IN PUNTA DI PIEDI

A volte le notizie importanti arrivano in punta di piedi. Ecco che cosa ha detto Zelensky (Ansa): “A poco a poco, la guerra sta tornando nel territorio della Russia, nei suoi centri simbolici e nelle sue basi militari, e questo è un processo inevitabile, naturale e assolutamente giusto”. Non ne abbiamo mai dubitato. Se si dichiara guerra a qualcuno, e la si combatte, è naturale che quello la combatta a sua volta. E se il primo ha cercato di bombardarlo, anche il secondo cercherà di restituirgli la pariglia, bombardandolo a sua volta. Piccolo esempio: Hitler distrusse molte case, provocò qualche incendio e terrorizzò (ma non piegò) i londinesi, allora chiaramente in stato d’inferiorità militare. Poi, col tempo, gli equilibri si rovesciarono, e l’aviazione alleata non si limitò a provocare qualche crollo e qualche incendio: rase al suolo la maggior parte delle città tedesche, tanto che alcune si dettero un nuovo piano regolatore. Non posso dimenticare l’effetto che mi fece, nel dopoguerra, non so più se Colonia o Hannover: una città di recente fondazione, nel Middle West americano.

Bisogna stare attenti. Nella Prima Guerra Mondiale, malgrado l’enorme numero di morti, si combatté più o meno lealmente. Nella seconda Hitler, che volle mostrarsi duro e spietato, ottenne che i suoi nemici fossero duri e spietati col popolo tedesco, fino a far parlare di “Germania Anno Zero”. Oggi siamo abituati all’idea della Germania “locomotiva economica d’Europa”, nel 1946 l’idea che potesse rialzarsi sembrava soltanto un sogno.

La Russia ha commesso una serie di errori “alla Hitler”e tuttavia per molto tempo ha beneficiato della paura occidentale di provocare “per errore” la Terza Guerra Mondiale. Infatti, proprio per evitarla, si è vietato all’Ucraina di rispondere alla Russia sul suo territorio. Ma nel frattempo, “A poco a poco”, secondo le parole di Zelensky, l’Occidente ha incrementato la qualità e la quantità delle armi fornite a Kiev, fino ad inviare artiglieria sofisticata (Himars), missili dalla portata sempre maggiore, e recentemente anche le bombe a grappolo. Infine gli attacchi al territorio russo, dapprima inesistenti, poi rarissimi e attribuiti alla resistenza russa, sono divenuti sempre più frequenti. In questi giorni è stata addirittura colpita Mosca, cosa che ha dato un senso alle parole di Zelensky che abbiamo riportato.

La strategia dell’Occidente è stata quella di permettere gli attacchi alla Russia con una progressione così graduale, da non dar mai luogo alla notizia: “L’Occidente attacca la Russia”. Infatti recentemente sono stati colpiti dei grattacieli nel centro di Mosca e il mondo ha continuato a parlare del caldo, delle vacanze, del problema dell’esportazione del frumento e, visto che era domenica, di sport.

Un altro particolare, appreso recentemente per bocca del ministro ucraino delle insfrastrutture, è che l’Ucraina ha una consistente industria produttrice di armi, e la incrementa sempre più. Sicché quei droni che hanno colpito Mosca potrebbero essere di fabbricazione ucraina, in modo da scaricare la responsabilità dei Paesi occidentali (in primo luogo la Turchia) che potrebbero fornirli. L’Occidente potrebbe sempre dire: “Non è avvenuto col nostro consenso”.

Naturalmente a Mosca dicono che hanno abbattuto tutti i droni e che i danni sono stati irrilevanti. Purtroppo per loro, ormai nessuna persona di buon senso prende mai sul serio le dichiarazioni russe. Di fatto, come valore psicologico, per togliere il sonno e la tranquillità ai moscoviti, è già sufficiente l’allarme aereo. E soprattutto l’immagine del regime ne riceve un colpo durissimo. Quando sono stati attaccati, gli ucraini sapevano di essere deboli e pressoché disarmati: dunque agli attacchi russi rispondevano con la loro capacità di sopportazione. I russi invece sono stati tutti allevati nella leggenda dell’invincibilità dell’Unione Sovietica; della potenza terribile del suo esercito; della sua vittoria sul nazismo come se quella guerra fossero stati i soli a combatterla. Un po’ come in Italia, dove si attribuisce alla Resistenza la vittoria (ma quale vittoria?) sui tedeschi. Certi popoli – e in questo gli italiani di sinistra non sono inferiori ai russi – mancano totalmente del senso del ridicolo.

Insomma, dal punto di vista russo (stavo per scrivere sovietico) gli attacchi a Mosca, prima di essere un atto di guerra, sono un atto di lesa maestà. Una replica dello Schiaffo di Anagni. In diciassette mesi di guerra l’Ucraina si è per così dire attrezzata, in materia di rifugi antiaerei, missili terra aria, contraerea e “stato d’animo”. Mentre la maggior parte delle città russe del conflitto ha letto solo i trionfali comunicati di regime e sono per così dire impreparate a soffrirla sulla loro pelle. Se la controffensiva ucraina si spingerà seriamente sul suolo russo, il sentimento del popolo cambierà molto. È difficile combattere la demagogia con la verità, non è difficile combatterla quando le esplosioni e le bombe nemiche fanno sentire a rischio la vita. Qualcuno dirà: “Forse questa è soltanto un’operazione militare speciale, ma temo che la stiamo perdendo”.

IN PUNTA DI PIEDIultima modifica: 2023-08-05T14:59:18+02:00da gianni.pardo
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