IL “CORRIERE” DIFFAMA VELTRONI

Il “CORRIERE” DIFFAMA VELTRONI

Nel “Corriere della Sera” on line si dà conto di una dichiarazione congiunta di Veltroni e D’Alema e in uno “strillo” si scrive che “la questione morale riguarda la destra”. In un altro, fra virgolette, si scrive; “la questione morale non c’è”, come se l’avessero detto i due politici.

Se uno non ha la pazienza di andare a leggere il testo può ricavarne l’impressione che quei due famosi leader tocchino il colmo della disonestà. Chi dice che la questione morale a sinistra non c’è somiglia ad un naufrago che neghi l’esistenza del mare. Né ha senso dire che la questione morale “riguarda la destra” nel momento stesso in cui sommerge la sinistra. L’arroganza stupida è patetica. Uno ripenserebbe a Totò che rideva mentre un tizio lo schiaffeggiava chiamandolo Pasquale “perché lui non si chiamava Pasquale”. Infine, il principio secondo cui se c’è una questione morale non può che riguardare la destra è sciocco come negare, mentre si sta morendo, che la malattia si chiami cancro. Il problema non è nominalistico. Se oggi nel Pd si parlasse di “scandali giudiziari” tutto migliorerebbe?

Per fortuna, per quanto male sia messa la sinistra, essa non ha leader talmente cretini o talmente in mala fede da dire le cose che fa immaginare il “Corriere”. Nell’articolo si legge infatti: l’ufficio stampa del Pd spiega che Veltroni e D’Alema «hanno convenuto sul fatto che vi sono episodi preoccupanti che certamente non bisogna sottovalutare». E dunque non hanno affatto detto che “la questione morale non c’è”. Inoltre – e sono parole della dichiarazione congiunta – “ritengono del tutto pretestuosa la campagnanei confronti del Pd tesa a delegittimare il partito e a investirlo di una complessiva questione morale che riguarda anche e soprattutto la destra». Che si dica anche e soprattutto, nella polemica politica, è comprensibile. Ma anche e soprattutto non significa soltanto e costituisce anzi l’ammissione del crollo del dogma secondo cui la sinistra è sempre morale e irreprensibile e rappresenta il bene contro il male. Lo stesso Veltroni sostiene ora: «La questione morale non può essere brandita né dagli uni né dagli altri. Non bisogna fare di ogni erba un fascio. E non dimentichiamo che esistono esponenti di governo che hanno avuto rapporti con la camorra». Anche se l’accenno al fatto che in Campania, dove impera la sinistra, siano gli esponenti del governo ad avere rapporti con la mafia è un po’ azzardata.

Il modo in cui il titolista del “Corriere della Sera” riporta le idee dei due esponenti politici è assolutamente imperdonabile. Non si tratta nemmeno della volontà di calunniare o ridicolizzare Veltroni e D’Alema: in  via Solferino il Pd non è sentito come un partito nemico e il direttore Paolo Mieli si è pubblicamente schierato con esso, in occasione delle ultime elezioni. È solo una manifestazione di quella sciatteria intellettuale e di quella tendenza al clamoroso a spese della verità che caratterizza tanta parte dei media. E che induce al disgusto.

Se ne fornisce una dimostrazione esemplare riguardante due personaggi, Veltroni e D’Alema, che dalle nostre parti non suscitano una straripante simpatia.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

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10 dicembre 2008

IL “CORRIERE” DIFFAMA VELTRONIultima modifica: 2008-12-10T14:07:34+01:00da Giannipardo
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