FASCISMO E LEGGI INGIUSTE

Molti contestatori dell’attuale politica sanitaria dello Stato sono tali per pretesi motivi scientifici, altri per pregiudizio, altri per fare un dispetto al governo ma alcuni credono in buona fede di farlo per nobili motivi politici e sociali. Paventano una tirannia, che in Italia si instauri un nuovo fascismo o forse un nuovo nazismo. Secondo loro siamo alle soglie di questo rivolgimento e la loro protesta è un modo disperato per svegliare le coscienze. E per questo resistono alle sollecitazioni dello Stato.
Personalmente, riguardo all’ipotesi di un’involuzione autoritaria, manifesto soltanto sorpresa. Una cosa del genere non mi era mai venuta in mente. Da decenni, mi è sempre piuttosto sembrato che il difetto dell’Italia fosse la mollezza, l’inerzia, l’incapacità di reagire. Tutto il contrario degli atteggiamenti rodomonteschi che temono alcuni. E le frange “rivoluzionarie” sono sempre state numericamente insignificanti.
Quando, anni fa, comparve sulla scena un uomo energico come Bettino Craxi, non soltanto Forattini lo disegnò sempre con gli stivali del Duce, ma tutti lo accusarono di “decisionismo”. Come se decidere fosse una colpa. Quando si decide qualcosa, è il “qualcosa” che conta. E se si trattasse di “qualcosa di giusto”, sbagliato sarebbe non deciderlo.
Ecco un esempio. Da molti decenni la giustizia in Italia funziona malissimo e tutti hanno sempre riconosciuto che bisognerebbe riformarla. Ma ad ogni ipotesi concreta ha sempre risposto un coro di no. Se cento tirano in una direzione trovano subito mille che tirano nella direzione opposta. Come si possa temere il fascismo o l’autocrazia, in simili condizioni, non lo capisco. Mancano la molla del malessere, il coraggio, gli uomini.
L’inerzia in materia di giustizia si spiega anche col fatto che gli italiani preferiscono vedere arrestato un personaggio in vista, anche se poi viene assolto, che protestare perché si esagera con la carcerazione preventiva. Pare che la metà dei detenuti sia in attesa di giudizio. E la colpa non è dei magistrati, è degli italiani che attribuiscono le assoluzioni di Berlusconi ai soldi che lui ha, non alla sua innocenza. E dire che l’hanno assolto dei magistrati, non i suoi amici.
Agli italiani la giustizia penale va bene com’è, almeno prima che tocchi anche loro. Per i Cinque Stelle è anzi troppo buona. Meglio buttare in galera tutti e poi si vede. Del resto, “un innocente è qualcuno di cui non sono state dimostrate le colpe”.
Perciò non temo il fascismo, temo che non potremo mai a cambiare. Non penso che Draghi riuscirà a realizzare le riforme e ci crederò quando le vedrò applicate. I radicali hanno ottenuto l’85% (salvo errori) di consensi per la responsabilità civile dei magistrati e non per questo hanno poi visto i magistrati pagare per colpa grave. La dott.ssa Cartabia se lo ricordi. Riforma del fisco? Riforma della Pubblica Amministrazione? Non riesco neppure ad essere speranzoso.
Questo non vuol dire che sono per il cambiamento violento: il mio modello è il Giappone dopo il 1853. Quando quel Paese capì di essere in ritardo sui tempi, cambiò radicalmente, fino a divenire uno dei Paesi più moderni. Un altro esempio mirabile è quello di Mustafà Kemal, Atatürk, che cambiò un sultanato retrogrado e illiberale in una moderna democrazia: quella Turchia che, prima di tornare al Medio Evo, è stata un modello per un’ottantina d’anni. C’è qualche Atatürk, in giro per l’Italia? E del resto la nostra costituzione è stata congegnata proprio per scongiurare il ripetersi del fascismo, con la bella conseguenza che si è pianificata l’ingovernabilità.
Ma i no-vax sollevano obiettivamente una questione: bisogna obbedire o no alle leggi che si reputano ingiuste?
Per cominciare bisogna dire che la distinzione fra le leggi giuste e ingiuste è del tutto soggettiva. Si potrebbero portare mille esempi, ma ce n’è uno famoso: Antigone. La legge condannava a morte chi avesse osato seppellire Eteocle e Polinice (i suoi fratelli) e lei li seppellì lo stesso. Perché considerava quella legge empia. Ma Antigone era un’eroina, e fu pronta a pagare il prezzo del suo “delitto”. Se ai cittadini fosse permesso di sindacare la bontà delle leggi, sarebbe l’anarchia.
Così, tornando al vaccino (anche se, dopo aver citato Sofocle, quasi mi vergogno del parallelo) le disposizioni dell’attuale governo per alcuni sono buone e per altri cattive, ma quanto ad obbedirgli la risposta non può che essere chiara e spietata: chi vuole contestarle si accomodi, ma non si meravigli se poi gli sarà presentato il conto. Qualunque Paese incapace di applicare le proprie leggi va in malora: dice niente, la vicenda del Libano, l’ex Svizzera del Vicino Oriente?
Le leggi razziali tedesche, soprattutto in vista della Shoah, sono state una vergogna per l’umanità. E vanno onorati coloro che hanno aiutato gli ebrei a sfuggire al massacro. Non a caso in Israele tengono la lista dei “giusti”, di coloro che ebbero questo coraggio. Ma se per uno scopo di quel genere valeva la pena di rischiare la vita, per non vaccinarsi non vale neppure la pena di discutere. Qualche differenza c’è.
Il ribellismo gratuito è un parassita della democrazia. Una semplice “logomachia”. Chi vuole usare l’arma della disobbedienza civile (come ci hanno insegnato i radicali) deve farlo a viso aperto, pagando il prezzo della violazione, come Antigone. Senza dimenticare che la rivolta non vale di per sé, ma vale quanto vale lo scopo che propugna. Motivi seri per fare un’autentica rivoluzione io non ne vedo. Anche perché molte delle cose che non piacciono a me piacciono alla maggioranza degli italiani, e la democrazia funziona così. E quanto ai vaccini, la maggioranza guarda con ironia alle manifestazioni di piazza dei no-vax e li considera un po’ fuori di testa.
In Francia – è vero – sono molti di più. Ma i francesi sono dei professionisti della rivoluzione. Ogni tanto l’istinto gli dice di farne una. Anche senza motivo, come nel ‘68.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
9 agosto 2021

