LA NOIA

di Dino Panigra

In questi mesi la sinistra sta commettendo un errore imperdonabile: annoia. Il suo comportamento è assurdo ed esagerato, nel senso che si comporta come il personaggio di una favola. “C’era una volta un padre che, qualunque cosa facessero i figli, li rimproverava. Non facevano niente? Erano oziosi. Facevano qualcosa? Era una cosa sbagliata. Facevano quel che lui aveva chiesto di fare? Sì, ma lui l’avrebbe fatta diversamente. Così, un giorno, i figli decisero che…”
Un simile uomo ovviamente non esiste, è un simbolo, un paradigma. Quasi si chiedesse: “Sapete che succede ad un uomo incontentabile?” E infatti il confine fra la favola puramente divertente, e l’apologo educativo, è sfumato e spesso inesistente.
La nostra sinistra si comporta come quel personaggio, al punto che si può dire in anticipo che, qualunque provvedimento ipotizzi o attui il governo,essa alzerà grandi lai, profetizzerà disastri e, per dirla con Antonio Padellaro (che pur essendo di sinistra ne è stanco), insorgerà. Nessun bravo autore, nemmeno in una farsa, crea un personaggio tanto einseitig ad una sola faccia, da essere costantemente prevedibile ed esagerato. Proprio per questo, anche a voler trovare qualche merito ai Promessi Sposi, non possiamo evitare di definire sbagliato un personaggio come Don Abbondio. Dirci una, due, tre volte che è un vigliacco, è comprensibile. Cento volte no. Dopo cento volte nemmeno il fan più sfegatato di Manzoni può sorridere.
Un vecchio detto insegna che Le ridicule tue, il ridicolo uccide. E infatti se Voltaire ebbe costantemente la meglio sui difensori della Fede non è perché avesse ragione (secondo i credenti aveva anzi torto) ma perché lui stroncava gli avversari col sarcasmo e facendoli apparire ridicoli. Chi riesce ad attrarre dalla propria parte coloro che ridono, ha vinto. E infatti prima Beppe Grillo ha fatto molto ridere, ed oggi non se ne parla molto. Sic transit gloria mundi.
Il risultato del comportamento attuale dell’opposizione è che, malgrado lo strepito e l’amplificazione dell’eco che le concede una stampa più che amica, la sinistra annoia a morte. Non so da quanto tempo non leggo più gli articoli di Repubblica o della Stampa. Me ne bastano i titoli, per conoscere in anticipo il sapore della minestra. Sono al punto che mi sono ricordato di un vecchio aneddoto (non so quanto autentico) che riguarda Aristotele.
Il filosofo un giorno camminava per la strada e un ammiratore, avendlolo avvistato, cominciò a camminargli accanto parlandogli di questo e di quello, senza posa. Aristotele continuava a camminare. Quello cambiava argomento, e Aristotele non interloquiva. Dopo che, continuando le chiacchiere, ebbero fatto parecchia strada, l’importuno finalmente ebbe un dubbio: “Maestro, la sto annoiando?” “Ma no, rispose benevolo il genio, continui pure. È da almeno mezz’ora che non l’ascolto”.

LA NOIAultima modifica: 2023-09-10T12:55:33+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “LA NOIA

  1. Ma porelli, stanno adottando la strategia dei 5S dei primordi (che li fece “trionfare”), impepata con la “caciara” della destra che di rimando “asfalta” e “prende a schiaffi”.
    Questo è quello che offre il convento, oggi. Bello, made in Italy. Come nei vicoli di Napoli, quando le vaiasse si affrontavano fra di loro.

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