caso di morte in stato di peccato mortale andrznno all’inferno. Vi rideranno in faccia, anche perché non credono all’inferno. Non ci crede nessuno. E, se gli segnalate che state solo esponendo la dottrina cattolica, o non vi crederà o vi dirà che la Chiesa è cambiata. E se gli dite che la Chiesa è ispirata dallo Spirito Santo e non può cambiare, ancora una volta non vi crederà.
Ecco il primo problema: c’è modo di recuperare la dottrina? Che avverrà se i preti su ordine del papa (sempre che obbediscano) ribadiranno solennemente la vera dottrina cristiana? Se rifiuteranno la comunione ai non confessati, agli sposati in Comune, ai giovani amanti, a quelli che non vanno regolarmente a messa? Che avverrà se predicheranno dal pulpito che il sesso prima o fuori dal matrimonio è peccato mortale, e che l’assoluzione può essere concessa soltanto dopo seria e formale “promessa di non farlo più”? Quante persone rimarrebbero, dopo il fuggi fuggi generale? Un papa credente sarebbe posto dinanzi alla scelta: deve continuare a falsificare il Cattolicesimo e mantenere i clienti o riaffermare il vero Cattolicesimo e perderli tutti?
S’i fossi papa, come diceva Cecco Angiolieri, direi chiaro e tondo: “Intendo restaurare la religione. Se alla fine non ce la farò, dichiarerò conclusa la storia del Cristianesimo e chiuderò bottega. Sappiate che Dio esiste, che la religione è verità rivelata, che la sua dottrina è ispirata dallo Spirito Santo (e non può cambiare) e infine che se in questa dottrina crediamo soltanto io e il mio autista, vuol dire che la Chiesa cattolica avrà due soli fedeli. Ma veri. Finché viviamo. Se mi accorgerò che veramente il Corpo Mistico è diventato uno smilzo club privato, eliminerò il clero e tutta la struttura della Chiesa. Liquiderò l’impero, regalando gli immobili ai vari Stati e l’eventuale residuo finanziario ai poveri. E con questo non avrò affatto danneggiato la Chiesa: le avrà soltanto dato decente sepoltura”.
Il papa non può profittare del cadavere di Cristo per delle fatue comparsate, delle passerelle inutili e per fare dei discorsi che non hanno né capo né coda: per questo basta un qualunque sindaco di paese. Il Cristianesimo è stato molto più danneggiato dalla banalizzazione che da Lutero. Infatti a Lutero sopravvisse.
Se invece il nuovo papa non è un credente, gli basterà proseguire sulla via tracciata. Gli basterà non tenere nessun conto della dottrina cristiana, non pretendere che nessun cristiano la conosca e, a fortiori, la rispetti. E in questo avrebbe qualche ragione: la gente quella teoria, invece di riconoscerla come la dottrina del Concilio di Trento (ovviamente ispirato dallo Spirito Santo), la troverebbe un’insopportabile novità: “Ma che idee vengono, a questo papa?”
Se la pensa come Francesco, fruendo anche di questo papa come battistrada, può continuare a presentare la Chiesa come una religione dell’umanità, senza una dottrina, cioè un’associazione idealista e benefica, che fa poco (ovviamente) ma dice molto e rappresenta un punto di riferimento che molti potranno, se lo vogliono, preferire a Scientology, all’Ecologismo, all’Onu o alla political correctness. Una religione sentimentale che ciascuno potrà configurare secondo i suoi gusti, il papa essendo disposto ad accogliere tutti, atei inclusi. Chiese e cattedrali serviranno per le riunioni dei buonisti, dei sindacati di sinistra, per le grandi feste da ballo dei “credenti”, e perfino per qualche festa privata, a pagamento.
Se lo vogliono, i cattolici potranno considerare chiusa la parentesi del Cristianesimo dottrinale: Gesù è stato soltanto un profeta, i sacramenti li ha inventati la Chiesa, e speriamo che Dio esista, perché di certo non è stato dimostrato che esista. Ma se questo basterà a riempire ancora Piazza San Pietro, forse il peggio sarà stato evitato. La dottrina? Eccola in sintesi: “Volemose ben”. Per i peccati, rivolgersi al Codice Penale, lì c’è tutto.
Sembra inevitabile che la Chiesa sia destinata a morte certa: di una morte violenta, se avrete un papa credente. Per dissanguamento se avrete un papa alla moda.

