CHIEDERE, CHIEDERE, CHIEDERE

Da ogni parte si sente chiedere la pace, sotto forma di trattato, di cessate il fuoco, di stop al massacro, di fine dei combattimenti. E raramente un coro fu più idiota. Dimostrarlo è facile. Si può immaginare qualcosa di più stupido e inumano dell’idea di pungere a fondo un bambino con un ago, per vederlo piangere? Se una cosa del genere avvenisse sotto i nostri occhi, sarebbe normale che protestassimo e chiedessimo al criminale di lasciare in pace quel bambino. Ma tutto ciò rappresenta molto esattamente il punto di vista del bambino stesso nel momento in cui si tratta di fargli il vaccino. Ma forse che per i suoi pianti i grandi si fermano? Certo che no. Il vaccino è per il suo bene e se piange è perché non ha idea dei rischi che corre.
Questo non è un caso particolare, e infatti il principio generale non è quello di evitare il male sempre ed in ogni caso ma, giustamente, quello di evitare il male maggiore fra due, se non possono essere eliminati tutti e due. Esempio evidente: bisogna evitare a tutti i costi le guerre ma, se non si possono evitare, è meglio vincerle che perderle. Invocare costantemente la pace senza badare a tutto il resto, dal Papa in giù, corrisponde all’atteggiamento del bambino per il quale tutto il resto – salvo il dispiacere della punturina – non conta nulla. E forse è anche peggio: infatti il bambino, evitando la puntura contro gravi malattie, rischia lui stesso di contrarle. Mentre coloro che invocano la pace a Gaza lo fanno senza considerare i danni che questa pace potrebbe provocare ad Israele. In altri termini fanno i pacifisti a spese altrui. Si commuovono sui bambini (che a Gaza sono in percentuali inimmaginabili in Europa) involontariamente uccisi oggi, più di quelli volontariamente sgozzati o decapitati (volontariamente) ieri, cioè il 7 ottobre. Eh già, la memoria dei ragazzi è di breve termine, per loro ciò che è avvenuto un paio di mesi fa è preistoria. E certo non si chiedono che cosa è necessario fare non perché i bambini ebrei resuscitino, ma perché la cosa non si ripeta. Perché non sia possibile che si ripeta.
I palestinesi hanno dichiarato chiaro e forte che vorrebbero eliminare Israele uccidendo tutti gli ebrei. Prova generale il 7 ottobre. Ciò posto, per legittima difesa, Israele avrebbe il diritto di uccidere tutti i palestinesi. Naturalmente non se ne parla, ma tutti dovrebbero tenere a mente che il codice parla di reazione proporzionata all’aoffesa, e se qualcuno cerca di ucciderti tu hai tutto il diritto di ucciderlo. Mentre da una parte si sogna (e si cerca di attuare pubblicamente e sfacciatamente) il genocidio, i terzi non cercano di impedire l’uccisione delle previste vittime, ma di impedire che queste si difendano, mettendo gli assassini in potenza in condizione di non nuocere. Se proprio hanno l’istinto di chiedere qualcosa, perché non chiedono ai dirigenti di Hamas di sciogliere la loro organizzazione e di consegnarsi loro personalmente alla Corte Penale Internazionale, se non vogliono mettersi nelle mani di Israele? Questo sì, potrebbe far finire la guerra e porre un termine ai bombardamenti e alle conseguenti morti. E come mai i tanti pacifisti non glielo chiedono, come mai non chiedono ai compatrioti dei morti, e non ai nemici dei morti, di fare qualcosa per la popolazione civile? Non è chiaro che Gaza militarmente ha perso? Anzi, non ha mai avuto, nemmeno teoricamente, la possibilità di difendersi contro un esercito regolare? La resistenza di Hamas è una resistenza di vigliacchi, simile a quella di Hitler che, mentre la Germania era inutilmente rasa al suolo, se ne stava sotto sette metri di cemento, a dare ordini ad eserciti immaginari, pur di prolungare di qualche settimana la sua schifosa vita.
I buoni che imperversano su tutti i giornali e tutte le televisioni dimenticano che:
1 La guerra è stata dichiarata da Gaza a Israele, non l’inverso;
2 L’attacco non aveva lo scopo di una normale guerra moderna, ma quello di sterminare un intero popolo. Proposito che ci fa risalire a ben prima delle invasioni barbariche e, in tempi moderni, soltanto alla Shoah. Vedi caso attuata contro gli ebrei.
3 Israele si è trovato di fronte un nemico teoricamente invincibile: in territori con una densità di popolazione fra le più alte del mondo e contro un avversario che non obbedisce a nessuna delle regole della guerra fra Paesi civili. Infatti non ha firmato nessuna delle Convenzioni di Ginevra. I combattenti non sono in divisa, si mescolano volontariamente ai civili, rendendo così questi ultimi legittimi obiettivi militari, e non rispettano nessuna regola di umanità. Ciò rende ridicolo l’appello alle leggi umanitarie internazionali, che operano soltanto fra i contraenti: non posso pretendere che tu ti preoccupi troppo dei civili, dopo che io ho scannato quanti più ho potuto dei tuoi.
4 Dunque sì, Israele stavolta è molto risoluta, nella sua azione, ma è la controparte che non le ha lasciato possibilità di scelta. O vince nelle condizioni date (da Hamas) o perde. E poiché qui si tratta di sapere se Israele deve sopravvivere o no, è comprensibile che Israele voglia vincere.
Infine sia permesso dichiarare il disgusto pèer l’eccessivo uso che si fa del verbo chiedere. Tutti chiedono tutto allo Stato, agli Stati Uniti, a Israele, all’Onu, ai Paesi democratici, con l’aria virtuosa e coraggiosa di chi porta avanti una battaglia. E allora veramente non se ne può più. Chiedere è il verbo dei mendicanti, e i mendicanti non sono coraggiosi. Se i buoni possono fare qualcosa, per la santa causa, la facciano. Chiedere non serve a niente, se non a fare bella figura, agli occhi degli imbecilli. E comunque non si tratta affatto di una battaglia. Fare appello al buon cuore altrui è cosa facile e per nulla pericolosa. Forse per questo in tanti non chiedono nulla a Hamas?

CHIEDERE, CHIEDERE, CHIEDEREultima modifica: 2023-12-13T08:47:42+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “CHIEDERE, CHIEDERE, CHIEDERE

  1. il ministro degli esteri israeliano ha esposto un cartello all’ONU:
    Per un cessate il fuoco comporre:
    +970-599373765
    CHIEDERE di
    Yahya Sinwar

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