FASCISMO E LEGGI INGIUSTEultima modifica: 2021-08-09T09:19:21+02:00da gianni.pardo
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10 pensieri su “FASCISMO E LEGGI INGIUSTE

  1. Mi scusi Gianni, non volevo rilanciare la diatriba, che come ho detto mi annoia. E nessuno ci potrà ridare il tempo perso in discussioni inutili, quindi guardiamo oltre

  2. Beh, Pardo, si diverta un po’ con le parole della Lamorgese “ristoratori ed esercenti certo non sono tenuti a chiedere la carta d’identità, faremo una circolare come Viminale per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”. Il calamento di braghe: carico sul telefonino o stampo il greenpass di un tizio qualunque (non necessariamente dello stesso sesso – che ormai abbiamo capito essere concetto evanescente – e della stessa età e… oplà, abbiamo sconfitto il pericolo di dittatura!
    https://www.linkiesta.it/2021/08/green-pass-ristoranti-negozi-bar-viminale-lamorgese-interno-ministero-ministro/

  3. Pardo, Pardo, ma li legge o no i giornali? Ma non si rende conto che stanno aumentando in misura “esponenziale” i casi di suicidio o tentato suicidio per non aver potuto andare in discoteca o al ristorante o al cinema? E l’infelicità e la rabbia di chi accoltella, spara, strozza alla cieca, da che cosa è determinata se non dalle mascherine, che sono spruzzate con una sostanza che fa ammattire? E non le dice niente la tempesta di gattini e cuoricini su Instagram, che è la fonte culturale prevalente in questo nostro meraviglioso Paese (di santi, poeti, navigatori, scienziati ecc.)?
    E’ chiaro che gli italiani stanno gravemente – gravemente – soffrendo, e che il sogno prevalente è quello di trasferirsi in Afghanistan o in Libano, Paesi in cui tutte ‘ste storie di Covid, vaccini, mascherine e altre atrocità non sono continuamente assillanti.

  4. Caro Fabrizio, i romani dicevano: credunt quod cupiunt. credono ciò che desiderano credere, e tanto più ne sono convinti, quanto più desiderano crederci. Dunque il suo disilluso, piatto pragmatismo, può soltanto offenderli. Spero vivamente che lei non abbia rilanciato la diatriba, quando è tanto semplice permettere che ciascuno la pensi a modo suo. Riporto “eufemisticamente” un modo di dire siciliano: “a un palmo dal mio sedere, chiunque può divertirsi sessualmente come vuole”.

  5. Roberto, sinceramente mi pare che ci sia spinti oltre il discorso sui diritti e obblighi.
    “Ho sempre creduto nella fine della pandemia con contagio controllato” hai scritto nel tuo primo commento: sono frasi che mi aspetterei di sentire nei consessi dell’EMA.
    Poi il medico (?) Che ha fatto discorsi sicuramente vicini a quello che dovrebbe essere medicina: talmente affidabile e credibile da sbagliare a scrivere persino il proprio nome….
    E cmq il fatto stesso di essere Novax equivale a giocare a fare i medici.
    Si, mi sono perso molte delle altre cose che sono state scritte perché mi annoiano: di fronte alla pandemia e a quello che ha comportato, di fronte all’evidenza dei dati sull’impatto dei vaccini, per quanto mi riguarda non c’è niente su cui discutere.
    Se qualcuno preferisce la libertà del lockdown all’insopportabile coercizione del green pass non so che cosa farci.

