LA GRANCASSA DI PUTIN

Il discorso di Vladimir Putin è il discorso del Capo di un Paese in guerra. In questo caso non ci si aspettano verità ma propaganda. Né gli si possono rimproverare le bugie, perché esse – in guerra – sono armi come le altre, e nessuno se ne priva. Dunque in questa sede non si rinfacceranno a Putin le sue eventuali bugie per additarlo al disprezzo o per condannarlo moralmente, ma esclusivamente per vedere in che misura esse sono sostenibili. Qualcosa come la “checking list” degli aerei prima del decollo: un controllo di validità di ogni singolo punto. Ovviamente, nel caso di una grande massa di bugie insostenibili sarà lecito dedurne che chi le proferisce è in grave difficoltà. Nessuno si difende con una bugia se può difendersi con una verità.

E’ impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia”. Affermazione insostenibile. Tutti i Paesi possono essere sconfitti, addirittura per decenni in Occidente tutti hanno detto che gli Stati Uniti sono stati sconfitti, in Vietnam, anche se tecnicamente non è vero. Inoltre la Russia è stata sconfitta da Carlo XII di Svezia; Napoleone è arrivato a bruciare Mosca; la Russia ha perduto la guerra contro il Giappone del 1904 e nessuno, neanche Cassius Clay (che pure di vanterie se ne intendeva) può dire: “Non sarò mai sconfitto”.

Se poi invece Putin allude al consistentissimo armamento nucleare della Russia, è vero non che la Russia non può essere sconfitta sul campo di battaglia, ma che la Russia non può essere sconfitta e totalmente distrutta senza che rischi analoga sorte l’aggressore nucleare. Ma questa è la “Mutual Assured Destruction” che conosciamo da decenni. Non c’è da battersi il petto come un orango. E infatti non ci risulta che l’abbia fatto la Gran Bretagna, che dispone di armamento nucleare da prima della Russia.

L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia”. Assolutamente falso, la prova è che non è l’Occidente che ha dato inizio alla guerra, è la Russia, quando ha cercato di invadere l’Ucraina. Inoltre l’Occidente ha sempre sognato rapporti normali con la Russia, non la sua eliminazione, del resto impossibile. La verità è che Putin confonde Russia e Impero Sovietico. Il secondo è stato già distrutto, anche se lui non se n’è accorto. L’esistenza della Russia non è affatto in pericolo. In pericolo sono soltanto i sogni imperiali (e vagamente alla Chaplin) di Putin.

La Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava “con carte false” per ingannare Mosca”. Soluzione di che cosa? Una soluzione pacifica di che cosa, che riguardasse un Paese estero? Se l’Ucraina aveva dei problemi, eventualmente erano problemi suoi, di nessuno all’infuori dell’Ucraina. E poi, per evitare un intervento militare, si procede ad un intervento militare? Ascoltando queste parole uno si chiede: “Fino a che punto Putin pensa che siamo dei cretini?”

L’Ucraina “voleva dotarsi di armi nucleari”. Putin dimentica che l’Ucraina quelle armi le aveva e le ha scioccamente consegnate proprio alla Russia nel 1994. E la Russia se ne serve oggi per minacciare l’Ucraina. Questa non è una bugia, è un autogol.

Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermare la guerra”. I fatti dicono il contrario. E dicono il contrario anche in questo caso: L’Occidente ha preparato l’Ucraina ad una grande guerra e oggi lo riconosce”. Se l’Ucraina fosse stata preparata la Russia non sarebbe riuscita a invadere quattro regioni. Infatti, oggi che l’Ucraina ha ricevuto qualche armamento dall’Occidente, la Russia non riesce a progredire, nemmeno dove si intestardisce perdendo decine di migliaia di soldati e centinaia e centinaia di carri armati.

