ALCUNI EFFETTI DEI SESSANTA MILIARDI

Gli aiuti e gli armamenti recentemente consegnati o in via di consegna all’Ucraina potrebbero avere molteplici effetti. Sullo stato d’animo dei combattenti ucraini, ma anche e soprattutto sullo stato d’animo scoraggiato dei russi. Contrariamente alla versione trionfalistica di regime, questi combattono controvoglia, su un terreno che non gli appartiene, ed hanno già visto morire troppi dei loro commilitoni. Il numero dei propri morti, secondo le abitudini russe, lascia completamente indifferenti gli alti gradi dell’Armata. Si è visto durante la Prima Guerra Mondiale, fino ad essere una delle molle fondamentali della Rivoluzione d’Ottobre. E si è visto nella Seconda Guerra Mondiale. Chissà che anche in questa i soldati non si sentano piuttosto mandati a morire che mandati a combattere.

Molto più serio è comunque l’effetto sul campo di battaglia. Già sono arrivati gli Atacsm a medio raggio (non più 160 km ma quasi il doppio, 300 km). E questi missili, molto perfezionati, rappresentano una serissima minaccia per le strutture militari che prima si credevano in posizioni invulnerabili. Un aumento di 150 km significa mettere in grave pericolo le strutture militari: depositi di armi, linee ferroviarie, concentramenti di truppe e via dicendo. Tutte cose che gli ucraini fino ad ora avranno potuto studiare, senza poterle colpire, e da domani saranno un bersaglio prima che possano essere evacuate. Per non parlare delle forzate irregolarità nel collegamento e nei rifornimenti con le prime linee.

La storia di questi Atacms a medio raggio è interessante. Gli Ucraini li hanno richiesti infinite volte e infinite volte sono stati negati. Poi i russi hanno detto che avrebbero dispiegato analoghi missili di fattura nordcoreana, e gli Stati Uniti hanno fatto pressione perché Mosca non lo facesse. Ma Mosca, come sempre altezzosa, li ha comprati e portati in zona di operazioni. Questo ha tolto ogni scrupolo agli americani, che hanno ribattuto con gli Atacms di medio raggio. E ci sarà poco da stare allegri per i russi, perché questi prodotti sono sofisticatissimi e precisissimi.

Qualcuno potrebbe pensare che questo sia ottimismo pro-americano, ma la ragione di questo punto di vista è molto più semplice. Se un’industria bellica deve progettare e fabbricare un cannone, un aeroplano o un missile, si concentra ovviamente su ciò che è fondamentale nel cannone, nell’aeroplano o nel missile. Ma se in quell’arma sarà necessaria una maniglia, un interruttore di corrente o una lampadina, li comprerà sul mercato. E questo fa la differenza. Tutti i prodotti di un Paese sviluppato sono di alta qualità, perché devono combattere contro un’agguerrita concorrenza e soddisfare dei compratori esigenti. Mentre i Paesi poveri o dittatoriali producono pressoché sempre merce di scarsa qualità. Vale – credo – dalle spille da balia alle portaerei. Dunque c’è da pensare che faranno più danni i missili americani che quelli coreani. Ma staremo a vedere.

Qualcosa di analogo si avvererà se le promesse saranno mantenute in altri campi. Se l’Ucraina disporrà di un’adeguata difesa antiaerea (in particolare sistemi anti-missile Patriot) i russi potranno dire addio all’attuale monopolio dell’aria. Non potranno più attaccare dai cieli ucraini, ma soltanto con i missili e i droni. Anche perché il costo degli aeroplani è proibitivo in ogni caso, e non vale la pena di sprecare aerei e piloti per colpire obiettivi di modesto valore. Né le cose sono più facili per gli obiettivi di grande valore, perché sono i primi che gli ucraini cercheranno di difendere al meglio.

Tutto ciò però – salvo imprevisti – non lascia prevedere controffensive ucraine fulminanti, e la ragione l’abbiamo vista in questo inverno. Quando l’Ucraina è stata sostanzialmente abbandonata al suo destino, invece di crollare e arrendersi, si è difesa valorosamente, cedendo al nemico soltanto qualche chilometro quadrato. Ciò perché, si dice, la ratio giusta in caso di attacco, è di 4/6 attaccanti per ogni difensore. Tanto la difesa è più facile dell’offesa. Ma la regola vale anche per l’Ucraina che, se domani dovesse attaccare, scoprirebbe dovunque le difficoltà che ha incontrato a sud, quando ha cercato di sfondare fino ad arrivare al Mar d’Azov e si è invece impantanata a Robotyne. Se ancora la tiene.

