PROVIAMO A DIFENDERE PUTIN

Immaginiamo di essere nei panni di Vladimir Putin. Francamente, niente di cui stare allegri. Un grande politico è obbligato al cosiddetto “ottimismo istituzionale”, deve sempre rassicurare e incoraggiare. Ma certo non può credere lui stesso alle balle che racconta. Quelle sono per uso esterno.
Non è impossibile che, prima del 24 febbraio 2022, Putin abbia preso sul serio le teorie sulla missione storica, religiosa e civile della Russia. Un po’ come Mussolini che straparlava di far risorgere la Roma dei Cesari e risvegliare negli italiani le capacità guerriere dei Quiriti. Sono cose che si possono sognare, senza danno. Ma, se si prova a metterle in pratica, è tutto un altro paio di maniche. Ed è proprio questo l’errore commesso da Putin.
Bisogna però essere onesti e riconoscere che questo errore è stato in buona parte indotto dall’Occidente. Nel 1995 – in cambio della denuclearizzazione di Kiev – la Russia s’è impegnata (con un solenne trattato firmato anche dalla Nato e dalle potenze occidentali) a garantire l’integrità e l’indipendenza dell’Ucraina. Poi, nel 2014, s’è annessa la Crimea, e sarebbe dovuto succedere il finimondo: invece l’Ovest si è limitato a qualche blanda sanzione. Putin ha dunque pensato: “La Crimea? E perché non l’intera Ucraina?”
Del resto, tutto corrispondeva esattamente alla teoria: da un lato la Russia risoluta e minacciosa, dall’altro l’Occidente decaduto e imbelle. Mosca poteva dunque riprendersi quel “Lebensraum”, quello spazio vitale che le era stato strappato in un momento di debolezza. Il comportamento di Putin può essere giudicato severamente ma irrealistico non è stato. Come ha ingannato lui, quel panorama ha ingannato centinaia di milioni di osservatori. Quando i carri armati russi hanno traversato la frontiera, assolutamente tutti abbiamo dato l’Ucraina per spacciata. Non c’era alcun dubbio che la Russia si sarebbe annessa l’Ucraina. E non aveva alcun dubbio nemmeno Putin.
Che ci sbagliassimo l’abbiamo ben visto: ma dopo. Di chi la colpa? Umanamente, non di Putin. Se l’Occidente parla e agisce per decenni nello stesso modo, c’è da stupirsi se uno prevede che altrettanto farà nell’immediato futuro? Chi poteva immaginare che l’Occidente avrebbe costretto la Russia ad una vera guerra?
L’Europa (imprevistamente) fa la sua parte, ma di gran lunga il massimo sforzo lo sostengono gli Stati Uniti: fino ad ora hanno sborsato (o stanziato) un’ottantina di miliardi di dollari. Una somma enorme. Chi avrebbe potuto prevederlo? Se a Washington ci fosse stato Trump, ancora ancora; ma Biden? Chi poteva prevedere che quel nonno pacioso e sbiadito improvvisamente diventasse un fulmine di guerra? Ovviamente, per la reazione dell’Occidente, c’erano evidenti ragioni geostrategiche: ma chi poteva immaginare che Washington le avrebbe lette correttamente? Ad Ovest il realismo è stato perdente per troppi decenni.
Ecco perché bisogna immaginare Putin alla disperazione. In concreto tutto ciò che doveva andare diritto è andato storto. La Russia è in una gravissima crisi economica: nel 2022 il pil è andato giù dell’8% e più; le prospettive sono pessime per il 2023; le esportazioni di materie prime sono in nettissimo calo (anche dopo il 2023); i soldati sono demotivati e scoraggiati, muoiono come mosche e non conquistano un metro; un esercito che sulla carta era un mito si è rivelato ancora una volta male organizzato, mal guidato, e in possesso di armi antiquate. E Putin non può sperare che il popolo russo creda indefinitamente alle favole della propaganda. Non c’è dubbio: se avesse valutato correttamente la situazione, non si sarebbe impegnato in una guerra; ma purtroppo non può più fare marcia indietro: perderebbe la faccia, il posto e, chissà, la vita.
Lo stesso bombardamento di tutte le centrali elettriche ucraine è stato il disperato tentativo di piegare il popolo ucraino col buio e col freddo e il fallimento di questa strategia è un pessimo segnale. Non soltanto è probabile che l’Occidente fornisca all’Ucraina una difesa antiaerea che farà fallire l’iniziativa (ha già cominciato), ma esiste l’ulteriore possibilità che gli Stati Uniti permettano all’Ucraina di attaccare per rappresaglia le città russe. Se una sera Putin avrà difficoltà ad addormentarsi, avrà cose su cui riflettere.
Quell’uomo si è purtroppo infilato in un vicolo cieco e in questo campo non è previsto il perdono. Abbiamo sbagliato in decine di milioni, ma la storia quell’errore lo addebiterà soltanto a lui. Gli uomini di Stato sono applauditi per i successi avuti e vituperati per i disastri provocati, indipendentemente dai meriti e dalle colpe per gli uni come per gli altri. Napoleone infatti non chiedeva ai suoi generali di essere eroici, ma fortunati.
Putin è duro fino ad essere una carogna; è responsabile di infinite sofferenze ed infiniti lutti ma forse sua madre direbbe: “Povero figlio, non ha colpe; è stato ingannato”. Purtroppo sarà soltanto sua madre a pensarla così.

PROVIAMO A DIFENDERE PUTINultima modifica: 2023-01-06T11:55:12+01:00da gianni.pardo
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