UN BRANDELLO DI VERITA’ DA PRIGOZHIN

Mi scuso se è un doppione

Sembra che Yevgeny Prigozhin, il capo della Wagner (l’esercito privato russo composto di mercenari e detenuti in libertà provvisoria, in azione in Ucraina) abbia dichiarato: “L’opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati previsti e, in un certo senso, li abbiamo davvero raggiunti”. Egli avrebbe dunque raccomandato a Mosca di “radicarsi saldamente” nei territori occupati. Dov’è la notizia? chiederà qualcuno. E infatti è una semplice ovvietà. Ma quando si tratta di dittature, e in particolare di dittature prive di scrupoli, un briciolo di verità è notizia eccome.
Ecco un esempio, tratto dal passato: il massacro di Katyn. È un fatto talmente noto che basta digitare Katyn su Wikipedia per apprendere subito l’essenziale. Nel 1940 i russi hanno massacrato a freddo oltre ventiduemila ufficiali e civili polacchi ed hanno negato la loro responsabilità per decenni, cercando di attribuirla ai nazisti, benché smentiti da una commissione internazionale indipendente già sul momento e in seguito, pacificamente, dalla storia.
Bisogna fare attenzione alle date: il fatto è avvenuto nel 1940 e i russi lo hanno riconosciuto vero (e di responsabilità sovietica) nel 1990, mezzo secolo dopo. Quando Gorbaciov ha cercato di fare della Russia uno Stato decente. Prima di allora, dal momento che il fatto svergognava i metodi stalinisti e la Russia stessa (più o meno come i massacri ordinati da Hitler svergognavano la Germania) per decenni Mosca ha trovato la soluzione più semplice: negare il fatto, malgrado l’evidenza.
E naturalmente innumerevoli reggicoda occidentali hanno creduto alla cricca del Cremlino piuttosto che alle potenze democratiche, alla Croce Rossa (che partecipò alla commissione d’inchiesta del 1943) e alla storia. Quattro vangeli su quattro dicono che Gesù aveva dei fratelli, uno dice anche i loro nomi, e sappiamo che Giacomo resse la prima comunità cristiana di Gerusalemme dopo la morte di Gesù, ma la Chiesa Cattolica continua ad insegnare che la madre di Gesù fu “semper virgo”. Così ragionano le religioni.
Nel caso dell’Ucraina attuale, qual è la patente verità? La patente verità è che la Russia ha il fiato grosso e che sarebbe già un grande risultato se riuscisse a tenersi ciò che ha conquistato. Ma la propaganda di regime parla di guerra ad oltranza, della volontà di conseguire tutti gli obiettivi iniziali della famosa “operazione militare speciale”, continuando al passaggio a minacciare di sterminio l’Ucraina e l’intero Occidente. Ovviamente è un bluff, ma come dimostrarlo, se tanta gente, da sempre, è disposta a farsi menare per il naso da Mosca, patria del comunismo realizzato?
A questo servono le parole di Prigozhin. A dimostrare ai ciechi che il sole a mezzogiorno fa molta luce, che in estate fa più caldo che in inverno, e che la Russia è un Paese povero che ha il vizio di fare il passo più lungo della gamba. Ed anche l’analisi delle espressioni usate è significativa. Eccole: “Informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati previsti”. Informare è un verbo amministrativo, un verbo che non implica una qualunque decisione ma costituisce il semplice riconoscimento di un fatto. “Vi informiamo che è morto vostro nonno” non significa né che abbiamo voluto l’evento né che l’abbiamo provocato. Viceversa nella specie la Russia non ha affatto conseguito i risultati previsti, dal momento che ha cominciato col cercare di invadere Kiev e poi ci ha rinunciato. Chi lo dice? Lo dice Prigozhin. Infatti prosegue: “e, in un certo senso, li abbiamo davvero raggiunti”. In un certo senso? Una ragazza può essere incinta in un certo senso? Prigozhin insomma confessa: “Signori, non possiamo ottenere più di quello che abbiamo ottenuto. Sarebbe già bello se riuscissimo a tenerci quello che abbiamo”.
Ma egli stesso ne dubita. Infatti raccomanda di “radicarsi saldamente” nei territori occupati. E ciò corrisponde a dire che la Russia non si è ancora radicata, in quelle regioni, e meno che meno saldamente. Dunque dovrebbe meglio prepararsi alla prevista controffensiva ucraina, sempre secondo Prigozhin. Il quale, notoriamente, non è né una colomba né un nemico di Putin. È soltanto uno che, sul conflitto, ha notizie di prima mano e ne trae le conclusioni inevitabili.
Ulteriore corollario è che, nelle condizioni attuali, alla Russia potrebbe convenire concedere una tregua (perché durante la tregua gli ucraini non potrebbero avanzare) e tirare quanto più è possibile in lungo le trattative di pace. Perché durante tutto quel tempo occuperebbe il 15% dell’Ucraina e, come si sa, più tempo passa, più – dicevano i romani – ex facto oritur ius: dal fatto nasce il diritto; dall’occupazione militare può nascere la sovranità.
Ecco perché l’Ucraina insiste nel rigettare i colloqui di pace finché i russi non si saranno ritirati da tutti i territori occupati. Sa benissimo di chiedere la Luna, ma sa anche che, finché chiede la Luna, ha qualche speranza di recuperare almeno una parte del proprio territorio. Non appena smetterà di combattere, non soltanto i russi non andranno via ma, da dietro la nuova frontiera, ricominceranno a dire che l’Ucraina non esiste, è un falso Stato, un Paese che deve essere annesso alla Russia e far parte della “Comunità di Stati Indipendenti” che, more sovietico, tutto sono salvo che indipendenti.
La pace non si intravvede ancora, in Ucraina.

UN BRANDELLO DI VERITA’ DA PRIGOZHINultima modifica: 2023-04-18T08:25:56+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “UN BRANDELLO DI VERITA’ DA PRIGOZHIN

  1. Prigozhin ha dichiarato: “путем уничтожения значительной части мужского населения Украины и захвата территории” (putem unichtozheniya znachitel’noy chasti muzhskogo naseleniya Ukrainy i zakhvata territorii).

    Cioe’ “La Russia ha vinto distruggendo una gran parte della popolazione maschile ucraina, e annettendosi dei territori.” Sembra quasi una dichiarazione del primo della classe di fronte al maestro: Abbiamo svolto bene il compito in classe, adesso vorremmo andare a casa. Evidentemente la distruzione di buona parte della popolazione era uno dei requisiti del maestro. Che tristezza.

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