LE RESPONSABILITA’ DEL POPOLO RUSSO

Nel 1956 ho odiato l’Unione Sovietica per il suo intervento in Ungheria ma nel mio cuore ho salvato il popolo russo. Stalin era morto da soli tre anni e tutti quelli che erano stati complici erano ancora al potere. Non era strano che continuassero a comportarsi nell’usato modo barbarico. E il popolo non era nemmeno autorizzato a interloquire. I russi con i loro carri armati apparvero peggio che odiosi, ma non si poteva dire che il popolo avesse voluto quella repressione. Per l’eccellente ragione che il popolo non era autorizzato a volere checchessia.
Nel 1968, dodici anni dopo, parecchie cose erano invece cambiate. Khrushchev era stato un complice di Stalin, era stato un convinto comunista, ma non un pazzo criminale, e il clima di terrore si era dissolto. Neanche Brežnev era una belva con la bava alla bocca. Il clima era quello di un timido disgelo (tanto che Alexander Dubček ne uscì vivo) e avevamo delle speranze. Ma poi ciò che accadde in Piazza San Venceslao, a Praga, e in tutta la Cecoslovacchia, ci deluse profondamente. E non potei più perdonare i russi. Avrei continuato ad ammirare Cjaikowski, Cechov e Dostoëvskij, ma con loro avevo chiuso: nel liberticidio erano dei recidivi.
Sapevo di essere superficiale e un po’ selvaggio, in questa posizione. Ma come consideravo me stesso responsabile, in quanto italiano, delle vigliaccate della Seconda Guerra Mondiale (la dichiarazione di guerra prima alla Francia sconfitta e poi alla Germania sconfitta), e me ne vergognavo profondamente, così avevo il diritto di considerare i russi responsabili per le malefatte del loro Paese. E tuttavia conservavo in fondo al cuore la taciuta speranza di poterli un giorno riabilitare, anche se ogni anno che passava la speranza si affievoliva. E invece, quando ormai non ci speravo più, è arrivato Gorbaciov, e poi Yeltsin – non m’importa se fosse ubriaco – è salito su un carro armato e, a rischio della vita, ha fatto sentire una voce democratica in Russia. Miracolo!
Ho fatto pace coi russi, ed ho anche apprezzato i primi anni di Putin. Ma non è durata. Nel 2022, improvvisamente, è come se a Putin e al popolo russo fosse caduta la maschera, rivelando quanto posticcia fosse la loro vernice democratica. No, Yeltsin e gli altri mi avevano illuso. Essendo dei veri democratici erano dei traditori della Santa Madre Russia. Della Russia eterna.
Come mai sono così severo? Semplice: se al potere oggi ci fosse Stalin, saprei che la decisione di invadere l’Ucraina l’ha presa Stalin. Se al potere oggi ci fosse Leonid Brežnev potrei dare una parte del torto a lui e una parte al Politburo, diciamo alla cricca di potere. Invece oggi la Russia (almeno formalmente) è una democrazia: in cui si vota e c’è un Parlamento, la Duma. Un Parlamento, appunto, che all’unanimità ha autorizzato Putin all’impiego di truppe all’estero. Senza neanche specificare, per quanto ne sappiamo, né quale parte dell’estero, né per quale scopo. E questo cambia tutto.
I casi sono tre. O la Duma ha correttamente interpretato i sentimenti del popolo russo, e allora il popolo russo è responsabile della criminale invasione dell’Ucraina.
Oppure in Russia come in Italia i deputati esercitano le loro funzioni “senza vincolo di mandato”, ed hanno votato come hanno votato senza tenere conto dei sentimenti del popolo. In questo caso la Duma è sicuramente corresponsabile dei crimini di Putin, mentre per il popolo il giudizio rimane sospeso.
Infine la Duma potrebbe avere votato come ha votato per paura di contraddire Putin, rendendosi conto che in poco tempo egli è divenuto uno spregiudicato e pericoloso dittatore. In questo caso avremmo la prova che la tendenza del popolo russo alla prevaricazione tirannica è così forte che essa si realizza anche quando le istituzioni sono democratiche.
A questo punto, come potremmo non condannare un simile popolo, come potremmo non considerarlo indegno di far parte del concerto dei Paesi europei? Dei popoli figli di Atene, di Roma e della Rivoluzione Francese?
Non credo che vivrò ancora abbastanza a lungo per avere il tempo di una seconda riabilitazione dei russi.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
22 marzo 2022

LE RESPONSABILITA’ DEL POPOLO RUSSOultima modifica: 2022-03-25T14:08:52+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “LE RESPONSABILITA’ DEL POPOLO RUSSO

  1. Da quello che scrive sembra che i russi siano i cattivi e gli ucraini i buoni
    Ma non è così, anche questi ultimi hanno le loro responsabilità.
    Lei si attiene paro paro al racconto televisivo

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