TANTO PER SCHERZARE

NON PARLO SUL SERIO. MA FORSE NEANCHE LORO

Leggo (sull’agenzia Ansa di oggi) con spirito critico, ma non tocco nulla del testo originale. Le miesservazioni sono in neretto.

Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni; l’aumento medio del livello del mare è cresciuto a una velocità mai vista negli ultimi 3000 anni. E’ l’ultimo allarme lanciato dal gruppo intergovernativo di scienziati del cambiamento climatico (Ipcc) e contenuto nel primo dei tre volumi – approvato dai 195 Paesi dell’Onu e diffuso oggi – del Sesto rapporto di valutazione che sarà pubblicato nel 2022. Questo ci dice la fonte, ma non come la fonte prova questi dati.

L’ultimo rapporto sul clima “deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta” ha affermato il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres Ed io potrei affermare il contrario. Affermare è facile commentando il rapporto dell’Ipcc. A cui lui ha creduto, senza dirci perché è affidabile. Segno che era convinto in anticipo. Non certo una garanzia di obiettività. Senza profondi tagli immediati delle emissioni, l’obiettivo di un riscaldamento globale non superiore ai 1,5 gradi Celsius “sarà rapidamente fuori portata”, ha aggiunto Guterres. Omettendo di notare che, se c’è qualche possibilità che l’ascoltino i Paesi sviluppati, gli altri – che sono la maggioranza – quei tagli non se li possono permettere. Insomma i Paesi sviluppati dovrebbero auto-danneggiarsi, del resto senza neanche conseguire l’obiettivo, perché la soluzione dovrebbe essere mondiale come mondiale (dicono) sia il problema. “L’odierno Rapporto è un codice rosso per l’umanità. I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: (ma non vengono qui fornite) le emissioni di gas serra dovute alla combustione di combustibili fossili e alla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta (predicazione) e mettendo a rischio immediato miliardi di persone”,(predicazione) ha rilevato Guterres.

Gli studiosi, fra cui ci sono tre italiani del Cnr, affermano (affermano) che il climate change (una cosa “battezzata” diviene per ciò stesso esistente. Come quando, nel Medio Evo, si diceva che Dio non poteva non esistere, perché era l’Essere Supremo, e come potrebbe non esistere l’Essere? riguarda ogni area della Terra e tutto il sistema climatico e avvertono che forti e costanti riduzioni di emissioni di Co2 Mai pensato alla quantità di anidride carbonica che viene immessa nell’atmosfera dagli incendi boschivi dell’estate? Dobbiamo fare andare avanti gli alberi con l’elettricità? e di altri gas serra sono ancora possibili e in grado di limitare i disastri provocati dai cambiamenti climatici il serpente si morde la coda, A dimostra B perché B dimostra A a cui stiamo assistendo in alcune parti del mondo. Il richiamo è ancora una volta al drastico e immediato taglio dei gas serra per abbassare la febbre del pianeta e che sia un rimedio lo dicono loro. Ma non mi spiegano i grandi cambiamenti climatici – nel senso del più caldo, molto più caldo, e del freddo, molto più freddo, del passato. Forse gli ominidi di milioni di anni fa andavano in automobile, e noi non l’abbiamo capito, in particolare della Co2 che permane nell’atmosfera per centinaia di anni. E se non permanesse, tutti gli alberi e le piante morrebbero. Perché ingurgitano CO2 per darci O. Durante i lockdown causati dalla pandemia, infatti, nonostante la riduzione globale del 7% dell’anidride carbonica non c’è stato alcun effetto apprezzabile sulla temperatura della Terra. Ahi ahi, signora Longari, e questo come lo spieghiamo?

Il continuo aumento del livello del mare è uno dei fenomeni dei cambiamenti climatici già in atto, “irreversibili in centinaia o migliaia di anni”, affermano gli scienziati del Gruppo di lavoro 1 dell’Ipcc nel rapporto “Cambiamenti climatici 2021 Dimenticando che in passato il mare si è alzato ed abbassato non per millimetri, come dicono ora, ma per metri. Colpa di chi, mia, perché ho un’automobile a benzina? – Le basi fisico-scientifiche”, la prima delle tre parti del Sesto Rapporto di Valutazione che sarà completato nel 2022. Per le aree costiere ci si attende Ma ci scommettete? un continuo aumento del livello del mare per tutto il XXI secolo che potrebbe portare inondazioni più frequenti e gravi e all’erosione delle coste. Eventi estremi riferiti al livello del mare che prima si verificavano una volta ogni 100 anni, entro la fine di questo secolo potrebbero verificarsi ogni anno, Ve l’ha detto Nostradamus? Tutto ciò che è al condizionale non è scientifico. avvertono gli scienziati.

