SIGNIFICATO DELLA FINLANDIA NELLA NATO

Il quattro aprile la Finlandia è divenuta ufficialmente il 31°membro della Nato. Per bocca del vice ministro degli Esteri Alexander Grushko, sempre col suo senso dell’umorismo (tanto involontario quanto macabro) la Russia ha dichiarato, che essa “rafforzerà le sue difese nell’ovest e nel nord-ovest del Paese”.
Difese? La Finlandia ha forse progettato di invadere la Russia? Forse ha aggredito la Russia, nel 1939? O per caso è stato piuttosto l’inverso? E Mosca non ha notato nessuna coincidenza tra l’adesione della Finlandia alla Nato e il proprio tentativo di invadere la confinante Ucraina?
La parola “finlandizzazione”, registrata anche dallo Zingarelli del 1995, significa “stato di neutralità di un Paese, condizionata da fattori geo-politici che ne sottintendono la soggezione a una grande potenza confinante, come nel caso della Finlandia con l’Unione Sovietica negli anni ‘50”. Cioè “neutralità imposta e ad ogni costo”. Se oggi invece la Finlandia ha abbandonato la sua tradizionale neutralità è perché l’esperienza contemporanea le ha mostrato che per la Russia i patti non valgono niente. Spregiudicata com’era, l’Unione Sovietica ha rispettato la Finlandia dal 1940 fino a ieri. Invece la Federazione Russa (che vorrebbe presentarsi come una democrazia) si mostra più aggressiva e più spergiura di quanto fosse l’Unione Sovietica. La tentata invasione dell’Ucraina la squalifica soprattutto se si pensa che, con la firma in calce ad un trattato del 1995, Mosca aveva garantito l’indipendenza e l’integrità dei confini dell’Ucraina. Così Helsinki ha capito che nessuna politica di neutralità è una sufficiente garanzia contro la Russia. Meglio essere pronti, nel caso, a combattere avendo alleati potenti.
Mosca minaccia di ammassare truppe al confine finlandese? Che importa. Questa presenza armata la Finlandia l’ha temuta più prima del suo ingresso nella Nato di quanto la tema ora. La sua garanzia non valeva niente prima, quando era fondata sulla parola della Russia, ed è invece sufficiente oggi, quando è fondata sull’art.5 del Trattato del Nord Atlantico. Mosca sbraiti pure quanto vuole. È riuscita a convincere il mondo che il Cremlino ha orecchie soltanto per la voce del cannone. Dunque bisogna avere un cannone. Avere ragione non serve a niente. Per la Russia i trattati sono più che mai chiffons di papier, scraps of paper, carta straccia.
L’importanza dell’adesione della Finlandia alla Nato non è per nulla diminuita dal perdurante “no” della Turchia all’ingresso della Svezia nell’alleanza. Basta fare l’ipotesi inversa. Se fosse stata accettata la Svezia e non la Finlandia, nel caso la Russia tentasse di invadere la Finlandia, l’Europa dovrebbe chiedersi come reagirel e forse lo farebbe poco, male e indirettamente, come lo fa in Ucraina.. Né servirebbe a qualcosa il fatto che la Svezia non potrebbe essere toccata senza scatenare il finimondo. La Finlandia sarebbe comunque perduta.
Se invece per arrivare a minacciare il suolo svedese la Russia pensasse di invadere la Finlandia, mentre questa fa già parte della Nato, la reazione dell’alleanza – in base all’art.5 del Trattato – sarebbe un tremendo deterrente. E tutto ciò essendo ancora ben lontani dalla Svezia. Oggi chi toccasse la Finlandia provocherebbe la reazione armata e in prima persona di trenta Paesi tra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania.
Dunque oggi il “no” della Turchia alla Svezia è geopoliticamente ininfluente. Ecco perché la Russia ha sentito l’adesione della Finlandia alla Nato come una grave sconfitta. Anche qui, enormi errori. Temeva che la Nato si allargasse all’Ucraina, e non era in programma. Al contrario col suo stesso comportamento ha provocato l’allargamento della Nato alla Finlandia. Eterogenesi dei risultati.
Decisamente, troppe cose sono andate male per Vladimir Putin. Prima, anche senza avere l’intenzione di agire in concreto, la Russia poteva fare qualche pressione sulla Finlandia; oggi è inutile che minacci, perché nessuno la prenderebbe sul serio. Come da mesi l’Occidente non prende sul serio le sue quotidiane e apocalittiche minacce. Quando hai già schiacciato il pedale fino in fondo, l’automobile non accelera più. Se Mosca non ha abbastanza forze per vincere in Ucraina, come potrebbe sprecarle per ammassarle inutilmente in Carelia?
Ai miei occhi, questa vicenda ucraina è la più sventurata dopo la spedizione ateniese contro Siracusa. La Russia non aveva alcun bisogno né di occupare, né di annettersi l’Ucraina e invece si è procurata una enorme quantità di svantaggi. Soltanto una storia russa sfacciatamente di parte e addomesticata potrà perdonare Vladimir Putin per aver provocato questo disastro.
Basta confrontare come era vista la Russia fino al 2021 e come è vista oggi. Prima tutti erano convinti che fosse una grande potenza militare, e oggi non lo crede più nessuno. Prima tutti la consideravano come pari grado della Cina e oggi tutti dicono apertamente che la Russia dipende dalla Cina e non viceversa. La Russia aveva eccellenti clienti per il suo gas, nell’Europa occidentale, e li ha persi per sempre. L’economia russa è peggio che in affanno e non si scorge nessuna luce all’orizzonte. Il dittatore prende in considerazione come fine della guerra soltanto la vittoria e tutti gli osservatori questa vittoria la giudicano improbabile. E addirittura, comunque si concluda la guerra, alcuni degli inconvenienti che Mosca si è procurati rimarranno definitivamente.
La lista dei guai di quel Paese che desiderava vedersi come un impero è interminabile, e la si può concludere qui. Anche perché coloro che vogliono continuare a percepire la Russia come da bambini percepivano l’Unione Sovietica (e fra questi purtroppo c’è anche Putin) non si lasceranno convincere da niente.

SIGNIFICATO DELLA FINLANDIA NELLA NATOultima modifica: 2023-04-08T15:06:03+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “SIGNIFICATO DELLA FINLANDIA NELLA NATO

  1. Non sono un esperto di politica internazionale. Sugli accordi di Minsk mi sono pero’ documentato, attingendo a fonti di diverso orientamento, e ne ho tratto l’ idea che la finalità’ dei trattati non fosse esattamente quella di una equa soluzione della vertenza in atto, ma di un consolidamento della strategia di Putin di aumentare la pressione sull’ Ucraina per attrarla definitivamente nella sfera d’ influenza della Federazione Russa, eliminando così’ il rischio che detta nazione potesse aderire alla sfera occidentale.
    Cito a tal proposito (spero di non violare nessuna norma sulla divulgazione di testi di riviste specializzate) un ottimo articolo della rivista Il Mulino reperibile a questo link: https://www.rivistailmulino.it/a/tutte-le-strade-non-portano-a-minsk.
    Buona Pasqua.

  2. Specificare le scemenze, questo può interessare i lettori, non che lei giudichi scemenze le cose che scrivo. Né lei né io siamo tanto importanti da costituire l’oggetto dei loro pensieri.

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