LA SOVRANITA’

 “La Russia considera ‘miope e pericoloso’ per l’Europa parlare di adesione dell’Ucraina alla Nato”.  Una prospettiva del genere, ha aggiunto [la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova], “potrebbe portare al collasso definitivo del sistema di sicurezza europeo” (ANSA, 22 aprile 2023). Le parole della signora Zakharova, apparentemente innocenti, spiegano meglio di un lungo editoriale “occidentale” a che scopo si stia combattendo in Ucraina.
Dire che è “pericoloso” parlare di adesione dell’Ucraina alla Nato corrisponde a dire che, se ciò avvenisse, la Russia potrebbe rispondere con la violenza. Ma l’Ucraina è sì o no un Paese sovrano? Se sì, ha il diritto di allearsi con chi vuole; se invece sull’Ucraina è sovrana la Russia, questa ha il diritto di rimettere in riga una sua regione ribelle. Ma da che cosa risulta questa sovranità? Quand’è che la Russia ha acquisito questo diritto? Quale trattato mai, quale fatto storico gliel’ha fatta ottenere? Persino durante il tempo dell’Unione Sovietica l’Ucraina ha avuto un suo seggio all’Onu. Ed oggi nemmeno la Cina, sua “imperitura alleata”, parla di sovranità della Russia sul territorio ucraino.
Se la Russia basa sulla nuda legge del più forte la sua pretesa sovranità su qualunque territorio, con ciò stesso dà diritto a chiunque ne abbia la capacità di risponderle con la forza: che abbia torto o ragione. Se la Russia non riconosce la sovranità di nessuno tutti possono disconoscere la sovranità della Russia.
Le parole della portavoce del Ministero degli Esteri russo sono peggio che imprudenti: rivelano infatti la dottrina secondo cui la Russia ha il diritto di invadere e riappropriarsi tutti i Paesi che reputa suoi. Ecco perché ai russi il Cremlino presenta la guerra come una guerra patriottica difensiva: perché secondo Putin non si combatte su suolo ucraino, ma su suolo russo. E gli aggressori sono gli occidentali, perché violano il principio di non interferenza negli affari interni di un Paese sovrano.
Ovviamente questa assurdità rende necessaria l’alleanza di tutti i Paesi che la Russia potrebbe voler inglobare. Se l’Ucraina non avesse mai pensato di aderire alla Nato farebbe bene a pensarci ora: infatti, in queste condizioni, la Nato è l’unica garanzia di sopravvivenza, per l’Ucraina come per qualunque altro Paese preso di mira dalla Russia. Principio di cui del resto si è vista l’applicazione nel caso della Finlandia.
E così possiamo risalire a considerazioni più generali. Come mai la Russia è odiata? La ragione è che la Russia è percepita da tutti i suoi vicini come un incombente pericolo. E per giunta il ricordo del passato invia messaggi tutt’altro che rassicuranti. Il dominio della Russia è sempre stato caratterizzato dalla violenza e dall’oppressione. Tanto che secondo alcuni questo fenomeno sarebbe strutturale: la durezza del potere russo dipenderebbe dalla vastità del territorio che richiede come guida un pugno di ferro. E tuttavia questa teoria non sempre è confermata dalla storia.
I romani – che del grande impero sono stati gli eponimi – non soltanto in generale non sono stati odiati ma, quando l’impero è finito, sono stati rimpianti. Gli inglesi hanno colorato di rosa la carta geografica mondiale e nel loro ex impero le classi dirigenti sono ancora oggi “inglesizzate”. Nel XVI Secolo in Sud America la Spagna è stata spesso rapace e crudele ma i suoi rapporti con le ex colonie sono ottimi ed essa è sentita come la patria culturale di quel continente (Brasile a parte). Per costituire un impero non è necessario farsi odiare e invece Mosca è circondata solo da nemici.
Qualcuno – per difendere la Russia – potrebbe dire che la signora Zakharova non si è resa conto delle implicazioni delle sue parole. In fondo voleva soltanto esprimere la sua preoccupazione all’idea di avere sotto casa, e armato, un altro grande Paese che, come la Polonia, non è amico della Russia. Dimentica però che a volte è colpevole non chi odia ma chi si fa odiare. Non gli ebrei, dunque, ma i nazisti. Se la Russia volesse essere circondata da amici per cominciare non dovrebbe contestare la sovranità altrui. Poi dovrebbe offrire rapporti di buon vicinato e di collaborazione. Se al contrario ha la pretesa di dominare tutti con la forza dovrebbe per prima cosa chiedersi se abbia la forza necessaria per questo selvaggio programma. E proprio non sembra.
Se oggi l’Ucraina fosse convenientemente armata (ricordiamoci che è stata aggredita a tradimento) e se non ci fosse la garanzia dell’inviolabilità del territorio russo, si è mai chiesta Mosca quali danni avrebbe riportato, se Kiev avesse potuto ripagarla con la stessa moneta? La Russia ha attaccato l’Ucraina credendo che fosse un coniglio e si è visto come è andata. E se si trattasse di leoni? Il Cremlino proprio non dovrebbe fare il passo più lungo della gamba. Soprattutto visto che la sua gamba è corta. Un Paese meno ricco e meno sviluppato dell’Italia non può permettersi sogni imperiali.
Se Putin vincesse questa guerra saremmo in pericolo tutti, da Helsinki a Malta a Lisbona. Anche perché più Paesi la Russia si annettesse, più sarebbe forte. A cominciare dal fatto che la riserva di carne da cannone diverrebbe infinita. Che i popoli europei occidentali siano troppo sciocchi per capire tutto questo rende il pericolo ancora maggiore.
Il pacifismo è l’atteggiamento di chi, essendo in una stanza con un coccodrillo, non aiuta gli altri a difendersi, soltanto perché spera che il coccodrillo lo mangi per ultimo.

LA SOVRANITA’ultima modifica: 2023-04-26T07:59:57+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “LA SOVRANITA’

  1. Ad adiuvandum:
    se gli Stati Uniti avessero di recente commesso ai danni di qlch altro Stato indipendente soltanto 1/4 di quanto compiuto nell’ultimo anno dalla Russia in Ucraina, in quasi tutto il Mondo occidentale e in quasi tutti i Paesi “in via di sviluppo” quotidianamente si terrebbero indignate e roboanti manifestazioni di condanna/protesta e pubbliche “levate di scudi” esplicitamente e marcatamente antiamericane. Di fronte all’invasione russa invece molti preferiscono guardare altrove ovvero fare finta di niente e alcuni addirittura applaudono (in)direttamente, condannando invece il supporto euroatlantico alla popolazione invasa!

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