PROMESSE E ALLARMI

Che, quando scoppia una guerra, la prima vittima sia la verità è una cosa tanto ovvia che la frase viene attribuita a una decina di autori, mentre pare sia addirittura di Eschilo. Vale anche per le campagne elettorali. Se i candidati dicessero la verità su ciò di cui ha bisogno il Paese e su ciò che essi possono concretamente fare, nessuno li eleggerebbe. Sicché essi passano il tempo fondamentalmente a fare promesse mirabolanti e dire male degli avversari. Nel primo caso sperando che gli elettori abbocchino come babbei, e nel secondo che, se non votano per loro, almeno votino contro gli altri. E dunque per loro. Qualcuno chiederà: “È possibile che gli elettori non si accorgano di quanto siano stupidi e scoperti questi trucchi?”
Se ne accorgono. E proprio questo spiega il costante aumento dell’astensione. Ma in passato il binomio promesse-allarme ha funzionato per quasi cinquant’anni. Infatti la Democrazia Cristiana ha prosperato semplicemente con questo slogan: “Se non votate per noi vengono i comunisti”. Ed era anche vero. Al punto che, quando è implosa l’Unione Sovietica, è implosa anche la Democrazia Cristiana. Ma la tradizione di quello schema è rimasta e dunque i partiti di destra additano sempre l’allarme del sinistrismo (e delle tasse), mentre la sinistra indica il pericolo del fascismo (puramente immaginario, ma non ne hanno trovato un altro). E in positivo?
In positivo non sanno che dire perché non hanno la minima idea di come risolvere i problemi. Chissà, forse una soluzione nemmeno c’è. Comunque, se avessero un serio progetto e se fossero sinceri, dovrebbero – alla Churchill – indicare un programma di lacrime e sangue. Ma chi li eleggerebbe? E allora vai con le promesse impossibili da mantenere. O che – mantenute – creano deficit e disastri, come il Reddito di Cittadinanza.
giannipardo1@gmail.com

PROMESSE E ALLARMIultima modifica: 2022-07-25T16:24:13+02:00da gianni.pardo
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