L’ASTA DI PUTIN

A giudicare da tutto ciò che è avvenuto in Ucraina e a Mosca a partire dal febbraio di quest’anno, si direbbe che Vladimir Putin sia convinto che, quando c’è un’asta, la vincerà sempre lui, perché farà comunque l’offerta più alta. Convinzione non infondata, se chi la esprime dispone di un potere più forte di tutti. Ma questa è appunto la prima cosa che bisogna dimostrare e temo che Putin non possa dimostrarla.
Forse bisognerà innanzi tutto vedere come è andata, in passato, a chi ha baldanzosamente creduto di poter rilanciare all’infinito. Ecco alcuni esempi. Napoleone partì da piccolo ufficiale di artiglieria fino ad arrivare ad essere l’“Imperatore dei Francesi”, ma quando rilanciò fino a sfidare l’intera Europa, pur dopo molti successi anche in questa impresa, finì comunque a Sant’Elena a meditare per anni sul suo passato.
Adolf Hitler, che già aveva conquistato molti Stati europei, inclusa la Francia, non riuscì né a conquistare né a piegare ad un compromesso la Gran Bretagna. Primo campanello di allarme. Tuttavia, invece di rallentare, il Führer cercò di invadere la Russia. Anche qui ebbe problemi, ma non per questo si fermò: e, dal momento che gli Stati Uniti rifornivano la Gran Bretagna (anche perché non morisse di fame), dopo avere affondato molte navi cargo, dichiarò guerra agli Stati Uniti. Per infine morire come un ratto, disperato, in fondo a un sotterraneo.
Putin partì con l’intenzione di accettare con tutti gli onori l’annessione volontaria dell’Ucraina, sorella maggiore, nella Federazione Russa. Kiev non accettò il regalo e Putin rilanciò tentando di farglielo accettare con la forza, già mostrando a Bucha di che cosa fosse capace nei confronti degli ingrati. Ma Kiev non cedette lo stesso ed allora Mosca – che non era preparata ad una guerra Stato-contro-Stato, pensò di annettersi almeno il Donbass e il sud. Infatti l’Ucraina, anche se dichiarava che non avrebbe ceduto, non aveva i mezzi per resistere. Al massimo si sarebbe potuto temere un’eterna guerriglia.
A quel punto purtroppo l’Occidente si svegliò e cominciò a sostenere economicamente e militarmente l’Ucraina. Ribaltando dunque le prospettive. Putin per questo ha “rallentato”? Nient’affatto. Ha minacciato tutti i giorni di tutto e di più, in un continuo, apocalittico crescendo, senza escludere né il massacro indiscriminato di civili né la distruzione di intere città. Anzi, della maggior parte delle città conquistate. Gengis Khan non avrebbe fatto di meglio. Quando questo non è bastato a piegare l’Ucraina, ed anzi ha dovuto ragionevolmente mettere nel novero delle possibilità la sconfitta della Russia, invece di rallentare, il nuovo zar ha portato le minacce al livello nucleare. E quando gli ucraini, colpevoli di difendersi, gli hanno fatto l’affronto di danneggiare il ponte di Kerch, ha letteralmente cercato di assassinare l’intera nazione ucraina con i droni e i missili presi a prestito. Dio sa che cosa potrà inventare ancora. Ma, appunto, c’è un ancora?
Se consideriamo la guerra un’asta, chi è colui che ha la possibilità di arrivare ad un livello cui gli altri non possono giungere? Evidentemente chi ha i maggiori strumenti per vincere la guerra: armamenti, un’economia forte, un grande numero di combattenti. A questi “asset” bisogna aggiungere il morale alto, un forte entroterra culturale e scientifico, un’alta tecnologia e grandi tradizioni industriali. La Russia ha armamenti obsoleti, un’economia debole e un relativamente piccolo numero di uomini (questa voce era grande ai tempi dell’Unione Sovietica). Il morale delle sue truppe è bassissimo, perché la campagna d’Ucraina non è stata convenientemente organizzata, o forse addirittura non è stata affatto organizzata: tanto si pensava che Kiev si sarebbe subito arresa. Insomma a questo giocatore mancano i capitali per rilanciare all’infinito.
Putin potrà avere l’aria di essere un giocatore serio finché la controparte si acconcerà a giocare al livello da lui proposto. Lui dovrebbe sempre ricordare che dovunque dice “dieci” la controparte può dire 15, 20 od anche 100. In questo – oggettivamente – non c’è partita. L’asta è fuori della sua portata, lo fu perfino per l’Unione Sovietica, ai tempi di Ronald Reagan.
L’unico punto seriamente a favore di Putin è il fatto che oggi egli dispone dei poteri di un dittatore e può imporre all’intera Russia di fare ciò che lui solo vuole. Ma anche qui, contrariamente a quanto lui pensa, l’asta non è infinita. Lo stesso zar che credeva di poter stare all’Hermitage per diritto divino, perdette la vita stessa a Ekaterinenburg.
Putin non può vincere o, più esattamente, solo l’Occidente può perdere. Se getta la spugna. E soltanto in quanto l’Occidente sarebbe sceso dal ring, Putin potrebbe dire di avere vinto. “Per abbandono”, come si dice nello sport.
gpardoitaliaoggi@gmail.com