Il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev. E combatte eroicamente perché è ostaggio di un regime nazista? Senza dire che Zelensky, ebreo, potrebbe dirgli: “Nazista sarà tua sorella”. Ed ora una sequela di affermazioni senza commento, della cui fondatezza ognuno giudicherà per suo conto. “Gli ucraini stavano aspettando che i russi “andassero in loro aiuto” e le forze di Mosca hanno fatto “tutto il possibile” per risolvere “questo problema in modo pacifico”. “L’Ucraina aveva chiesto aiuto, poi “ci ha voltato le spalle” e “si è presentato uno scenario completamente diverso”. Che abbia chiesto aiuto non risulta, che si sia opposta eroicamente all’invasione russa quello sì, risulta.

Tralasciamo la tirate moralistiche e le probabili bugie sull’attuale situazione russa (al riguardo la verità totale si saprà dopo la guerra) vediamo che cosa ci può essere di vero in quanto ha detto il leader moscovita. Egli ha parlato di un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro paese e popolo”. E questo è vero. Infatti se Putin vincesse tenterebbe poi di ricostituire l’Impero Sovietico, mentre se vincesse l’Occidente quel Paese dovrebbe ridimensionarsi al rango di potenza regionale. Ma è proprio questa la ragione per cui l’Occidente dice: “Non si può permettere a Putin di vincere questa guerra”. Semplicemente perché tiene a rimanere indipendente. Putin esagera quando afferma: Il mondo sta ora subendo cambiamenti radicali e irreversibili”. Li subirebbe se lui vincesse. Ma attualmente la cosa non sembra probabile.

Comunque quello di Putin è un discorso troppo infarcito di menzogne per essere preso sul serio. Esso dimostra soltanto che egli è all’angolo e si rende conto di avere messo in pericolo il destino della Russia. Ma in questo l’Occidente non ha nessuna responsabilità.

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LA GRANCASSA DI PUTINultima modifica: 2023-02-21T13:52:24+01:00da gianni.pardo
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16 pensieri su “LA GRANCASSA DI PUTIN

  1. E se lei è d’accordo con me, ciò significa che io sono d’accordo con lei. Se A=B, è anche vero che B=A!
    Lieto di averla sentita, Gianni

  2. Professore, non mi perdo mai un suo articolo. Il commento non era rivolto a Lei, naturalmente. Se non commento quasi mai è perché sono, temo patologicamente, quasi sempre d’accordo con Lei.

  3. Signor Luca, Le posso gentilmente chiedere di non proporre più commenti su questo blog? Lo sappiamo, ormai, che non la pensiamo nello stesso modo, né penso che i suoi ingenui slogan, allineati con Mosca, siano un contributo positivo. Non mancheranno altri blog in cui sarà meglio accolto. Le auguro buona fortuna.
    Gianni Pardo

  4. Egregio Greg Ruom
    avrei molte cose da dire sul suo commento ma, in quanto padrone di casa, mi limito ad invitarla ad inviare commenti meno lunghi che, se possibile, contengano una sola idea. Per così dire seguendo la regola giornalistica che riguarda i commenti.
    Grazie comunque, G.P.

  5. Dipende da quale è la fattispecie delle cose. Se è vero quello che dice Putin cioè che dal 2009 in avanti l’Ucraina si è riempita di stranieri, in particolare americani, che hanno portato uno sbilanciamento delle forze politiche talmente forte che il risultato nello scoppio di una vera e propria guerra civile. Questa questa guerra civile si è manifestata nella fase più palese nel 2014 dopo l’espulsione del presidente eletto.

    Se è vero questo, Putin ha almeno una buona parte di ragioni. Perché può sostenere di essere intervenuto militarmente per fermare una guerra civile in corso ai confini di casa sua virgola e che coinvolge cittadini e etnie del suo paese.

    Ovviamente, se queste cose non sono vere, beh allora bisogna spiegare per quale motivo Putin è entrato in Ucraina

    L’ipotesi che la Russia abbia invaso l’Ucraina per nostalgia del periodo sovietico, o per pura cattiveria, o per catturarne le risorse, la trovo una spiegazione possibile ma affatto convincente.

