PAX CINESE

La Cina sta divenendo ogni giorno più importante, nel mondo, e il preciso intento di Xi Jinping sembra proprio quello di farle avere il ruolo di protagonista. Si è fatto eleggere per la terza volta Segretario del Partito per ovvio amore del potere, ma anche per realizzare questo progetto, del resto messo nero su bianco nella sua “Global Security Initiative”. Xi vuole far cessare il monopolio dell’unica superpotenza rimasta – gli Stati Uniti – concedendole al massimo di condividere una diarchia.
Dunque la Cina a capo di tutto il mondo salvo gli occidentali. E – ricordiamolo – tutto il mondo salvo gli occidentali significa parlare dell’India, più popolosa della stessa Cina, dell’intera Africa, del Brasile e di altri Paesi ancora. Tanto che forse, nella diarchia, preminente sarebbe la Cina. Che cosa dobbiamo pensare, di tutto questo? Dobbiamo allarmarci?
Sì e no. Sì, perché il potere di una grande dittatura comunista può provocare danni inenarrabili al pianeta. No, perché la Cina è un Paese espansivo più dal punto di vista commerciale che dal punto di vista militare. Mentre Mosca, sempre spaventata, cerca di inglobare Paesi più civili della stessa Russia, la Cina non vuole inglobare nessuno, perché a suo parere tutti i Paesi le sono inferiori. In ogni caso, stiamo parlando di fenomeni talmente grandi che è indifferente che si possa avere voglia di applaudirli o frenarli: la storia andrà avanti senza il nostro consenso.
Ma c’è una considerazione che potrebbe risultare consolante. Che Xi lo sappia o no, disporre di un grande Impero è certo cosa gloriosa ma è anche fonte di grandi responsabilità. In particolare per quanto riguarda la pace. Non è affatto un caso che India e Pakistan si siano fatta la guerra subito dopo la loro indipendenza: prima infatti appartenevano ambedue all’Impero Inglese e un Impero, finché funziona, non permette guerre al suo interno.
La Russia ha attaccato l’Ucraina non prevedendo che ne potesse nascere una guerra; e comunque si sentiva libera di farlo. Ma se la cosa fosse da rifare – nel momento in cui per la propria sopravvivenza economica essa dipende dalla Cina – potrebbe permetterselo? Attualmente la Cina non impone la fine della guerra perché essa le va a sangue per parecchi versi: ma non ha mai detto di approvarla. E se fosse da cominciare direbbe seccamente alla Russia di non pensarci nemmeno. Perché è con la stabilità e la pace che si ha il colmo della prosperità: ecco una cosa che a qualunque cinese interessa più di tutto il resto.
Se dunque Pechino ottenesse di capeggiare il Blocco Orientale non è detto che sarebbe una grande disgrazia. A parte il fatto che un giorno anch’essa potrebbe divenire democratica, il Celeste Impero non sembra avere nessuna delle caratteristiche che rendono tanto nociva Mosca. La Russia non ha frontiere naturali, ad ovest, mentre la Cina ha più o meno le stesse frontiere da secoli e, salvo il caso di Taiwan, non rivendica nessun territorio. Quello che non le apparteneva (e che si è preso con la forza) è il Tibet, ma si tratta di qualcosa che è avvenuto settant’anni fa. La Russia ha dei complessi nei confronti dell’Occidente, la Cina non ha complessi nei confronti di nessuno. La Russia ha cominciato ad esistere da un paio di secoli, la Cina da millenni. La Russia è povera, la Cina è ricca. La Russia, salvo le materie prime, non vende niente a nessuno (perché non produce niente di pregio), la Cina ha rapporti commerciali notevoli con l’intero mondo, Stati Uniti in prima fila. La Cina ha molto da perdere da qualunque conflitto, anche commerciale, la Russia ha da perdere soltanto il suo sentimento di impotenza e decadenza, e questo la rende spregiudicata.
Per tutte queste ragioni, è possibile immaginare un soft power cinese. Ovviamente bisogna rimanere vigili, perché può accadere di tutto. János Kádár cominciò come traditore della Patria al soldo dei russi e finì col farsi apprezzare dal popolo ungherese. Nerone cominciò con l’essere un eccellente imperatore e divenne pessimo. In futuro tutto è possibile. E se la Cina divenisse democratica, il mondo sarebbe addirittura migliore di com’è adesso.

PAX CINESEultima modifica: 2023-04-04T08:55:55+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “PAX CINESE

  1. Per quel che può valere, anche il sottoscritto in un ipotetico “Gioco della torre” tra Cina e Russia butterebbe giù la seconda.

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