L’effetto dei sessanta miliardi americani e degli altri aiuti si vedrà nel tempo ma a naso, oggi, a non voler parlare di vittoria, c’è da pensare che l’Ucraina avrà ottenuto almeno un altro anno di ossigeno.

Il seguito della storia non è scritto da nessuna parte. Se gli Stati Uniti e l’Europa Occidentale aiuteranno seriamente l’Ucraina, questa potrebbe anche vincere. Ma le democrazie seguono forzatamente il parere dei popoli, e la storia ha ampiamente dimostrato che la voce del popolo non è affatto la voce di Dio. È su questo versante che è lecito esprimere i più grandi dubbi.

ALCUNI EFFETTI DEI SESSANTA MILIARDIultima modifica: 2024-05-11T16:53:09+02:00da gianni.pardo
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12 pensieri su “ALCUNI EFFETTI DEI SESSANTA MILIARDI

  1. Siete proprio sicuri della superiorità dei “valori” occidentali?
    Tipo il tizio in gonnella rosa che (anche) per questo viene premiato ad un festival??

  2. “punire un gruppo terrorista responsabile delle atrocità perpetrate da Hamas il 7/10/23”: ma perbacco, sono tutti terroristi laggiù, compresi donne e bambini (in flagrante possesso di mitragliatrici) e vecchi decrepiti ! E pure le ambulanze, trasformate in cannoni semoventi! E scuole e ospedali pienissimissimi di armi pesanti (bombe da 1 tonnellata, droni e missili, scrupolosamente inventariati dall’IDF: l’elenco si può trovare in rete). E anche nelle precedenti “incursioni”, viste le vittime e le distruzioni, ma quanti terroristissimi (diligentemente “arrostiti”, peraltro). Più che giusto, viste le decine di migliaia di vittime prodotte in Israele dai suddetti. Più che giusto, visto che le Convenzioni, i Trattati, le Risoluzioni, le Dichiarazioni – scritte su carta di gran pregio – si sono rivelate in realtà ottime solo per incartare i lupini.

  3. Non è mia intenzione aprire una discussione ma chiedo al padrone del blog di accettare una breve replica.
    <> ??
    mi chiedo dove non sono stato chiaro: quando non c’è spazio per i negoziati sono le armi a decidere ed è quello che sta succedendo nei due conflitti in corso.
    Stati sovrani, governi, eserciti che rispondono al potere politico: chi vince detta le regole. punto.
    L’unica differenza è che quasi tutto il mondo cerca di fermare Israele (che non può fare a meno degli USA e dei suoi alleati) anche se a parere di molti ha ragione. e si può prevedere che dovrà fermarsi come è già successo nelle guerre precedenti.
    i russi invece sono più autonomi e autosufficienti degli ucraini (hanno risorse illimitate) e questo dà loro un vantaggio, anche se tutto l’Occidente sostiene che hanno torto.
    Ma non è quello il punto, non si parla di verità, di giustizia, di Regno dei Cieli.

    Chiunque perda ne pagherà le conseguenze, difficile fare previsioni, nessuno ha la ragione in tasca perchè sono le armi che decidono.
    è il campo della vita e della morte a decidere.
    Shalom

  4. Nel rispetto di un civile confronto tra gli utenti del blog osservo:1)la questione Israele-Hamas-Palestina non può essere inquadrata nella “cornice” che tratta degli aiuti e degli armamenti all’Ucraina. 2) attribuire la colpa di genocidio a Israele, a mio avviso, è fuori luogo perché le azioni sul campo dimostrano che gli israeliani non mirano all’estinzione di un popolo ma a punire un gruppo terrorista responsabile
    delle atrocità perpetrate da Hamas il 7/10/23 (vedasi link: saturday-october-seven.com/