L’ASTA DI PUTINultima modifica: 2022-10-20T11:26:51+02:00da gianni.pardo
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12 pensieri su “L’ASTA DI PUTIN

  1. Sergio, non so se gli americani siano imperialisti: ho usato questo termine per riprendere un certo tipo di linguaggio che rende l’idea del discorso.
    Credo che gli americani, come tutti, badano ai loro interessi e i loro interessi sono dappertutto, in quanto superpotenza mondiale.
    Certamente l’Italia nel tutelare i propri interessi non ha il mondo intero come raggio d’azione, ma solo perché è piccola e non potente.
    Credo sia tutto nella natura delle cose: come l’uomo che per la propria autoconservazione ha modificato e modifica il mondo, cosa che la formica o un qualsiasi animale non può fare.

  2. @ Fabrizio

    “Va bene essere contro l’imperialismo americano …”

    Davvero? Ma allora riconosce che gli americani sono imperialisti. Ma pensa. Be’, lo penso anch’io, c’è poco da discutere, sono (ancora) i padroni del mondo (ma questa Cina rompe – i Russi invece poveretti con tutte le loro atomiche non conteranno presto più niente – Kissinger ha detto giorni fa che se i Russi tirano l’atomica gli USA distruggeranno la Russia).

    Osservazione ingenua che farà ridere il professore e gli altri utenti: e se la finissimo con l’imperialismo o gli imperialismi? Qual è in fondo il fine degli imperalismi? Assicurarsi le risorse, con le buone o le cattive (cioè rapinarle, rubarle). Il sistema è antico. Gli antichi Romani erano sempre in guerra, ogni anno partivano per rapinare, rubare, assicurarsi il predominio (solo nel 230 a. C. se ne stettero tranquilli). L’Egitto doveva rifornire di grano la capitale (immagino aggratis). I Romani – guerrafondai, crudeli (come gli piaceva crociffigere gli insubordinati, Tito – delizia del genere umano – ne fece crocifiggere mille in un solo giorno in Palestina) erano gli USA dell’epoca, mica facevano la guerra per diffondere o imporre lo stile di vita romano.

    Siamo otto miliardi, presto dieci ecc. Cosa vogliamo fare? Continuare a rapinare gli Stati e i popoli? Questi otto o dieci o chissà un giorno venti miliardi vogliono mangiare e bere, insomma vogliono pane e giochi sicuri (almeno il pane). Se po’ ffà?
    Il genio israeliano Harari dice che tre quarti dell’umanità sono superflui, non producono beni e ricchezze (devo però aggiungere che non ha detto di farli fuori, magari con virus o atomiche).
    Io sono ormai del partito dell’asteroide. Poi si ricomincia (forse).
    “Compiute le sorti / nei lucidi porti la Terra si celi / attenda sull’ancora il cenno divino / per nuovo cammino.” (Zanella, Sopra una conchiglia fossile).

