PERCHÉ IN TV SI SEMBRA CRETINI

L’umanità è intelligente ma i singoli non lo sono altrettanto. Quando parliamo dell’umanità pensiamo alle cose che essa ha realizzato nella scienza, nella letteratura, nel diritto, non si finirebbe mai. Ma così è come se dicessimo che l’umanità sa correre a 36 kmh: dimenticando che quella velocità (100 metri in 10”) la raggiungono in pochi su miliardi di persone e non per grandi distanze. O che tutti hanno scoperto il vaccino, come Pasteur. Nello stesso modo, dovendo rispondere alla domanda: “A che livello è l’umanità in materia di chirurgia?” risponderemmo con le prodezze di qualche grande specialista mentre l’umanità in generale è appena capace di tagliarsi le unghie.
Così arriviamo al punto: alcuni rappresentanti dell’umanità sono arrivati a notevoli prodezze, ma quelle prodezze sono l’eccezione. Gli stessi uomini eccezionali sono eccezionali in un campo e per il resto mediocri come tutti gli altri. I romani hanno avuto dei geni nel diritto, nell’arte militare, nell’ingegneria, nella politica ma, salvo possibili eccezioni, erano tutti superstiziosi come donnette. E un grande paleontologo, se si innamora, non sarà meno imbecille del suo coetaneo salumiere. Nella sua fase applicativa la specializzazione rende l’intelligenza umana vicina al suo massimo livello del passato (quello che si chiama “stato dell’arte”) ma anche quando si tratta di conquista recente, per il singolo che se ne serve si tratta sempre di know how. E dove il know how è impossibile, come la politica, il grande professore di filosofia che è entrato in Parlamento con l’aria di dire: “Ora vi insegno io come si fa”, spesso si rivela una frana e delude tutti. A cominciare da sé stesso.
Un altro campo in cui non c’è tecnologia (e men che meno know how) è la ricerca della felicità. In questa materia falliscono sia i miliardari che i pezzenti, sia i colti che gli ignoranti, perché la saggezza non è una specializzazione. E chi la insegna (Montaigne, per esempio) o è ignoto o è dimenticato. E purtroppo nessuno può essere felice se non è saggio.
Ecco perché praticamente tutti i talk show sono deludenti: perché si occupano di presente, cioè di campi in cui non esiste know how. E così in tanti danno lo spettacolo della loro superficialità, della loro emotività scatenata e dell’opinabilità delle loro competenze. Perché la storia e la scienza non hanno ancora avuto il tempo di avere conferma. Ecco perché litigano gli economisti e i politici, e fin qui è normale; ma litigano come comari perfino due virologi (che mai alzerebbero la voce parlando di Pasteur): perché parlano di presente, quando ancora la scienza sperimentale non ha detto la sua. E pensare che ognuno di loro, ricevendoci nel suo studio, ci darebbe la sua opinione con degnazione e come rivelandoci una rocciosa, innegabile verità.
In totale, l’impressione di stupidità che danno tanti personaggi invitati a parlare in televisione non è sbagliata. Il fatto è che in quella sede non ci si occupa di ciò che costituisce un dato consolidato – e dunque ciò cui ciascuno può fare appello con la propria memoria e la propria competenza – ma si dispone soltanto della propria intelligenza e della propria maturità culturale generale. E in questi campi non c’è la stessa facilità che c’è in materia di professionalità. Cioè di esecuzione.

PERCHÉ IN TV SI SEMBRA CRETINIultima modifica: 2023-10-29T08:34:02+01:00da gianni.pardo
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