GRILLO E CONTE, PER PUNTI

1 Beppe Grillo e Giuseppe Conte, secondo i giornali, avrebbero trovato l’accordo per la pace, ma non si dice a quali condizioni. Anzi si parla di particolari da mettere a punto. Sempre che il Diavolo non ci metta la coda, dal momento che i particolari sono di sua competenza. Dunque fino ad oggi non c’è nessun accordo. Ad andar bene, c’è una tregua.
2 Viene detto che i due hanno trovato anche l’accordo sullo Statuto, ma non si dice quale. E del resto il famoso Statuto non è nemmeno stato pubblicato. Lo ha scritto, single handed, Solone. Pardon, Conte. Al riguardo non sappiamo niente.
3 La politica non si fa con i notai, le firme sotto carte sudate e gli Statuti. Dunque il problema è proprio quello su cui nessuno si pronunzia: quale accordo è stato raggiunto?
4 Tuttavia, se i due dicono di averlo raggiunto, quand’anche ciò non fosse vero, rimarrebbe vero che ai due conviene dire che l’hanno raggiunto.
5 Ciò significa che Grillo teme Conte e Conte teme Grillo. E inoltre che ognuno dei due attualmente fa finta di tollerare l’altro, per poi farlo fuori alla prima occasione.
6 La posizione dei due è fondata su presupposti molto diversi. Grillo è il profeta che ha inventato il Movimento e vive di sé, della propria immagine e della suggestione che ancora esercita sui seguaci. Il personaggio può essere appannato, ma è ancora molto presente nell’immaginario dei Cinque Stelle.
7 Conte invece, come sempre, non è nessuno. È arrabbiato per essere stato messo da parte dalla politica e sogna di tornare in gioco. Ma trae la sua forza, per quello che vale, soltanto dal fatto che dietro la sua bandiera, e per fini esclusivamente egoistici, si sono allineati molti parlamentari del Movimento. In particolare coloro, e sono la maggior parte, che temono giustamente di non essere rieletti. E per giunta Grillo vorrebbe vietare la terza legislatura? Se il Diavolo si schiera contro questa tesi, loro sostengono il Diavolo.
8 Se tutto questo è vero, e se consideriamo le carte in mano ai due pokeristi, vediamo che Grillo può sempre cambiare il suo messaggio (non sarebbe la prima volta) promettendo ai parlamentari tutto quello che vogliono, e con ciò eliminando le ragioni del sostegno a Conte; mentre quest’ultimo non ha nulla da offrire. Nemmeno sé stesso, perché non è che eserciti chissà che fascino, sui parlamentari. Durante la pandemia, con la sua ossessiva presenza in televisione, ha conquistato molti ingenui che hanno scambiato la sua mutria per serietà e competenza. Ma in Parlamento le leggende di questo genere non attecchiscono. Si guarda al sodo. E di sodo, in Conte, c’è soltanto il suo narcisismo.
9 In conclusione, nello scontro fra Grillo e Conte, io scommetto su Grillo. E potrei perdere. Ma d’altronde, chi scommette sul sicuro non scommette: sa. Ed io non so.
10 Infine c’è una verità più grande di questi due personaggi e di tutti i personaggi di contorno. Del Movimento, se si torna al voto, probabilmente non rimarrà gran che. Grillo o non Grillo, Conte o non Conte. Forse si stanno accapigliando per un’eredità che non esiste.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
14 luglio 2021

GRILLO E CONTE, PER PUNTIultima modifica: 2021-07-14T08:38:35+02:00da gianni.pardo
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