  5. è facile trovare commenti di lettori che seguono l’onda antisemita e accusano Israele di commettere genocidio, ignorando la storia e l’attualità.
    anche alcuni professori di scienze sociali ignorano coscientemente i fatti e puntano il dito. Orsini, per esempio.
    Questi studiosi riconoscono le ragioni russe in difesa della propria sicurezza ma non riescono a superare l’odio verso gli ebrei riconoscendo il loro diritto all’esistenza.

    niente da fare, purtroppo la guerra è necessaria perchè di fronte all’odio, all’ignoranza e alla malafede, solo la forza degli eserciti può ristabilire gli equilibri: chi vince detta le regole e per un po’ di anni si può vivere in pace.
    questo sarà il destino di Israele per molti anni a venire. temo.
    Am Yisrael Chai

    PS. sono assolutamente convinto che il dominus del blog esprime le sue opinioni (che a volte non condivido) in modo assolutamente disinteressato: il troll che ha appena commentato applica le sue meschine motivazioni al nostro pregevolissimo prof Pardo che, invece di bannare insulti così stupidi, preferisce pubblicarli.

  6. Pardo, per cortesia, capisco che devi compiacere chi ti permette di sbarcare il lunario, ma non ti è rimasta un po’ di dignità intellettuale? Continuare a sostenere le azioni immonde che Israele sta compiendo a Gaza ti rende complice di un genocidio. Questo lo comprendi?

  7. Piacevole lo stile, sì,ma non la sostanza, per me. Anche nel 1939 ci si chiese se bisognasse morire per Danzica, la risposta fu negativa, e ne conseguì la Seconda Guerra Mondiale. E Danzica, anche allora, era lontana da Parigi, Londra e Roma quanto oggi.

  8. Sarebbe forse nel maggior interesse per l’Europa l’aiuto all’Ucraina. Epperò, su scala planetaria, Kiev è piuttosto vicina a Danzica, solo 1.200 km, circa come da Aosta a Ragusa, e quindi, memori della storia, non si vede motivo per scaldarsi tanto: robetta locale, mica da morirci dietro. Magari tra 20-30-40 anni qualcuno comincerà a sentenziare, ma in fondo… Intanto, inganniamo l’attesa (breve) della prossima forchettata (meglio con le mani; così fanno gli uomini veri) di Putin.
    Quello che ci dovrebbe invece far bollire il sangue è che Angelina Mango non ha vinto l’Eurofestival, invece di quel pagliaccio svizzero (mai più cioccolato a casa mia!). Vero che la nostra amata figlia se l’è voluta: ma è possibile vestirsi in quel modo così… normale, senza piume, serpenti boa, chiazze di vernice e minestra, petardi scoppiettanti a tempo giusto? Roba da suorina. E non ha neanche comunicato, chessò, che sessualmente è invaghita di un caimano; per la gioia degli animalisti….

  9. Analisi difesa, Gianandrea Gaiani,
    https://www.analisidifesa.it/2024/05/i-russi-aprono-un-nuovo-fronte-ed-entrano-da-nord-nella-regione-di-kharkhiv/
    “Le truppe ucraine perdono terreno nella regione di Kharkiv (Kharkov per i russi) sotto l’incalzare dell’offensiva russa scatenata il 10 maggio sul confine. Kiev ha ammesso l’avanzata nemica dopo due diversi attacchi ieri oltre il confine e non uno solo”. continua all’indirizzo sopra.
    queste sono analisi tecniche, militari, imparziali: l’ideologia e la propaganda è esclusa e anche le speranze verso soluzioni di parte.
    Non risulta che i russi siano demotivati, gli ucraini disposti a morire per gli USA invece diminuiscono, perchè scappano, si arrendono, muoiono.
    Come può una persona colta, intelligente, vivace mentalmente, razionale e realistica nel descrivere il conflitto a Gaza, lasciarsi trasportare dai sentimenti nell’analizzare il conflitto in corso in Ucraina? e rendere pubbliche le sue speranze senza paura di essere smentito dalla triste realtà dei fatti. Peccato!
    Vabbè, smetterò di leggere questi articoli, leggerò tutto il resto: alla mia età bisogna fare attenzione alla salute.

  10. sì sì, tutto vero, Kiev potrebbe vincere se …
    se mia zia avesse le ruote sarebbe un treno.
    meglio aggiornare l’articolo con le notizie sul fronte di Kharkov, e quelli sono fatti, NON ipotesi.

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