Il rapporto parla di un riscaldamento che procede molto velocemente e fornisce nuove stime sulle possibilità di superare il livello di global warming di 1,5 gradi centigradi nei prossimi decenni. Ma se questi sono così bravi a prevedere il futuro, perché non giocano in Borsa? A meno che non ci siano riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra, limitare il riscaldamento a circa 1,5 o addirittura 2 gradi centigradi sarà un obiettivo fuori da ogni portata. A meno che non facciate come diciamo noi. Ma io, se potessi decidere, deciderei di fare a modo mio, non a modo loro. Lo studio mostra ma non a noi che le emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane sono responsabili di circa 1,1 gradi di riscaldamento rispetto al periodo 1850-1900. Ci si rende conto di quanto breve sia questo tempo, per i ritmi della terra, e quanto piccolo sia lo scarto termico, rispetto agli scarti che si sono avuti nel passato? Mediamente nei prossimi 20 anni, la temperatura globale dovrebbe raggiungere o superare 1,5 gradi di riscaldamento. Troppe profezie.

“Questo rapporto è un riscontro oggettivo”, Oggettivo, con tutti questi futuri e questi condizionali? Lo sapevo sin da prima di cominciare che gli adepti di questa fede hanno più convinzioni che prove. E per questo ho cominciato ad inserire le mie note a mano a mano che andavo avanti nell’articolo, senza leggerlo preventivamentre ha detto la copresidente del Gruppo di Lavoro I dell’Ipcc, Valérie Masson-Delmotte. “Ora abbiamo un quadro molto più chiaro del clima passato, presente e futuro, Neanche avessero l’onniscienza che è essenziale per capire dove siamo diretti, cosa si può fare e come ci possiamo preparare”. Ma perché non gioca in Borsa anche questa signora? Con 1,5 di riscaldamento globale, ci si attende accidenti, ci si attende! un incremento del numero di ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi. Con un riscaldamento globale di 2 gradi, gli estremi di calore raggiungerebbero più spesso soglie di tolleranza critiche per l’agricoltura e la salute. Naturalmente, SE. Gli esperti rilevano che il climate change indiscutibile, basta la parola riguarda ogni area della Terra e tutto il sistema climatico. Tuttavia, avvertono, forti e costanti riduzioni di emissioni di Co2 e di altri gas serra limiterebbero i cambiamenti climatici. Sempre al condizionale.

Durante i lockdown dovuti alla pandemia, come detto, si è avuta la riduzione in tempi brevissimi delle emissioni di inquinanti atmosferici e gas serra, ma “mentre la riduzione delle emissioni inquinanti ha portato a un seppur temporaneo miglioramento della qualità dell’aria a livello globale, la riduzione del 7% delle emissioni globali di Co2, una riduzione enorme mai sperimentata nei decenni passati, non ha prodotto alcun effetto sulla concentrazione di Co2 in atmosfera e, conseguentemente, nessun apprezzabile effetto sulla temperatura del pianeta”. Come, e tutte le loro certezze, sulla CO2? E questo involontario esperimento non distrugge la loro teoria? Mi sono stancato, non leggo neanche il resto. Così gli esperti dell’Ipcc spiegando che “mentre la riduzione delle emissioni dei principali inquinanti, che permangono in atmosfera per alcuni giorni o, al massimo, per alcuni mesi, ha un rapido effetto sulla loro concentrazione con un considerevole beneficio sulla salute umana e sull’ambiente in generale, al contrario, per contrastare il riscaldamento climatico sono necessarie riduzioni della concentrazione di Co2, che permane in atmosfera per centinaia di anni, e degli altri gas serra che siano sostenute nel tempo e di grossa entità fino alla completa decarbonizzazione”.

