BUON ANNO

Poco dopo le ventitré e cinquantanove del 31 dicembre 2022 non è avvenuto niente di speciale. E tuttavia molti, illusi dal foglio del calendario appeso al muro, si chiedono che cosa ci si deve aspettare “dall’Anno Nuovo”. In realtà non c’è nessun anno nuovo: la Terra continua a girare a velocità costante e l’umanità è sostanzialmente sempre la stessa. Può arrivare al genio intellettuale di Immanuel Kant e al genio artistico di Wolfgang Amadeus Mozart, ma può anche tornare a Caligola, a Stalin, a Pol Pot. Assolutamente non si può contare sullo sperato e indefinito progresso dell’umanità. Mai dire: “Questo non avverrà mai più”. Perché – al contrario – potrà sempre avvenire. Ecco in che senso la storia è “magistra vitae”.
Questa affermazione è coperta di polvere e di ironie e tuttavia rimane vera. Non nel senso – vagamente infantile – che tutto ciò che è avvenuto si ripeterà pari pari: perché questo non è vero. La continua novità del divenire dà ragione a coloro che irridono quel vecchio detto latino. La storia è invece magistra vitae in un senso diverso: tutto ciò che sappiamo sull’umanità ci è stato insegnato dall’esperienza, dunque dal passato, dunque dalla storia. È la storia che ci rivela la natura umana. Non sappiamo ciò che farà ma possiamo essere sicuri che sarà capace anche di ciò che di meglio e di peggio ha fatto in passato.
Per esempio non si può dire: “Gli uomini mantengono sempre gli impegni presi”, e neppure “Gli uomini tradiscono sempre gli impegni presi”, perché ambedue le frasi sono false. La lezione della storia è proprio questa: se contrai un’alleanza, puoi anche sperare che, venuto il momento, il tuo alleato manterrà gli impegni presi. Ma potrebbe anche non mantenerli. Dunque devi calcolare questo rischio.
Oggi una guerra fra Parigi e Londra sarebbe inconcepibile. Giusto. Ma bisogna chiedersi: “Se, contro ogni previsione, scoppiasse una guerra fra Parigi e Londra, chi vincerebbe?” E la domanda è talmente legittima che, anche se la gente non lo sa, in tempo di pace i servizi segreti dei Paesi seri spiano non soltanto i nemici, ma anche gli amici e gli alleati. Mai abbassare la guardia.
Chi deflette da questi “principi di ferro” rischia grosso. Dal 1945 l’Europa ha parlato tanto di pace da castrarsi. Troppo spesso si sono reputati inutili gli eserciti e troppo drasticamente si sono tagliate le spese militari (“denaro gettato dalla finestra”). La Russia ha dedicato il 30% del suo magro pil alla difesa; noi italiani non siamo arrivati al pattuito 2%. Il risultato è che in Europa molti Paesi, magari di antica nobiltà militare, sono diventati solo apparentemente indipendenti. Nel momento in cui è scoppiata la bomba su Hiroshima in tutte le Cancellerie le persone di buon senso hanno capito che, da quel momento, ci sarebbero state due diverse categorie di Stati : indipendenti, dotati di armamento atomico, e vassalli, non dotati di armamento atomico. Non a caso l’Unione Sovietica si precipitò a procurarsi “la bomba”, a costo di copiarla o rubarla. Né diversamente si comportò la Gran Bretagna, benché ancora non si fosse del tutto ripresa dalla guerra. Perfino la Francia sconfitta, e tirata fuori dal fango per i capelli da Charles De Gaulle, decise di procurarsi l’arma atomica, mentre l’Italia le sghignazzava dietro, sarcastica. Ricordo una vignetta: De Gaulle fa scoppiare un sacchetto di carta e un omino gli risponde: “No, mon Général, non basta per entrare nel Club Atomico”. Ma oggi la Francia ha sottomarini atomici dotati di armi nucleari di tutto rispetto. Possiamo pretendere pari rango internazionale, rispetto alla Francia? È vero, a noi l’atomica la vietava anche il Trattato di Pace, ma noi abbiamo sempre volontariamente rinunciato all’atomo, anche quello pacifico. Dunque prima che al Trattato abbiamo obbedito al nostro temperamento.
Ecco la differenza: De Gaulle, oltre che un grand’uomo, era anche uno storico e un tecnico militare. Ed ha salvato la Francia dall’irrilevanza. L’Italia invece si è talmente ubriacata di bei principi, di nobili ideali, e in totale di vane parole, da non contare più niente o quasi. Neanche quando, di fatto, ha ritrovato la sua “indipendenza” e il Trattato di Pace era ingiallito e dimenticato.
Purtroppo lo stesso nostro destino, malgrado gli arsenali nucleari inglese e francese, minaccia l’Europa. Senza la Nato, e cioè senza gli Stati Uniti, quanto varrebbe, la nostra indipendenza? E se un giorno gli Stati Uniti si stancassero di sostenere l’Europa Occidentale così come potrebbero stancarsi di sostenere l’Ucraina? Se Francia e Inghilterra rimanessero gli unici due Stati indipendenti? “Chi pecora si fa, il lupo la mangia”. Ecco che cosa insegna la storia. Ed ecco perché è magistra vitae. Ma in Italia lo studio del latino è stato abolito. Ci rimane soltanto da sperare che l’Europa abbia imparato qualcosa, dal 2022.
E comunque, sacrifichiamo alla tradizione: Buon Anno.

BUON ANNOultima modifica: 2023-01-01T08:51:22+01:00da gianni.pardo
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