  3. Io invece mi domando se e quanto i sostenitori della Russia contro l’imperialismo americano hanno studiato la storia e la geografia. Perché quella che noi da secoli chiamiamo Russia è il più grande impero coloniale del mondo: una continua ed aggressiva espansione verso est e anche verso ovest ha fatto della Russia il piu grande stato al mondo. Non era affatto Russia la sterminata Siberia, come non erano russe le regioni vicino alla Cina e alla Mongolia, non erano e non sono russe la Cecenia e gli altri stati caucasici. Si potrebbe continuare ancge con tutti gli stati che non ne fanno più parte: Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Lituania, Estonia, Lettonia e via dicendo, senza dimenticare l’Alaska.
    Decine e decine di popoli completamente diversi sono stati colonizzati dai russi e lo sono tuttora: non a caso al fronte in Ucraina vengono mandati soprattutto quelli. Così come la mobilitazione generale ha riguardato le regioni remote molto più di Mosca e San Pietroburgo. Carne da cannone da mandare al macello.
    Va bene essere contro l’imperialismo americano, se ci si tiene, ma considerare la Russia il paladino dei paesi e dei popoli oppressi o marginalizzati è abbastanza ridicolo.

  4. Quanto è significativo il pericolo che la Russia possa ricorrere alle armi nucleari nella guerra in Ucraina? E cosa significano le minacce indirette della Russia per il futuro della deterrenza nucleare?

    L’Ucraina e le conseguenze per la deterrenza nucleare.
    di Jonathan Eyal e Matthew Harries del Royal United Services Institute (RUSI)

    ” …La Russia è più disposta dei paesi occidentali a mettere in gioco la paura nucleare e il rischio nucleare nella conduzione della strategia a vari livelli di escalation, attraverso mezzi retorici e militari, e a usare ciò che vede come potere contrattuale attraverso la paura dell’uso nucleare.”

    https://rusi.org/explore-our-research/publications/commentary/ukraine-and-consequences-nuclear-deterrence

    Una strategia che in Italia, più che in altri Paesi, si sta rivelando efficace.

  5. Mi domando se qualcuno dei partecipanti a questo blog ha letto il rapporto uscito in questi giorni reperibile sul sito della Casa Bianca intitolato “NATIONAL SECURITY STRATEGY”?
    https://www.whitehouse.gov/wp-content/uploads/2022/10/Biden-Harris-Administrations-National-Security-Strategy-10.2022.pdf
    Escluso che il nostro ospite lo legga, sono ben 48 pagine!! che però accarezzerebbero le sue ferre convinzioni di fedele atlantista ma, non si sa mai …
    Chiunque è contro la supremazia degli USA nel mondo è un nemico della pace: rassegnamoci, siamo una colonia felice degli Stati Uniti e dobbiamo essere contenti. Grazie grazie!! Poveri ma felicemente protetti dai cattivi.
    E’ il fardello (burden, per Kipling) degli americani, il dominio dei migliori.
    “In tutto il mondo, il bisogno della leadership americana è più grande che mai. Le nostre forze armate sono le più forti che il mondo abbia mai conosciuto. L’America non esiterà a usare la forza quando sarà necessario per difendere i NOSTRI (cioè i LORO) interessi nazionali”.
    Auguri a tutti noi colonizzati perchè pare che ci siano forze (i cattivi) dotate di armi nucleari che non sono d’accordo.
    Si sa, gli imperi prima o poi finiscono (anche quelli millenari)
    Per completezza di informazione, i documenti ufficiali del Cremlino sono reperibili qui: http://en.kremlin.ru/ PER ORA, risparmiati dalla censura europea. Tante trascrizioni di discorsi tradotte in inglese, che faticaccia leggerli (ma il traduttore DeepL è quasi perfetto, anche dal russo all’italiano): si potrebbe capire che Putin dice le stesse cose da almeno 15 anni.
    Così, tanto per smettere di scrivere bulls*it (s*ghe mentali) a ruota libera

  6. Non riesco a togliermi dalla mente questo:
    Renania = Cecenia
    Austria = Crimea
    Cecoslovacchia = Donbass
    Danzica = ?
    …e questo un po’ mi preoccupa.

