QUESTIONI LINGUISTICHE

QUESTIONI LINGUISTICHE

Qualcuno chiede perché Màrio e Marìa hanno diversa accentazione e il prof.De Rienzo, sul “Corriere della Sera” allarga le braccia. Dovrei farlo anch’io ma credo che la risposta sia semplice: Mario è un nome romano (chi non ricorda Mario e Silla?) mentre Maria è l’adattamento latino di un nome ebraico, Miriam. Dunque Maria non è il femminile di Mario.

Un lettore sostiene che nell’espressione  “Che brutto paese! Non ci resterò a lungo” “ci” è pronome e non avverbio di luogo. Io non sono d’accordo ma comincio a chiedermi se la diatriba non nasca da un fraintendimento. Se dico “non ci resterò” e penso “in questo luogo”, si tratta certamente di un avverbio di luogo. Se invece penso “in esso” si tratterebbe di pronome. E in  fondo, che importanza ha? Mi viene in mente un esempio in francese. In questa lingua la paroletta “où” corrisponde al nostro “dove”, solo che è correttissimo dire e scrivere “le jour où je l’ai connu”: “il giorno in cui l’ho conosciuto”. E allora, “dove” è diventato pronome relativo? I francesi non colti un tempo avranno cominciato col pensare “il giorno dove l’ho conosciuto” e questa forma è diventata corrente. Il Robert qualifica questo “où” un “uso temporale” dell’avverbio di luogo, a me sembra un pronome relativo, e in totale ciò che è essenziale è che i francesi parlando si capiscono benissimo. E ricordo anche un gioco di parole inglese: “He said that, that that “that” that that man said, was not correct”. Traduzione: “Disse questo, che quel “that” che quell’uomo disse non era esatto”. Forse tutto il problema è futile: le parole hanno il significato che i parlanti assegnano loro.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-01-07T10:25:52+01:00da Giannipardo
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