COME SI COMPORTERA’ IL PROSSIMO PAPA?ultima modifica: 2023-09-28T14:41:35+02:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “COME SI COMPORTERA’ IL PROSSIMO PAPA?

  1. Tutto dipende dall’orizzonte temporale su cui impostiamo la “previsione”. A breve termine (1-5 anni?) non potrà discostarsi dalla linea Bergoglio (sia che la consideriamo “buona” in quanto “umana” sia che la consideriamo pessima in quanto traditrice della tradizione). Ma progressivamente la società, la cultura, i “sentimenti” saranno dominati (e già lo sono) dai “social”, dall’informazione minuta ed elementare degli influencer e dei “creatori di contenuti” (che se ne infischiano di storia, filosofia, fisica, letteratura) badando solo ai like; ma ancor più dall’intelligenza artificiale, che interpreterà,”leggerà” la realtà e la conformerà ad una propria “filosofia”, non ontologicamente e necessariamente governata da “logiche umane”. Inseriamo un altro ingrediente: gli sviluppi dell’economia e della popolazione, su cui impatterà quanto precede.
    Ergo, in un orizzonte temporale più ampio (20 anni? un battito di ciglia per una religione organizzata) nulla possiamo prevedere, se non quanto a noi piace di più.

  2. Chiunque sarà il nuovo papa una cosa è certa:
    sarà il capo di una falsa chiesa,
    nel senso che il cattolicesimo con la sua tradizione si è messa sotto i piedi la Scrittura, unica fonte di verità per un credente.

  3. Errore tremendo quello di Papa Francesco : ergersi a politico. E invece di ergersi dovremmo invero dire « abbassarsi a politico ». La dottrina cristiana basata sull’amore e l’uguaglianza non puo che indebolire la sua straordinaria forza morale trasformandosi in una dottrina politica, in sintonia con le verità politiche del tempo. Il papa, capo dello stato estero del Vaticano, stato retto da un rigido ordinamento giuridico, ossia da severe norme di legge, ha voluto far politica condannando a suo tempo il candidato repubblicano Trump, quasi che questi fosse un suo avversario politico elettorale. Per non parlare degli innumerevoli interventi di Francesco su questioni legate alla politica italiana e mondiale. Questo papa assai particolare sembra aver buttato alle ortiche il mantello della solennità tradizionale e dei dogmi della trascendenza senza i quali la chiesa rischia di trasformarsi in un semplice partito politico pseudo-marxista. Ma il papa recidiva : “I migranti sui barconi sono i nuovi crocifissi”. Una tale affermazione a me sembra un’enormità.
    Scriveva Giuseppe Prezzolini : « La chiesa, secondo me, ha una funzione unica al mondo : quella di consolare gli uomini della loro infelicità e di confortarli con la sua facoltà di perdono. » Se la chiesa si addentra nella politica « si immerge nelle lotte della concupiscenza politica » e « rimarrà sempre sopraffatta dai partiti politici che non esiteranno a promettere di piu’. » E ancora « Temo che il concilio ecumenico abbia creato l’illusione di poter ricavare dal vangelo un piano sociale, che nel Vangelo non c’è, e invece di corrispondere alla infelicità degli uomini si contenti di eccitare e carezzare i desideri materiali. » Concetti che G. Prezzolini espresse il 29 marzo 1966 durante l’udienza personale che ebbe con PaoloVI, e che sarebbe bene che qualcuno ripetesse a Papa Francesco imbevuto di attivismo politico e di negatività verso la nazione.

  4. Non credo che l’atteggiamento di un Papa possa avere un’influenza decisiva sull’atteggiamento dei fedeli. Bergoglio e’ stato il Giuseppe Conte dei papi, attirandosi sia amori che critiche. Ma la religiosita’ (o la sua mancanza) credo prescindano dall’atteggiamento di un Papa. In Scozia, ad esempio, ho visto chiese (cattoliche) trasformate in pub assai prima dell’avvento di Bergoglio. E’ la religiosita’ che sta vacillando.

  5. Un tentativo di salvataggio potrebbe essere di concedere il matrimonio ai preti, come altre religioni già hanno, sarebbe come una trasfusione di sangue, la manderebbe un pò avanti.

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