  7. Articolo intellettualmente onesto, empiricamente solido e largamente condivisibile. L’Autore si prepari all’implacabile accusa di ‘russofobia’ 😉

  8. Caro Nicola,
    lei sembra fare un ragionamento ineccepibile. Ma – a mio parere – non lo è. In questi giorni si forma il nuovo governo italiano. Se a Mosca la Meloni non piacesse, e Putin ci dicesse: “O cambiate governo o butto la bomba”, che dovremmo fare? E se l’Italia (ipotesi improbabile) decidesse di tirare diritto, la Francia (vicina di casa e di fall out) avrebbe il diritto, per evitare la bomba, di invaderci per imporci di cambiare PdCM? E se all’Inghilterra non piacesse che la Francia invada l’Italia, avrebbe il diritto di (minacciare o) buttare una bomba atomica su Parigi? E gli Stati Uniti, seccati da tutte queste minacce e tutte queste bombe dicessero: “O la smettete o bombardiamo con le bombe all’idrogeno tutta l’Europa Occidentale?” E se Londra gli rispondesse che dispone di sottomarini atomici che immediatamente dopo potrebbero distruggere le più grandi città americane dell’East Coast?
    Lo vede che è un ragionamento assurdo e labirintico? Lei ragiona come se soltanto la Russia avesse un armamento nucleare. O come se, cedendo al primo ricatto, poi non ce ne potessero essere altri. L’Ucraina è un Paese sovrano. Se lei rispetta la sovranità degli Stati, deve ammettere che ha il diritto di riprendersi anche la Crimea. Se lei non la rispetta… in fondo è d’accordo con Putin.
    Putin, con la bomba atomica, ha una spada di cartone. Anche se d’altra parte ha in mano il pulsante del suicidio dell’umanità. Ma non è il solo ad averlo. E se una volta o l’altra un pazzo farà scoppiare la guerra atomica, e l’umanità – o quello che ne resterà – tornerà all’età della pietra, vuol dire che ce lo saremo meritato. Certo non possiamo accettare la sovranità di Mosca sul resto del mondo perché abbiamo paura di morire. Come se questa paura dovessimo averla solo noi. L’umanità ha oggettivamente il diritto di suicidarsi. Del resto, non è certo una specie intelligente come quella dei gatti.
    Gianni Pardo

  9. Ornella, d’accordo. In Russia ci sono tre “valigette nucleari”. Una col Presidente, una col Ministro della Difesa, e la terza con il Capo delle Forze Armate . Per quanto ne sappiamo oggi, gli ultimi due posti sono attualmente occupati da Sergei Shoigu e Valery Gerasimov. Due “falchi”. Speriamo soltanto falchi e non pazzi.
    E non basta. Sono sufficienti due valigette su tre per lanciare l’ordine di uso di armi nucleari. Se Putin riesce ad impadronirsi di una delle altre due valigette…
    Comunque, meglio non pensarci.

  10. “Solo l’Occidente può perdere. Se getta la spugna”. E forse alla fine l’Occidente dovra’ gettarla, la spugna. Per la semplice ragione che siamo davanti a un pazzo, il quale un giorno potrebbe decidere “muoia Sansone con tutti i Filistei”, e scatenare la guerra nucleare.
    Secondo Elon Musk (l’ha detto un paio di giorni fa), se la Russia si vedra’ cacciata dalla Crimea, ricorrera’ ad armi nucleari tattiche. E se l’Occidente rispondera’ allo stesso modo, ecco la terza guerra mondiale. Ora, in caso di guerra mondiale nucleare la Russia e gli Stati Uniti sarebbero totalmente distrutti nel giro di mezz’ora. E tutta l’Europa con loro. E piu’ tardi, per via del fallout radioattivo, il resto della Terra.
    Spero solo di sbagliarmi.

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