LA POTENZA MILITARE RUSSA

Il gigantismo militare russo ebbe una sua manifestazione negli anni del dopoguerra. La Russia era divenuta immensa e tuttavia ambiva ad ulteriori conquiste. Memore della gigantesca battaglia di Kursk che aveva determinato le sorti della guerra contro la Germania, Mosca costruì una enorme quantità di carri armati, dal momento che con essi si vincevano le grandi battaglie campali. Ovviamente gli Occidentali si allarmarono: giustamente pensarono che non si costruisce una gigantesca Armada Invencible se non si intende usarla. Soprattutto considerando che il progresso tecnologico dopo un certo tempo rende i carri obsoleti. Fu per questo che gli Stati Uniti, non potendo contrapporre all’Unione Sovietica una uguale quantità di blindati, fecero sapere che, se la Germania Occidentale fosse stata attaccata, loro l’avrebbero difesa con l’arma atomica. Mosca non doveva chiedersi se avrebbe vinto solo sulla Germania, ma sull’intero Occidente. In uno scontro nucleare.
Su questa tremenda scommessa vivemmo per decenni. Poi l’Impero sovietico implose e ci fu qualche anno di democrazia, perfino con un ex agente del KGB come Vladimir Putin. Purtroppo infine, cercando di invadere l’Ucraina, il nostro Vladimir, come Nerone, si è trasformato da buon imperatore in pessimo imperatore. Commettendo un errore dopo l’altro prima ha pensato che gli ucraini avrebbero accolto l’esercito russo a braccia aperte, e poi ha creduto che, come convincente argomento di pressione (non si sa mai), bastasse inviare enormi colonne di carri armati di vecchio modello. Forse ancora una parte di quelli costruiti quaranta o cinquant’anni fa. Carri di cui, naturalmente, gli ucraini hanno fatto strage, perché vulnerabili alle armi anticarro più moderne. La qualità, ancora una volta, ha vinto sulla quantità.
La produzione bellica russa ha uno specifico svantaggio. Poiché è un campo in cui girano enormi somme, e la bustarella in molti Paesi è la regola, si corre sempre il rischio che la concorrenza sull’adeguatezza della bustarella prevalga sulla concorrenza nella qualità del prodotto. Per la Russia (cleptocrazia) si è addirittura scritto che un terzo della spesa andava agli oligarchi. Così, con un’artiglieria sconfinata, in Ucraina i russi hanno distrutto innumerevoli edifici ed anzi intere città, ma senza molto costrutto. Ad un esercito fa più danno una bomba su un deposito di carburante che cento civili uccisi o dieci condomini distrutti. In questo modo si si concima soltanto il campo della Resistenza. Così, quando in Ucraina sono arrivati i lanciamissili multipli Himars e gli obici da 155 mm, i russi se la sono vista brutta.
Le ricadute economico-commerciali di questa guerra sono un pessimo affare, per Mosca. La Russia è uno dei maggiori esportatori di armi del mondo e gli osservatori militari misurano l’efficacia delle armi dalla prova che esse danno sul campo di battaglia. E purtroppo, in questo senso, l’armamento russo in Ucraina non ha brillato. Dicono esista un suo carro armato moderno ed efficiente, ma è molto costoso e sul campo non se ne sono quasi visti. C’è il rischio che per gli acquisti gli Stati terzi guarderanno altrove.
È triste dover dire tante cose negative su questo Paese. Se accettasse di essere quello che è, se sorridesse al mondo invece di minacciarlo, se si aggrappasse alla sua musica e alla sua letteratura dell’Ottocento, potrebbe riscuotere molte simpatie e perfino trasformarle in fruttuose amicizie. Viceversa, con i suoi castelli in aria, con le sue continue minacce, con la sua aggressività, è riuscito ad alienarsi tutti.
E questa non è soltanto una colpa di Putin. Quando l’Unione Sovietica dominava tutti i Paesi del Patto di Varsavia, il suo comportamento è stato così accuratamente odioso, che nessuno di quei Paesi la ricorda con nostalgia. Chi ha potuto, come la Polonia o i Paesi Baltici, appena possibile è corso a rifugiarsi sotto l’ombrello della Nato. E l’hanno fatto persino Paesi tradizionalmente neutrali come Svezia e Finlandia.
Non so se la Russia vincerà la guerra d’Ucraina ma una cosa è sicura, questa guerra è riuscita a farla conoscere. È un Paese afflitto da una mania di grandezza che lo rende un costante pericolo per la pace. Nella Seconda Guerra Mondiale la Russia è stata aggredita da Hitler (fino a far dimenticare la spartizione della Polonia fra i due banditi) e questo ha mascherato la sua aggressività non provocata: ma nella guerra d’Ucraina non ha nessuna scusante e in politica estera nulla è più dannoso del perdere la faccia.
giannipardo1@gmail.com

LA POTENZA MILITARE RUSSAultima modifica: 2022-09-16T14:17:01+02:00da gianni.pardo
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