PERCHÉ GLI ARTISTI SONO DI SINISTRA

Perché gli artisti e gli “intellettuali” sono di sinistra? Lo sono in primo luogo per interesse e poi perché, spesso, i loro ideali sono gli stessi della sinistra.
L’interesse è la cosa più facile da spiegare. Per decenni il Partito Comunista Italiano ha saputo coltivarsi gli intellettuali favorendone la carriera, ricoprendoli di lodi e di critiche positive. E questo tanto attivamente quanto attivamente è stato ostile a chiunque si dichiarasse anticomunista. Tanto che quasi nessuno osava farlo. Alla fine il Partito è riuscito ad occupare tutto lo spazio disponibile e per molto tempo un autore, un pittore, e perfino un attore che non fossero di sinistra si sono visti chiudere in faccia molte porte. E infatti se prima erano stati fascisti – o comunque coinvolti dal potere – ora tradivano entusiasticamente il loro passato dichiarandosi ferocemente di sinistra: come Dario Fo e Giorgio Bocca.
La tendenza degli intellettuali e degli artisti (per non parlare dei professori) ad allinearsi col potere è antichissima ed ha perfino credenziali di nobiltà. Per ottenere consenso, Augusto – forse il più fine politico di tutti i tempi – coltivò gli artisti attraverso il “circolo” del suo amico Mecenate. In questo campo il regime fascista non ha fatto eccezione ma la cosa difficile da sopportare, in questo caso, è stata che, perduta la guerra, questi fascisti si sono messi a dare a tutti lezioni di antifascismo. Per giunta in nome di un totalitarismo ancora peggiore: quello staliniano. Gli intellettuali hanno la schiena diritta come un cavatappi.
Ma l’interesse non è l’unica ragione delle posizioni politiche degli intellettuali e degli artisti: molto pesa il loro insufficiente senso del reale. Infatti la sinistra, a parole, è la posizione più nobile, più bella e più generosa del mondo. E non la danneggia molto il fatto che si tratti soltanto di parole, in vistosa contraddizione con i suoi risultati concreti: si pensi all’attuale Venezuela.
Un buon esempio lo forniscono i candidati alla segreteria del Pd. I loro programmi – secondo Luca Ricolfi – hanno un punto in comune: promettono tutto a tutti per un costo totale che comporterebbe spese arciastronomiche. Senza mai dirci dove pensano di trovare tutti quei soldi. Ma che importa? Essere di sinistra significa essere tanto nobili da non interessarsi del reperimento dei fondi, del dare e dall’avere, della bassa cucina. I nostri intellettuali, i nostri leader di sinistra sono la crème de la crème dell’intelligenza nazionale, ed anche gli spensierati campioni della generosità. Tipo 110%.
Per dimostrare in che modo la sinistra ha successo presso tutte le anime sensibili prendiamo una famosa canzone: cioè il testo di “Imagine”, di John Lennon. Riporto alcuni versi, traducendoli alla meglio: “Immaginate che tutta la gente viva per l’oggi, immaginate che non ci siano Paesi, nulla per cui uccidere o morire, e neppure religione. Immaginate tutta le gente che vive la vita in pace. Potete dire che sono un sognatore, ma non sono l’unico. Immaginate che non ci siano proprietà, nessun bisogno di avidità o fame, una fratellanza umana”.
La canzone è stata uno strepitoso successo mondiale e tuttavia, ad esaminarlo con occhi da adulto, il testo è demenziale. Se gli uomini pensassero soltanto all’oggi avrebbero la visione che del mondo hanno i bambini sotto i quattro anni. Si semina per mietere mesi dopo, ed è a questa condizione che abbiamo il pane. Niente Paesi significa niente Stato, dunque niente forza pubblica. E certo non sarebbe necessario avere una ragione per uccidere: lo si potrebbe fare anche per divertimento. Si può fare a meno della polizia, visto che i poliziotti sono brutti e cattivi. Ma se Lennon sentisse che gli sono entrati i ladri in casa chi chiamerebbe, le Dame di San Vincenzo? Niente religione. Buona idea, purché la gente poi non creda in qualcosa di ancora più stupido. Il Cristianesimo avrà i suoi difetti, ma lo preferisco largamente ad altre religioni come il nazismo o lo stalinismo. Immaginare che tutti vivano in pace? E che lo immagino a fare? Le guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno. Sono nella natura umana. Niente proprietà. Sì, ma vorrei vedere Lennon, buonanima, se gli togliessero le sue comodità. O ciò che ha guadagnato con i suoi “concerti”. Quando si parla contro la proprietà, si parla sempre contro la proprietà altrui. E se non ci fosse la proprietà, a che scopo gli uomini si darebbero da fare, per produrre? E se nessuno producesse, com’è che poi che non ci sarebbero più né avidità né fame? La fame ce la faremmo passare con la fratellanza?
La canzone non contiene niente che sia collegabile con la realtà, è puro sogno, pura illusione, pura utopia. Insomma pura presa per i fondelli. Se tutti vivessero di poesia, chi nutrirebbe chi? E com’è che questi poeti del francescanesimo si fanno pagare così bene per le loro prestazioni? Eppure vedete il fascino di “Imagine”. Chi rifiuterebbe il Paradiso Terrestre? Il collegamento sogno-arte-sinistra è del tutto naturale.
Gli intellettuali e gli artisti tendono ad essere di sinistra perché hanno la maturità di un bambino di sei anni. Ignorano economia, storia, psicologia, etologia e tutto ciò che si può dedurre dalla realtà. Un professore di storia che sogna un mondo senza più guerre dovrebbe essere rimosso dalla cattedra. Qualcuno che parla di politica senza avere nozioni di economia (e di storia economica) è come un sordo dalla nascita che vuole dir male di Mozart. E si potrebbe continuare. Gli intellettuali e gli artisti sono spesso di sinistra perché sono più ignoranti e immaturi di un qualunque bottegaio. Ma in compenso hanno molta più boria.

PERCHÉ GLI ARTISTI SONO DI SINISTRAultima modifica: 2023-02-23T10:47:35+01:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “PERCHÉ GLI ARTISTI SONO DI SINISTRA

  1. Fa il paio (se non ne è un’eco) con una famosa frase di Margaret Thatcher: “Il socialismo finisce quando finiscono i soldi degli altri”.

  2. “promettono tutto a tutti per un costo totale che comporterebbe spese arciastronomiche. Senza mai dirci dove pensano di trovare tutti quei soldi”.
    Mi pare di Montanelli la frase: “la sinistra non sa mai di preciso da che parte andare. Ma ci va sempre con i soldi degli altri.

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