IMBROGLIONCELLI ITALIOTI

di Dino Panigra

Ansa: In un’intervista a La Stampa il premier albanese Edi Rama ha raccontato che un gruppo di italiani è scappato dal ristorante senza pagare il conto. “Tutti ridevano. Lei [Giorgia Meloni] ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: ‘Vada subito a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere di rispetto all’estero” (l’italiano è zoppicante. Forse è tutto tradotto dall’albanese. Ma andiamo al sodo).
L’episodio – se appena ci si riflette – è talmente significativo che si ha vergogna a parlarne. Il premier albanese non avrebbe raccontato l’episodio se avesse pensato che gli italiani se ne sarebbero vergognati. E che non si sbagliasse, nel giudicare gli italiani in generale correi ideali di quegli “imbecilli”, lo dimostra il fatto che “tutti ridevano”: come lui aveva previsto. Ma che c’era da ridere? C’era da ridere quando veniva confermato che, in certi casi, il livello dell’umorismo nazionale scende sotto la soglia dell’idiozia?
Dare un calcio al bastone bianco di un cieco che cammina per i fatti suoi, lanciandolo a metri di distanza, e trovare comico lo scoramento del poverino disorientato che neanche sa come trovarlo, è umorismo, questo? No. Questo gesto farà forse ridere dei ragazzini incoscienti e maleducati, ma non andrebbe perdonato neppure a loro. Questo “scherzo” in francese si definirebbe , con espressione definitiva, “bête et méchant”, stupido e malvagio.
Uno scherzo è uno scherzo quando si divertono tutti, anche la momentanea vittima. Diversamente si chiama beffa o, più semplicemente, crudeltà. Non è uno scherzo, mentre ci si va a divertire, insultare chi lavora e fatica. Eppure una delle scene più famose ed emblematiche dei “Vitelloni” è quella in cui Alberto Sordi richiama l’attenzione degli operai che riparano la strada con un sonoro: “Lavoratori!”, seguito dal “gesto dell’ombrello”. Federico Fellini ha voluto indicare qual è il livello del humour (e dell’umanità) dei “vitelloni”: ma è solo loro?
Noi italiani ci crediamo brillanti quando ci comportiamo male col prossimo ritenendo che saremo perdonati in quanto “bambini incoscienti”, “ragazzini ingenui”, “autori di uno scherzo magari cattivello, ma sempre uno scherzo”. Si sa come siamo noi italiani. Eh no, invece. Quando siamo maggiorenni, guidiamo l’automobile e andiamo a passare qualche giorno all’estero, non siamo più ragazzini incustoditi: siamo degli adulti che dovrebbero essere “responsabili”. E che tali all’occasione saremo considerati dal giudice penale.
Infatti, in un caso come quello descritto, non si tratta affatto di uno scherzo. Hanno riso i cuochi che avevano confezionato quei piatti, in Albania, sudando dinanzi ai fornelli? Hanno riso i camerieri che avevano servito a tavola? Ha riso il padrone del locale, che ha pagato gli ingredienti, le tasse, e i suoi dipendenti? In realtà quello – non che essere uno scherzo – è esattamente la fattispecie prevista e punita dall’art.641 del Codice Penale. Si sarebbe potuto – sì e no – considerare uno scherzo se “gli imbecilli” il giorno dopo avessero fatto recapitare al ristoratore quanto dovuto (annullando il reato), più una regale mancia per i camerieri, più un migliaio di euro per il ristoratore stesso, per scusarsi di averlo fatto sul momento arrabbiare. Ma sarebbe sempre stato meglio pagare il conto e basta. Come tutte le persone oneste.
Ma veniamo al comportamento del nostro Primo Ministro. Come detto, il fatto che il Primo Ministro albanese abbia raccontato l’episodio pensando di far ridere tutti, dimostra in che considerazione siamo tenuti. Per fortuna, stavolta, nell’allegra comitiva c’è stata almeno una persona che ha percepito quanto era stato gravemente offeso il nostro onore nazionale dagli scervellati insolventi e dai ridanciani membri della nostra delegazione: Giorgia Meloni, forse l’unico Uomo di Stato che si sia visto a Roma da qualche decennio a questa parte.
Lei si è dimostrata superiore a tutti gli altri perché immediatamente non ha seguito la corrente ma soltanto la propria dignità (l’unica che ne fosse dotata a sufficienza, a quanto pare), il sentimento del proprio dovere e del proprio onore. Lei non ha riso, neppure per cortesia; non ha atteso qualche ora per riparare alla vergogna, quando magari le risate fossero state dimenticate: ha reagito subito, in modo chiaro, imperativo, a muso duro. Dimostrando che in Italia magari ci sarà soltanto una persona capace di vergognarsi adeguatamente di quell’episodio, ma per fortuna quell’unica persona era presente, ed era il nostro Presidente del Consiglio.
Nessuna persona perbene deve accettare di essere disinvoltamente associata a dei miserabili che non pagano il conto al ristorante. La vergogna per un simile comportamento è normalmente tale, che tutti i ristoratori del mondo (anche italiani) servono il cliente senza nemmeno domandargli se alla fine sarà in grado di pagare il conto. E per fortuna di solito non si sbagliano. Nemmeno quando i clienti sono degli italiani.
Grazie, Giorgia.

