UTILITA’ DELLA COLLABORAZIONE KIM-PUTIN

Dobbiamo temere la collaborazione Kim Jong-un/Vladimir Putin? O dovremmo addirittura esserne lieti?
La prima risposta è ovviamente l’allarme. Due malfattori sono più pericolosi di uno. Ma, nel campo della politica, due più due può fare più o meno di quattro. Quando due partiti si fondono, per esempio, spesso prendono meno voti di quanti ne prendevano separati. Ma naturalmente avviene anche il contrario: due forze unite possono dare un risultato maggiore degli addendi. Il fenomeno che si chiama sinergia.
In materia di potenza, nel campo militare contano soprattutto il numero dei combattenti, le armi di cui si dispone, le possibilità economiche. Poi ovviamente giocano anche il caso, il genio di qualche stratega particolarmente abile, quando se ne ha uno, la situazione geografica, la cultura e la disciplina del popolo. Ma quei tre elementi iniziali sono fondamentali.
Perché gli Stati Uniti sono attualmente il Paese più forte del mondo, militarmente? Perché hanno una grande popolazione (più del doppio di quella russa, sia detto per inciso); hanno le armi più potenti del mondo; infine sono il Paese più ricco del mondo, come prodotto interno lordo.
Qual è la condizione della Corea del Nord? Come popolazione, ha in tutto meno abitanti di Nuova Delhi. Come armi dispone di missili atomici, e di questo si riparlerà. Quanto all’economia, è un Paese di pezzenti, con reali problemi di fame. Dunque, teoricamente, è un Paese del tutto insignificante.
Ma, lo sanno tutti, ha grandi e potenti missili. Tanto che un giorno potrebbe scatenare una guerra atomica, o addirittura la Terza Guerra Mondiale. E di questa minaccia, per così dire, vive. Tutte le sue risorse le utilizza per quei missili, e per organizzare grandi parate militari, che dovrebbero dare l’impressione di un’autentica tigre bellica. Ma sappiamo tutti che le guerre non si vincono con le parate. E chi non lo sapeva l’ha saputo da Mussolini, con i suoi tank simili a scatole di latta e con le sue adunate oceaniche.
Della Russia siamo tutti un po’ stanchi di sentir parlare, e dunque ci dispenseremo dal fornire dati. Ma una cosa è certa: non ha bisogno che la Corea del Nord le insegni qualcosa in materia di missili e di armi atomiche. La Russia è un Paese che ha i suoi problemi ma ha mandato il primo uomo in orbita nel 1961 ed ha certo una grande esperienza in campo missili. Quanto alla bomba atomica, Mosca l’ebbe già nel 1949. Dunque, che senso potrebbe avere una collaborazione tra Mosca e Pyongyang?
Ovviamente Kim potrebbe fornire alla Russia una parte del suo (antiquato) arsenale di fabbricazione russa, e in particolare munizioni, di cui pare che la Russia abbia bisogno. Ma la Russia che cosa potrebbe offrire alla Corea? In primo luogo la propria alleanza, perché quel piccolo Paese, bollato come “Rogue State” (Stato canaglia) non ha amici ed è, per così dire, solo al mondo. Vive di due cose: della minaccia che rappresenta per la pace (e per questo spara periodicamente dei missili verso il Mar del Giappone) e della fama di follia e unpredictability (imprevedibilità) dei suoi governanti. Non sapendo mai che cosa potrebbero combinare un giorno o l’altro i Kim (si tratta di una dinastia), tutti cercano di ammansirli, offrendo loro cibo in cambio di pace, e tollerando un po’ di tutto purché stiano calmi. Ma oltre a minacciare la pace, sostanzialmente la Corea non può fare molto. O Kim si muove veramente, e una cosa è sicura: della Corea del Nord non resterebbe pietra su pietra. Oppure si limita ad abbaiare, come fa da decenni, e tutto continuerà come al solito.
Per questo una sua alleanza con Mosca potrebbe essere utile, per l’Occidente: perché Pyongyang, coordinando la sua azione con Mosca, diverrebbe più responsabile. La Russia è anch’essa un Rogue State, ma è infinitamente più importante della Corea del Nord, ha un passato, ha un presente, e vorrebbe avere un futuro. Ed è prudente. A Mosca sono pronti a tutti i crimini ma non sono pronti a nessun colpo di testa. Dunque, se la Corea del Nord si associa con la Russia, non potrà più fare follie, perché Mosca non glielo consentirebbe. Non per bontà, semplicemente perché non vorrà essere coinvolta. Da quelle parti pensano che o i colpi di testa li fa Mosca personalmente, o non li fa nessuno che da Mosca dipenda. In altri termini Pyongyang perderebbe la rendita della follia.
Possiamo ammettere che migliorerebbe la sua situazione alimentare (se, come sembra, la Russia la pagherà in cereali) ma siamo sicuri che a Kim, che pasteggia ad aragoste e champagne, importi molto di che cosa mangia (se mangia) il popolo? Inoltre, come avviene in ogni alleanza sbilanciata, il junior partner in un certo senso passa agli ordini del senior partner. A Putin Kim non può offrire nulla che quello non abbia già o – se si tratta di munizioni – non possa fabbricarsi da sé, se ha un po’ di tempo. E – per come va la guerra in Ucraina – si direbbe che questo tempo l’avrà eccome. E sembra un po’ strano che proprio a questa subordinazione dovrebbe risolversi quella Corea che per decenni ha fatto a meno di tutti ed ha persino sfidato (ma non troppo) gli Stati Uniti.
Dunque non ci rimane che aspettare gli avvenimenti. Ma dovremo essere pronti a valutare le novità per quello che sono veramente, non per quello che vorranno raccontarci.

UTILITA’ DELLA COLLABORAZIONE KIM-PUTINultima modifica: 2023-09-13T14:50:28+02:00da gianni.pardo
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