UNA SOLUZIONE PER IL PD

Che futuro potrebbe prospettarsi per il Pd? Il campo di sinistra o non esiste più o è già occupato. Che ci sia spazio altrove?
Nella storia italiana, dalla guerra in poi, le due formazioni prevalenti sono state una socialista (la Dc) e una comunista (il Pci). Morto il comunismo (in Russia) e avendo il mondo finalmente ammesso che il comunismo è liberticida in politica e disastroso in economia, dirsi comunisti non è stato più di moda e questo è stato catastrofico per il Pci a partire dal momento in cui ha dichiarato indecente l’idea di divenire socialista. Così ha preferito divenire nulla. L’antifascismo arrabbiato di Elly Schlein o il velenoso veterocomunismo di Maurizio Landini tendono a suscitare il sarcasmo, se non la pietà o addirittura la noia. Né meglio va all’estremismo anarcoide e sfascista del residuo M5s. Partito che si è salvato dall’estinzione promettendo bugiardamente ciò che non poteva mantenere, e cioè il mantenimento di costosissime regalie di Stato, e che oggi sopravvive soltanto perché i suoi rappresentanti devono aspettare il 2027 per essere trombati. Ma, se quel partito politicamente è un morto che cammina, non è morto il suo elettorato che infatti fa terribilmente gola al Pd. La sua speranza di appropriarselo è dunque comprensibile: purtroppo i suoi dirigenti non sembrano in grado di decodificare la realtà. Schlein, nella sua ingenuità (o è incompetenza?) pensa di doversi alleare con i 5 Stelle per raggiungere la massa critica necessaria per concorrere per il potere. E non capisce che il rischio è quello che nel 2027 il M5s non esista. Il Pd avrebbe dovuto capire (ma per nostra fortuna non l’ha capito) che non doveva inseguire Giuseppe Conte, ma soltanto l’elettorato del suo partito, allettandolo con le proprie proposte, non quelle di Grillo, di Di Maio o di personaggi come Danilo Toninelli o Barbara Lezzi. Quelli non sono il futuro, sono il passato, un passato che non tornerà. Sembra averlo capito Beppe Grillo personalmente, e non lo capisce Elly?
Purtroppo per lei, quand’anche avesse avuto chiaro tutto ciò, non per questo avrebbe avuto vita facile. Le ricette comuniste sono rovinose e concretamente inapplicabili. Le ricette socialiste sono quelle stesse della maggioranza al governo. Proprio per questo l’azione politica del Pd oggi si caratterizza con la lotta ai fantasmi (l’antifascismo) o la dilatazione a battaglie epocali di temi insulsi come il salario minimo (di cui la sinistra non ha sentito per decenni la necessità), il MES o la richiesta di dimissioni di chiunque abbia osato starnutire fuori tempo. Naturalmente senza ottenere nulla. La leader del Pd esagera tanto nella vacuità quanto nell’aggressività ma è anche vero che, nei suoi panni (armocromizzati) neanche gli altri saprebbero che cosa dire. Potrebbero certo tacere, e sarebbe meglio, ma questa saggezza non è di moda. «Se non mi vedono pensano che non esista. Meglio dire che il Sole è quadrato. Certo mi daranno torto, ma almeno parleranno di me».
Qualcuno potrebbe vedere un futuro, per il Pd, nel ritardato riconoscimento: Col comunismo avevamo imboccato la strada sbagliata: ora siamo socialisti. Ma può darsi che il ritardo (oltre trent’anni, dal 1989 ad oggi) sia stato fatale. Mentre il Pci (sempre quella è la sostanza) ci metteva tanti decenni a dichiararsi socialista, è morto anche il socialismo. Lo vediamo nella politica di molti Paesi che, o pensano di frenare gli ultimi sogni del sinistrismo o pensano di fare marcia indietro. In Inghilterra Jeremy Corbyn ha vaccinato gli inglesi nei confronti delle frontiere più avanzate (e rovinose) del socialismo. La classe media americana, pur stando economicamente bene, tende a votare Trump in odio alla sinistra idealista, ecologista, favorevole agli immigrati, politicamente corretta e woke, come si dice oggi: risvegliata al bene incondizionato. L’Argentina con Milei si propone di abrogare per intero la politica socialista, peronista e collettivista, che ha ridotto alla misera e quasi alla disperazione un Paese che un tempo fu fra i prosperi del mondo. E tutto offrendo che cosa? Un semplice ritorno alla libertà. Che finalmente ci si è accorti di avere assassinato.
Insomma la storia sta facendo mancare il terreno sotto i piedi alla sinistra. Come sfuggire all’insignificanza e forse all’estinzione? Mi chiedo se il Pd non potrebbe rifarsi una verginità non inseguendo il governo Meloni sul suo terreno (il socialismo residuale) ma finalmente difendendo a viso aperto i molti contro i pochi. I cittadini contro chi proclama scioperi; contro la Pubblica Amministrazione quando si mette di traverso; contro i tassisti; contro i proprietari di lidi balneari; contro le imprese tipo Alitalia, che sperperano i soldi dei contribuenti; contro gli arbitri e l’impunità della magistratura; contro i nullafacenti e i parassiti; contro i rami secchi delle ferrovie, fino a permettere ad un’Italia stremata sotto il peso di mille carichi tanto insopportabili quanto nocivi (e infatti da noi i salari reali non aumentano da trent’anni) di alzarsi e mettersi a correre, come siamo sicuri saprebbe fare.
Nessuno si nasconde l’audacia di un simile piano. E tuttavia sembra evidente che in esso c’è tutto un mondo da conquistare, mentre alle battaglie socialiste e comuniste sembra non resti che conquistare qualche altro cimitero.

UNA SOLUZIONE PER IL PDultima modifica: 2023-12-29T10:37:58+01:00da gianni.pardo
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