IMBROGLIONCELLI ITALIOTIultima modifica: 2023-08-19T12:44:04+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “IMBROGLIONCELLI ITALIOTI

  1. 1 Lei ha ragione su tutta la linea, dal punto di vista giuridico. 2 Ma lei ha completamente torto dal punto di vista politico. Immagini che il Presidente del Paese A sia ad una cena ufficiale con il Presidente del Paese B: lei riterrebbe normale che il Presidente A racconti al Presidente B una vergognosa malefatta di un suo connazionale,  per farlo ridere? Dunque il primo ad essere in torto qui è Rama. 3 Il suo torto è attenuato dal fatto che i cittadini del Paese “offeso” si sono messi a ridere. Cioè hanno visto il lato comico (peraltro assente) e non hanno visto il lato miserabile e delinquenziale. 4 È assolutamente vero che Meloni poteva non ridere e limitarsi a chiedere scusa, a nome dell’Italia, all’Albania, visto che si era a questo livello “internazionale”. 5 Ma è anche vero che restituire il denaro fa notizia, mette in bella luce sia Meloni sia l’Italia. Politicamente mossa azzeccatissima. 6 E comunque, avendo Meloni pagato di tasca sua, dobbiamo lasciarle la libertà di chiedere scusa a suo modo. 7 Credo – potrei sbagliarmi, ma credo – che non avrebbero affatto preso la cosa a ridere un Presidente del Consiglio francese o inglese. E se Meloni avesse risposto: “Per farla ridere, le posso raccontare una rapina conclusasi con un omicidio, commessa da un albanese, in Italia? La prego, cambiamo argomento”. Forse che Rama non se la sarebbe cercata?
    Purtroppo la leggenda internazionale è che gli italiani non hanno né coraggio né dignità. Mi permetto di riportare la sua mail come commento all’articolo, spero non le dispiaccia. G.P..

  2. Visto che prima del suo articolo avevo appreso la notizia della cena pagata da Meloni al posto dei truffatori italiani e visto che questo pagamento non lo condividevo Le scrivo ora, in quanto il Suo articolo mi ha fatto dubitare della mia opinione. Tenga presente che sono (quasi) sempre d’accordo con Lei, per cui le pochissime volte in cui non lo sono ci devo riflettere. Il motivo per cui non ritengo giusto che Meloni abbia pagato di tasca sua la cena dei truffatori è dato dal fatto che nessun italiano (a partire dal presidente del consiglio) può sentirsi responsabile delle malefatte di qualche suo connazionale, dato che gli italiani sono circa 60 milioni di persone motivo per cui se 4 bifolchi disonesti decidono di commettere un illecito nessun italiano deve avere l’obbligo di rimediare al loro errore. Devono invece pagare solo loro (penalmente ed economicamente) qualora venissero identificati, motivo per cui l’Italia dovrebbe concedere subito l’estradizione all’Albania non appena questa ce la richiedesse. Non solo. Lei ha mai visto qualche presidente del consiglio della Romania rimborsare all’Italia il prezzo del rame che alcuni cittadini romeni hanno sottratto dai cimiteri italiani? Oppure (per restare in Albania) qualche presidente del consiglio albanese ha mai rimborsato oppure si è mai scusato per i danni derivanti dalle rapine in villa compiute da bande albanesi soprattutto nell’Italia del Nord? Considerato che anche io sono un liberale e ritengo, quindi, che lo Stato non possa (anzi non debba) intervenire su tutto, trovo sbagliato che il presidente del consiglio italiano debba sentirsi in obbligo di rimborsare le malefatte di 4 connazionali cretini e disonesti, essendo tale azione al di fuori di qualsiasi competenza statale.
    G. Maurini

  3. osservazioni -secondo il solito- condivisibili.
    salvo il “Giorgia Meloni, forse l’unico Uomo di Stato che si sia visto a Roma da qualche decennio a questa parte” : con tutto il rispetto, il FORSE ci vuole, e scritto tutto maiuscolo…..

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