IL VANTAGGIO DELL’OSCURITA’

Nicolas Sarkozy e Carla Bruni hanno ricevuto all’Élysée i giornalisti di Paris Match e si sono mostrati come una coppia normale e innamorata. Purtroppo non raramente le foto scattate in questi casi sono poi riesumate, qualche anno dopo, per mostrare com’erano prima che decidessero di divorziare. È ovvio che nessuno si augura questo, anzi si augura a loro come a tutti cento lunghi anni di concordia ed amore: ma se quell’amara considerazione è apparsa nella coscienza, è perché le coppie celebri rischiano più delle coppie di ignoti. E questo merita una spiegazione.

 

Ogni essere umano desidera essere amato. Lo desidera talmente, che la natura ha creato nella madre uno sconfinato amore per il figlio. In questo modo, venendo al mondo, il bambino lo trova “normale”. Ma poi si cresce e non tutti ci amano come nostra madre. Si scopre che quell’amore non è “normale”. Fra gli altri magari ci sono alcuni che ci vogliono un po’ di bene ma ne vogliono comunque di più a se stessi; e, spesso, a qualcun altro. L’adulto impara che non basta essere lì, per essere i preferiti: si scopre di dover condividere l’amore della mamma con quello che lei vuole a papà o, Dio guardi, agli altri fratelli.

 

O si accetta questa inevitabile realtà o si è dei disadattati. Non possiamo pretendere che il nostro amico ci ami svisceratamente e faccia per noi qualunque cosa, per la semplice ragione che noi non lo amiamo svisceratamente e non faremmo qualunque cosa per lui. La grande lezione è quella dell’alterità. Non si è soli al mondo. Non si è speciali. Non c’è da aspettarsi dagli altri più di quello che faremmo per loro. E non è molto.

 

Tutto questo ha delle conseguenze nel campo dell’amore fra i sessi. Chi si innamora ha tendenza a comportarsi come una madre si comporta col figlio piccolo. Un sorriso dell’amato sembra un capolavoro meritevole di applauso. E gli si perdona tutto. L’oggetto dell’innamoramento si trova a vivere un po’ l’esperienza del bambino: ha una madre ai suoi piedi, qualcuno che l’adora qualunque cosa faccia; e questa situazione è così gratificante che Dante ha potuto scrivere “amor ch’a nullo amato amar perdona”: cioè nessuno può resistere all’amore, perché l’essere amati è la sensazione più inebriante che un essere umano possa provare. È come tornare nel Paradiso Terrestre. Anzi, è come tornare alla prima infanzia.

 

Ma questa non dura, e neppure l’innamoramento dura. O viene meno, o si trasforma in affetto e amicizia: un “amore coniugale” che, quando riesce, è una delle cose più belle della vita.

 

Una persona di buon senso, se si vede oggetto di innamoramento, non “ci crede” del tutto. Fa la tara dei sentimenti. Si chiede se con lei/lui ci possa veramente essere un rapporto durevole. Chi infatti si fida solo del sentimento, si fida di qualcosa che inevitabilmente finirà e lascerà sopravvivere solo le qualità di fondo.

 

Se questa situazione riguarda tutti, il caso delle grandi bellezze o delle persone di grande successo è ancor più complicato. Costoro si vedono costantemente guardare con occhi adoranti da gente che ha l’aria di dire che toccherebbe il cielo col dito se potesse vivere un’ora nel cerchio magico della loro vicinanza; e non parliamo neppure dell’estasi di ottenere la loro amicizia o la loro intimità. Questo gonfia a dismisura l’idea che hanno di sé e avvelena i rapporti con l’altro sesso. Se si accoppiano con una persona non famosa, avranno sempre l’atteggiamento “ricordati sempre chi sei tu e chi sono io. Per me c’è la fila, dietro la porta, mentre di te si parla solo a causa mia”. In quanto alle persone famose, se si accoppiano fra loro realizzano spesso un ménage à quatre: ognuno vuol essere il partner dell’altro, ma anche il suo bambino incondizionatamente adorato, perché così lo fa sentire il grande pubblico. E nascono fra i quattro incomprensioni, rancori, rivendicazioni, ruggini. Due piccoli troppo viziati non riescono a giocare insieme perché vorrebbero sempre averla vinta.

 

Il vantaggio dell’oscurità è che fornisce al singolo la misura di ciò che è: un essere umano qualunque. Uno che deve dire grazie se qualcuno gli vuol bene. Uno che rischia di non trovare un altro partner che gli voglia altrettanto bene: dunque non deve essere troppo egoista, non deve credere che l’altro “non possa non amarlo”, “non possa trovare di meglio”, ed avere altre pericolose illusioni.

 

Le delusioni d’amore e lo stesso disinteresse del prossimo sono ottimi maestri. Si impara per semplice esperienza ciò che potrebbe insegnare la più ardua filosofia. I cani trattano il loro padrone come fosse un re, mentre il re è trattato dalla regina come un semplice uomo. A volte un ometto.

 

Gianni Pardo, www.pardo.ilcannocchiale.it

 

9 maggio 2008

 

IL VANTAGGIO DELL’OSCURITA’ultima modifica: 2008-06-06T18:31:55+02:00da Giannipardo
Reposta per primo quest’articolo