IL METODO ALEPPO È SBAGLIATO

Quando un potente commette gravi errori, qualcuno deve pagare: ma non certo lui. Così Vladimir Putin ha licenziato alcuni generali che si erano rivelati degli incapaci in Ucraina ed ha nominato capo di tutte le forze armate russe “Il Generale Aleppo”. Cioè colui che si è reso famoso per il suo “metodo”: conquistare una città dopo averla rasa al suolo.
In guerra bisogna abbandonare ogni preoccupazione di umanità perché l’unico scopo è la vittoria. Ma bisogna prendere in considerazione anche le conseguenze indesiderate. Proprio per questo è discutibile il “metodo Aleppo” che, per cominciare, non è affatto nuovo. Durante la Seconda Guerra Mondiale Hitler tentò di terrorizzare gli inglesi con i bombardamenti aerei e i primi missili, distruggendo edifici civili e ammazzando gente innocente. A Coventry gli attacchi furono così sistematici e intensi da distruggere totalmente la città, fino a creare un nuovo verbo inglese: coventrizzare. Ma chi usa questi sistemi si taglia i ponti dietro e poi, se non vince, subirà una feroce vendetta. Infatti, non appena ebbero la supremazia aerea, gli Alleati attuarono un spietata rappresaglia. La maggior parte delle città tedesche fu così accuratamente rasa al suolo da renderle irriconoscibili e richiedere nuovi piani regolatori. Hannover dopo la guerra sembrava una città del Midwest americano, di recente fondazione per giunta. A Colonia era rimasta in piedi soltanto la cattedrale. A Dresda io stesso, dinanzi a certe fotografie, ho pianto. Sissignore, in pubblico. In quell’occasione, oltre a distruggere la città, furono bruciati vivi più sfollati che cittadini di Hiroshima.
Dunque non esiste il metodo Aleppo, esiste il metodo Coventry o Dresda. Che serve a sfigurare città, distruggere opere d’arte, falciare vite umane. Insomma a commettere crimini di guerra e creare immortali rancori. Se prima i russi in Ucraina non erano amati, oggi sono odiati. Il comportamento del Generale Aleppo lascia addirittura stupefatti. Attualmente i russi stanno radendo al suolo Sjevjerodonec’k, ma questa cittadina fa parte di quel Donbass che i russi vorrebbero sostanzialmente incamerare. Ammesso che vincano, come potrebbero essergli amici coloro cui hanno distrutto la casa o ucciso qualche parente?
Gli americani e gli inglesi riuscirono a farsi perdonare dai tedeschi perché la Germania, dopo la guerra, si sentì talmente disonorata da pensare di meritare il peggio. Ma soprattutto perché gli anglo-americani furono rispettosi della gente: non soltanto non ci furono depredazioni, stupri e violenze, ma gli Alleati distribuirono cibo ai vinti affamati. Un ottimo investimento che ha dato i suoi frutti fino ad oggi.
L’atto di barbarie del singolo in guerra è inevitabile. Basti pensare che in questi giorni nel Texas un ragazzo di diciotto anni, senza nessuna possibile scusa, ha ucciso diciotto bambini e tre adulti. Date a questo ragazzo debole di mente una divisa, un’arma e l’incarico di ammazzare i nemici, e sarebbe strano che massacrasse degli innocenti? Se quel diciottenne ha ammazzato senza ragione tanti piccoli suoi concittadini, che cosa avrebbe fatto con i figli dei “nazisti”?
L’unica distinzione, in guerra, è fra la barbarie isolata e quella nata dalla politica di un governo. I nazisti in Russia arrivarono col programma di appropriarsi il suo territorio (“Lebensraum”, spazio vitale) e di sterminare o ridurre in schiavitù la popolazione. I russi lo hanno forse dimenticato? Certo che no. E gli ucraini hanno forse dimenticato Holodomor, la morte per fame provocata da Stalin? E ora dimenticheranno le distruzioni, gli stupri e i massacri indiscriminati dei russi attuali, degni successori dell’Armata Rossa in Polonia e Germania?
Se l’Impero Romano è durato tanto a lungo è perché i romani furono conquistatori che finivano col dare ai vinti la voglia di divenire anche loro romani. Si pensi a quanto velocemente la Gallia fu romanizzata. E lo stesso Impero Britannico ha lasciato un’impronta indelebile nelle sue ex colonie. I russi invece sembrano non avere mai studiato storia.
Il loro attuale comportamento in Ucraina è negativo anche da un altro punto di vista. Tutte le religioni e tutte le legislazioni sono contro il furto e tuttavia, dal punto di vista economico. il ladro non rappresenta il male peggiore. Se egli ruba un’automobile e poi se ne serve per fare la spesa, accompagnare i figli a scuola, andare in gita fuori porta o recarsi al lavoro (se oltre a rubare lavora), quell’automobile, dal punto di vista economico, rappresenta ancora un fattore di ricchezza per la società. Il ladro pagherà le accise sulla benzina, l’Iva sui pezzi di ricambio o sul lavoro del meccanico, e via dicendo. Il massimo danno – economicamente – non si ha se A ruba la cosa di B, ma se la distrugge. Perché quella è una perdita netta per tutti. La distruzione di un bene è più stupida e più immorale del furto. Putin, scegliendo il “Generale Aleppo”, non ha fatto un affare. E può darsi che il futuro gli presenti il conto.
giannipardo1@gmail.com

IL METODO ALEPPO È SBAGLIATOultima modifica: 2022-06-02T08:23:55+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “IL METODO ALEPPO È SBAGLIATO

  1. Apprendo che “il generale Aleppo”, di cui non ricordo il nome, e non me ne vergogno, è stato rimosso dal comando. Forse perché non c’era più niente da distrruggere.

  2. Eh, caro Pardo, ma Putin è furrrbo! Adesso tutti fibrillano e piangono perché il grano bloccato affama i poveri del mondo (e fa costare di più i rigatoni e la pizza). Ed è bloccato perché i porti del mar Nero sono assediati e minati. E perché lo sono? Perché i nazisti ucraini non vogliono cedere Crimea e dintorni ai miti e fragili russi, che si sono spaventati per la diffusione del virus NATO. E poi anche gli ucraini hanno messo le mine. Quindi siano gli ucraini, in nome dei poveri, a mollare tutto. Idea! (prossima, di Putini) Siano i russi a portare il grano in Russia, con scorta ONU e sminamento delle mine ucraine a carico ONU (i russi sanno dove sono le loro e come disattivarle), e poi sarà la Russia stessa, con calma e previa attenta valutazione della qualità (trattenendone una parte: benefattori sì, ma fessi no), a distribuirlo ai poveri, ma solo a quelli “buoni”, che anticipano l’eterna gratitudine. I nazisti e i guerrafondai non sono d’accordo? Carnefici, milioni di poveri morrano di fame e sarà solo colpa loro. “Noi avevamo ideali caritatevoli, tanto ormai quel grano sarebbe rimasto lì, e magari andava a fuoco (“sa, signora mia, con questo caldo…”), e invece saranno loro a portare la vergogna della loro crudeltà”. Kiril proclamerà la santità di Putin.
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    Il grano da lì un uscirà. Tutti i piani non si potranno realizzare, a meno che non si arrivi alla neutralizzazione di tutte le armi lì presenti: al primo incidente che dovesse succedere – molto probabile: basta tenere nascosta (per distrazione!) qualche mina – si bloccherebbe tutto in un contesto di recriminazioni e accuse ancora peggiore.

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