LA DIVA DA DEA A VECCHIA BEFANA

Il problema di Berlusconi – per come l’hanno visto la maggior parte degli opinionisti – è che non si rassegna facilmente a vedersi com’è oggi, e preferisce vedersi ancora come il fulcro del centrodestra, come quello che dà le carte, come quello che sovrintende e indica la via. Il problema è che chi ha il volante preferisce guidare senza suggeritore. Soprattutto se il volante se l’è conquistato da sé. E questo episodio della vita nazionale si presta a considerazioni di ordine generale.
Pare sia stato Chamfort che ha creato questo detto francese: “On ne peut pas être et avoir été”, la cui traduzione letterale è: “non si può essere ed essere stati”. Lo scioglilingua abbisogna di una spiegazione. “Essere” significa essere al sommo dei propri raggiungimenti, “essere stati” significa essere una star del passato, in qualunque campo. Di solito, nella vita, prima non si è nessuno e poi si è qualcuno, oppure prima si è qualcuno e poi non si è nessuno. Vivere con grazia ambedue le situazioni, ecco il capolavoro.
Ma questo capolavoro è talmente difficile che i fallimenti non si contano. A volte addirittura, pur di non affrontare la prova, ci si sottrae con la fuga. Lasciamo stare Marilyn Monroe, perché suicidarsi non è il modo giusto di uscire di scena: ricordiamoci invece che Greta Garbo, la “Divina” per antonomasia, si ritirò dalle scene a 36 anni e morì a 85. Questo significa che visse molti più anni (49) da ex “superstar” che da celebrità mondiale. E quei 49 anni li passò a negarsi e a nascondersi. Ambedue queste donne non sono mai arrivate ad essere – ed essere viste – come vecchie befane, spesso troppo truccate. Nell’immaginario collettivo sono rimaste adorabili e immortali. E Greta Garbo molto più di Marilyn, sia perché scomparsa dallo schermo da molto più tempo (fra una ventina d’anni sarà un secolo) sia perché il suo fascino aveva una classe decisamente superiore.
La lezione è che chiunque nella vita abbia raggiunto i vertici deve prepararsi al declino. Come del resto tutti dobbiamo prepararci all’idea – e purtroppo anche alla certezza – che moriremo. E calibrare un successo sulla scala dell’eternità corrisponde ad annichilirlo.
Queste considerazioni si applicano anche a Silvio Berlusconi, nel momento in cui lo scontro con una giovane guerriera ne certifica il declino. Con una precisazione, tuttavia: contro quell’uomo sono state perpetrati tanti tradimenti, tante ingiustizie, tante prevaricazioni, tante malefatte, che gli italiani sono in debito con lui e in obbligo di perdonargli pressoché qualunque cosa. Se domani si scoprisse che degli ucraini hanno commesso un crimine di guerra, bisognerebbe condannare quell’atto e i suoi autori, ma non togliere un “et” alla simpatia per quel popolo. Non si possono mettere gli ucraini sul livello dei russi, dopo tutto quello che questi hanno commesso nella guerra. Ecco in che senso Berlusconi e gli ucraini “sono in credito”.
Se qualcuno viene a dirci che Berlusconi non è quel “pezzo di pane” sorridente che vuole apparire, non ci rivela niente di nuovo. Se è vero che la politica è “sangue e merda” (Copyright Rino Formica), come volete che si faccia politica per trent’anni senza nemmeno una macchiolina di sangue o di merda? Quanto al carattere,“un uomo di carattere” di solito ha “un cattivo carattere”. In questo mondo non c’è posto per i veri buoni, se non in convento. E ancora.
Dunque Berlusconi è umano ed ha difficoltà ad adattarsi al ruolo di comprimario. “È stato” così a lungo, che ha difficoltà ad ammettere che non “è” più come prima. Oggi “è” Giorgia Meloni che del resto, come lui, si è fatta da sola, partendo dal basso. Ed anzi, più in basso dello stesso Berlusconi, figlio di un direttore di banca. Come non bastasse, in tanto una donna riesce a prevalere in un mondo platealmente o sotteraneamente (a scelta) maschilista, in quanto abbia un potenziale e un carattere di ferro. Solo così si diviene “Iron Lady”, dama di ferro, come Margaret Thatcher. Berlusconi avrebbe dovuto capire che il tempo è passato, che qualcun altro dà le carte, ed essere lieto – lui che ama le donne – che sia una donna.
Nel mio piccolo, dato che sono più vecchio non soltanto della Meloni, ma anche di Berlusconi, mi permetto di abbracciarli tutti e due: “Non dimentichiamo che in un mondo di miserabili, lo siamo meno della media. Dunque abbracciamoci e dimentichiamo il resto”.
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LA DIVA DA DEA A VECCHIA BEFANAultima modifica: 2022-10-18T12:20:39+02:00da gianni.pardo
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