    Prima dell’invasione ci sono stati vari meeting con Macron, con altri esponenti di altissimo livello di paesi molto importanti in cui si discuteva più o meno di queste cose: accordi di Minsk per dare autonomia a regioni che chiedevano indipendenza, e si discuteva anche della presenza di basi nato in Ucraina.

    Apparentemente a quel tempo cioè prima della invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sembrava chiaro su tutti i mezzi di informazione ufficiali, che la partita sul si giocasse sulla questione della autonomia di alcune regioni e sulla presenza di armi nato in Ucraina.

    Questa cosa non ha avuto soluzione, e poi a fine febbraio la Russia è entrata in Ucraina e ed è passata dalla parte del torto.

    Se questo è il racconto, io personalmente non penso che la Russia si sia comportata in maniera particolarmente abnorme. Non condivido l’invasione, ma penso che qualsiasi altro paese si sarebbe comportato in maniera equivalente in una situazione invertita.

    In altri termini penso che se al posto della Russia ci fossero stati gli Stati Uniti, o la Germania, o un qualsiasi altro paese del blocco occidentale, penso che la situazione sarebbe stata più o meno equivalente.

    Un esempio che ho sentito citare molto spesso, è quello del missili russi a Cuba del 1962, in cui gli Stati Uniti di fronte ad un accordo militare tra Russia e cubani, hanno minacciato di fare scoppiare una guerra.

    In conclusione io non vedo la Russia come un paese particolarmente ostile, non credo che la Russia abbia intenzione di invadere paesi limitrofi senza motivo. Credo che la Russia sia in Ucraina per fermare una guerra civile che dura da almeno otto anni e che ha provocato un sacco di sofferenze a popolazione di etnia russa.

    Potrebbe essere un errore enorme di valutazione, naturalmente, tutto dipende da quale è la fattispecie.

    Se non sono veri i presupposti di cui ho parlato sopra, beh allora il mio giudizio cambierà. Per adesso, raccogliendo le informazioni dai media nazionali, su questa sfortunata situazione del mondo, mi sembra che la mia valutazione sia come accennato qui sopra.

    Non nutro odio per la Russia, e nemmeno per l’Ucraina che evidentemente è sta soffrendo anch’essa questa incredibile situazione drammatica.

    Comandassi io nel mondo, manderei istantaneamente i caschi blu a separare le due fazioni, e ad imporre e poi mantenere un cessate il fuoco. E poi forzerei i due leader a sedersi a un tavolo e giungere a dei compromessi.

    GR

  6. Ad adiuvandum:
    Un’auto-confutazione piuttosto evidente della propaganda ufficiale del Cremlino è costituita dal seguente binomio:
    1) l’Occidente è brutto & cattivo e soprattutto ci vuole distruggere
    2) l’Occidente è inesorabilmente avviato verso un inesorabile tramonto innanzitutto etico-morale e “spirituale”.
    Dunque. se le democrazie liberali occidentali sono inesorabilmente avviate al tramonto, NON hanno alcuna concreta possibilità di distruggere la Santa Madre Russia. E viceversa. se possono effettivamente distruggerla vuol dire che NON sono messe poi così male.
    La 1) e la 2) NON possono essere contemporaneamente vere.
    E inoltre: secondo il Cremlino le famose sanzioni economico-commerciali alla Russia NON hanno in alcun modo indebolito la straripante potenza di quest’ultima. Ma allora PERCHE’ il Cremlino ne chiede costantemente la rimozione?
    Misteri della fede… Saluti

    1

  7. Una sequela di falsità e di bachi concettuali imbarazzante per tutti: per Putin, per quelli che gli credono e per chi è costretto a confutarle.
    All’elenco delle sconfitte militari russe sul campo bisogna aggiungere la prima guerra mondiale: a meno che Putin non consideri i leader bolscevichi (i cui fasti vorrebbe resuscitare) che hanno firmato la resa a Brest-Litovsk come Hitler considerava i “criminali di novembre”.

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