PROBLEMI DI FUSIONE

PROBLEMI DI FUSIONE

An è confluita nel Pdl. La cosa è stata lodata da tutti: la frammentazione dei partiti è infatti uno dei difetti più gravi della politica italiana. E tuttavia, alla semplice domanda: “Sarà un successo?” nessuno può dare una risposta certa.

Le fusioni sono sempre state problematiche. A volte, per usare le parole di D’Alema, l’“amalgama” non riesce. Nessuno dimentica il fiasco dell’unificazione dei due partiti socialisti, tanti anni fa, e neppure le attuali frizioni all’interno del Partito Democratico. Ecco perché, mentre si esprimono gli auguri alla nuova formazione, ragionevolmente si possono solo allineare perplessità.

Ogni fusione fa perdere la sua carica ad alcuni maggiorenti. C’erano due segretari, ce ne sarà uno solo. C’erano due capigruppo parlamentari, due portavoce, due incaricati delle varie materie, ce ne sarà uno solo: è facile diagnosticare che chi perde il proprio posto non è contento.

Su un piano più alto, c’erano – o si pretendeva che ci fossero – due diverse ideologie e queste, almeno nelle opposte zone marginali, si dicevano inconciliabili. Al riguardo, mentre molti cercheranno il compromesso, altri potrebbero rimanere affezionati alle proprie idee, soprattutto quando hanno dovuto difenderle per anni contro tutti.

Ci sono infine le difficoltà finanziarie, cioè il modo di gestire i patrimoni che prima erano separati, ed altro ancora. Ma il problema fondamentale, e più importante di tutti quelli accennati prima, è umano. Se i protagonisti metteranno gli interessi del nuovo organismo al di sopra dei propri interessi e di quelli della formazione di provenienza, il partito si affermerà e un giorno sarà veramente unico. Se viceversa i massimi esponenti non penseranno che a farsi vicendevolmente le scarpe (e a subentrare a Berlusconi), allora la recente fusione sarà stata una brutta idea.

Il futuro è incerto. Perfino il passato non è chiaro: Fini si è acconciato all’idea di rinunciare ad An e alla sua carica di segretario storico perché convinto della bontà del progetto, nell’interesse dell’Italia e del centro-destra, oppure si è dovuto rassegnare al fatto che i colonnelli e la stessa base erano ormai più fedeli a Berlusconi che a lui? Già questo farebbe molta differenza.

E poi, come vivono questa unificazione i maggiorenti di An? Questo partito viene da molto lontano: dagli anni immediatamente seguenti la guerra. Anche se ha cambiato nome, anche se ha rinnegato il fascismo, potrebbe avere mantenuto nell’anima le nostalgie socialiste del partito che fu del primo Mussolini come dell’ultimo. Per questo potrebbe vivere l’abbraccio con Fi come una rinuncia agli ideali populisti, come una svendita dell’anima a Mammona. L’unico vantaggio è che, con lo sbarramento al 4%, gli elettori nostalgici non saprebbero dove andare. Il partito di Storace rischierebbe di essere solo un’occasione per disperdere voti.

Un’ultima incognita riguarda Berlusconi. Da un lato quest’uomo è in condizioni eccellenti, dall’altro gli uomini in condizioni eccellenti non raramente muoiono di colpo. Quale solidità dimostrerebbe Forza Italia, priva della sua forza trainante? Si è ripetuto per anni che, se morisse il Capo, questo partito si scioglierebbe come neve al sole ma probabilmente non è più vero. Il tempo è passato e il successo di questa formazione ha fatto sì che gli interessati alla sua sopravvivenza siano ormai molto numerosi. Perfino senza il Cavaliere ci sarebbe un futuro: per la semplice ragione che più un partito dispensa posti di potere, più sono gli interessati a tenerlo in vita. È questo atout che ha permesso alla Democrazia Cristiana di prosperare per decenni. Molti italiani si dicevano: “io sono ateo, ma anche un assessorato, non solo Parigi, val bene una messa”.

Non rimane che augurare al Pdl e all’Italia la migliore fortuna.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

23 marzo 2009

Massima del giorno: Il guaio non è invecchiare, è non avere il tempo di invecchiare (G.Pardo).

MOLLICHINE

Angola: un milione di persone per il Papa. Epifani batte Papa 3-1.

Zimbabwe. L’aspettativa di vita è scesa dai 63 anni del 1990 ai 34 di oggi. Guasti del colonialismo

Franceschini: “Il Pd avrà un programma di qualità”. Di qualità, di qualità…

Corriere della Sera: “Lotta all’evasione, boom di entrate”. Tutto merito di Visco.

Redditi dei politici. Ridotti a un decimo quelli di Berlusconi. Secondo la sinistra, ha pagato troppo i politici che gli obbediscono.

Fini: “No al pensiero unico”. Ma il pensiero unico è quello della sinistra: “Abbasso Berlusconi!”

Corriere: “Il mondo ha sete ma l’acqua non diventa un diritto”. Dunque non si potrà far causa alle nuvole.

Redditi dei parlamentari. Veltroni oltre i 400.000 € l’anno. Insomma dieci volte quello che merita.

Gianni Pardo

PROBLEMI DI FUSIONEultima modifica: 2009-03-23T14:56:13+01:00da Giannipardo
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Un pensiero su “PROBLEMI DI FUSIONE

  1. ” Un’ultima incognita riguarda Berlusconi. Da un lato quest’uomo è in condizioni eccellenti, dall’altro gli uomini in condizioni eccellenti non raramente muoiono di colpo.”

    Mi auguro che lei si sbagli , almeno nel mio caso . Certamente preferisco morire
    di ” un colpo ” ma non adesso :):).

    Io vivo all’estero da diversi anni ormai e credo che la maggior parte dei guai dell’Italia derivino da un sistema istituzionale barocco , costoso e inefficiente. Si parla di riformare la costituzione da quasi trent’anni , ma abbiamo ancora un presidente del Consiglio che non ha praticamente alcun potere.

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