Tutti i più importanti indicatori delle componenti del sistema climatico (atmosfera, oceani, ghiacci) stanno cambiando a una velocità mai osservata negli ultimi secoli e millenni, affermano gli scienziati – tra i quali tre ricercatori italiani dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche – ricordando che le emissioni antropiche hanno raggiunto nel 2019 concentrazioni di 410 parti per milione per la Co2 e 1.866 parti per miliardo per il metano. La temperatura media globale del pianeta nel decennio 2011-2020 è stata di 1,09 gradi centigradi superiore a quella del periodo 1850-1900 con un riscaldamento più accentuato sulle terre emerse rispetto all’oceano. La parte preponderante del riscaldamento climatico è causata dalle emissioni di gas serra derivate dalle attività umane, ribadisce il Working group I che valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente del 2014. Nei prossimi decenni, dicono gli esperti, un aumento dei cambiamenti climatici è atteso in tutte le regioni. Per le città, alcuni aspetti dei cambiamenti climatici possono risultare amplificati. Tra questi, le ondate di calore, le inondazioni dovute a forti precipitazioni e l’aumento del livello del mare nelle città costiere.

G.P.

TANTO PER SCHERZAREultima modifica: 2021-08-09T12:43:55+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “TANTO PER SCHERZARE

  1. Professore, ovviamente la mia era una iperbole, sono certo che in qualche modo la scienza ha trovato il modo di eseguire analisi che possono aver fornito delle misurazioni di stima.
    Ma di quello parliamo, di stime approssimative e pergiunta passibili di miriadi di variabili.
    Utilizzare quelle misure per confrontarle con cio che si è in grado ( eventualmente ) di misurare oggi non è solo errato, è proprio disonesto.
    Leggevo un articolo di un esperto del settore che spiegava come persino i confronti statistici basati sulle misurazioni degli ultimi 20 anni siano da prendere con le pinze. Perchè il principale problema deriva dalle differenti capacità e dalla quantità dei rilevatori utilizzati. Per omogeneizzare le medie dei valori ottenuti 20 anni fa in una determinata area con, immaginiamo, dieci rilevatori, rispetto a quelle ottenute oggi, nella stessa area, con cento rilevatori, è necessario apportare correzioni al modello. E queste correzioni, ovviamente, sono assolutamente arbitrarie.
    Senza dimenticare quella che poi è la falla più grande di tutti i discorsi legati all’aumento delle temperature. Quando si parla dell’aumento di n gradi, naturalmente si parla di media. Ma che senso ha applicare una media a climi, zone ed aree geografiche eterogenee come quello dell’intero pianeta? Ed anche ammesso di determinare ( e soprattutto di riuscire a calcolare ) singole mediane per innumerevoli microaree geografiche… Che senso ha poi alla fine tirare la media delle medie dei risultati? Che significato ha quel valore?

    Io sono molto meno accomodante di lei nei confronti di questa gente. Per me sono proprio in malafede.

  2. Piuttosto comico il rapporto! Ho da poco finito di rileggere il libro: Il clima globale cambia. Quanta colpa ha l’uomo? di Ernesto Pedrocchi, Esculapio, 2020, EAN:
    9788893852234, – acquistabile sia cartaceo che elettronico. Lettura consigliabile, perché le affermazioni sono documentate. E non dice affatto quanto riferito da Guterres.

  3. Caro Denny, in realtà qualcosa si sa, del clima del passato. Per esempio, con dei profondi carotaggi, nell’Antartide, andando a pescare il ghiaccio di millenni fa, e analizzando l’aria che si riesce ad estrarre da esso, qualcosa si sa. Ma due milioni di anni sembrano molti anche a me.
    Poi io credo agli scienziati, ma non a quelli religiosi. L’analisi al carbonio 14 della Sindone ha rivelato che è un panno del Quattordicesimo Secolo o qualcosa del genere, ma se lei interroga uno scienziato cattolico le dirà che non è vero, per questo e per quello.
    Nello stesso modo, i sacerdoti di questa nuova religione, l’ecologia, saranno in buona fede, saranno stimabili, avranno le migliori intenzioni, ma io non li prendo sul serio, perché hanno la conclusione in tasca prima ancora di cominciare l’indagine.. Perfino quando loro stessi non lo sanno. È come chiedere ad un innamorato pazzo se la donna dei suoi sogni è bella.

  4. Professore, lei è andato molto in la con la lettura del prezioso rapporto.
    Io, che sono un bifolco mi sono fermato al primo capoverso:

    “nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le più elevate degli ultimi 800.000 anni”

    Perché corre tutti i bifolchi mi pongo domande semplici e mi stizzisco se non trovo risposte convincenti. Le misurazioni, globali addirittura, dei livelli di co2 di due milioni di anni fa dove sono state reperite? Le annotavano i dinosauri graffiando le rocce?

    Loro sono novelli sciamani a caccia di potere e finanziamenti pubblici. Ma il seguito di cui godono è la prova evidente del livello di analfabetismo funzionale della nostra epoca.

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