  6. Fabrizio, aggiungo che ti sei perso altro 😀 In tutta la lunga discussione non si e’ parlato di qualcosa che abbia una valenza medica. Si e’ parlato di principi democratici, di liberta’, di autodeterminazione, di gestire il dubbio e poter rifiutare la “verita’ rivelata” imposta verticalmente, si ha avuto anche una deriva impropria sul Fascismo che ha portato GP a scriverne un ulteriore articolo a compendio.

    Niente di medico, a parte quando io ho raccontato il mio caso che, abbandotato dal protocollo medico, in autonomia ho cercato l’ unico farmaco procurabile senza prescrizione medica che avesse un effetto anticoagulante ed ho preso l’ aspirina. Comunque non fa concorrenza hai vostri splendidi vaccini, io ho dovuto gestire il caso di uno gia’ malato e quindi non vaccinabile (e quindi non interessante per il Ministro Speranza)

    Ti rispondo con una leggera nota di sarcasmo perche’ l’ ho notata nel tuo post. Non essendovi stato autentico dibattito medico, nell’ averlo detto ho ravvisato il solito metodo per squalificare con qualunquismo le tesi novax:

    “questi incolti, presuntuosi saccenti, credono di sapere tutto e vogliono anche negare quanto affermano i nosti lustri, lindi e pinti scienziati, Boffhhh!!”

    Ciao

  7. Mamma mia, mi ero perso le decine di commenti sui vaccini. Non sapevo che erano tutti medici qui, con le loro ricette per vincere la pandemia

  8. Volevo proprio chiederle una sua opinione sul rischio paventato da molti di una svolta autoritaria. Mi colpisce questa cosa perché siamo nell’epoca di massima democrazia possibile, dove tutti dicono la propria su tutto, l’autorità è diventata una parolaccia e i governi seguono le masse anziché governarle.
    Credo che chi esprime questo timore, a parte giocare un po’ alla supercazzola, abbia un campo visivo piuttosto limitato; dopo 76 anni di democrazia a tratti anarchica e di buonismo dilagante non si sa nemmeno cosa possa essere una svolta autoritaria. Per molti, svolta autoritaria è apprendere che non sempre si può fare ciò che si vuole.
    Credo che se queste persone avessero vissuto il fascismo, o più recentemente la DDR e simili, avrebbero un maggiore senso della misura nel lanciare allarmi.

  9. da dova comincio?

    1) e’ noto che in italia non funziona neanche il totalitarismo, ma una cosa funziona. Il servilismo. L’ audacia di chi sta chiedento leggi e provvedimenti sempre piu’ severi nei controni di chi rifiuta di vaccinarsi (e chi ne vuol sapare di piu, che pero’ non vengono distinti) viene da un sostegno estero, ma per vedere questo bisogna commutare il cervello in modalita’ COMPLOTTO-ON

    2) legge giusta o ingiusta, ho gia’ fatto un intervento su questo blog sull’ argomento e lo ripeto. L’ unico riferimento di giusto e sbagliato e la legge medesima, fatta da Potere vigente, senza neanche doverlo qualificare se totalitario o democratico, perche’ anche questo sarebbe soggettivo. Quindi se uno ha una sua propria coscienza come riferimento di giusto o sbagliato, riconosce la legge sbagliata solo con tale riferimento, che puo’ non essere condiviso da altri, quindi il discorso diviene banale.

    3) di fronte a una legge che si ritiene in propria coscienza sbagliata (come di cui sopra) si puo’ scegliere di rispettarla comunque per non incorrere nella sanzione, come la maggior parte di quelle che rispetto io, oppure, se tale precetto pone problemi “equiparaili al vitale” (non si discute: per qualcuno puo’ essere la fede, per qualcuno la liberta’, per qualcuno lo spinello libero,…) affronta la sanzione pur di non rispettare il precetto. Altro discorso banale e mi dispiace doverlo fare.

    4) Se c’ e’ questa noiosa presenza di gente contro l’ obblogo vaccinale che argomente in vari mado, dal medico, al politico, al folosofico, scusate se esistiamo, ma avevamo creduto di essere utili alla democrazia, sapete, ce l’ hanno raccotata cosi, magari abbiamo capito male ….

    5) la sua riduzione dell’ allarme “regime” ha dei precedenti. Gli stati di emergenza prolungati sono ghiotte occasioni per limitare le liberta’. Il senno di riconoscere un regime viene sempre dopo, a regime vinto e quando se ne e’ insediato un altro.

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