LA PROPOSTA DI PACE DI PUTIN

Recentemente abbiamo avuto un ennesimo discorso di Vladimir Putin e un’ennesima proposta di pace. La Russia è pronta a un cessate il fuoco e ad una pace duratura se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e ovviamente riconosceranno l’annessione della Crimea. Kyiv dovrà impegnarsi a non aderire alla Nato. L’Ucraina non deve avere armi nucleari (quelle che aveva gliele ha tolte la Russia con la collaborazione dell’Occidente, negli Anni Novanta). Fine delle sanzioni e riconoscimento dell’acquisizione delle nuove regioni alla Russia, ed altro ancora. Ovviamente questa non è una proposta di pace: è la sintesi del testo di una una resa senza condizioni. Che infatti l’Ucraina ha rigettato con un ghigno di scherno.

Ma Putin – anche se secondo le Corte Penale Internazionale è un criminale di guerra – non è uno stupido. Dunque bisogna chiedersi quale sia il significato della sua mossa. E il primo, il più banale, è che la Russia ha il fiato corto e non intravvede grandi successi per il prevedibile futuro. La gente dimentica che la Russia è un Paese strutturalmente povero, a causa del clima e della qualità del territorio. Oggi essa soffre di una guerra tanto lunga quanto imprevista, anche se il popolo è obbligato a soffrire in silenzio. Per capire a quale sforzo ed a quali sacrifici esso è tuttavia sottoposto, basti pensare a questo: per difendersi l’Ucraina ha speso una montagna di miliardi non suoi, mentre la Russia – spendendo presumibilmente somme analoghe a quelle ucraine – deve finanziare la sua guerra da sola. Per giunta subendo il peso di sanzioni economiche gravose. È tutt’altro che un divertimento. Rimane vero che la gentuccia capisce ben poco dell’alta politica, ed è facile preda della propaganda di regime: chissà che i russi, a sentirsi ripetere la balla secondo cui l’Ucraina ha aggredito la Russia, non finiscano col crederci. Ma poi in concreto dimenticano tutto il resto e badano soprattutto al prezzo del pane e delle altre cose necessarie. Per non parlare dello spaventoso numero di morti in guerra. Nessuna propaganda può far chiudere gli occhi su una realtà che si ripresenta implacabile, ogni giorno. Si può tacere per paura, ma nessuno può impedire di pensare, e Putin sa di avere un popolo scontento dietro di sé. Se non fosse tanto scontento non sarebbe necessaria una censura tanto severa. Generosamente, potremmo essere dispiaciuti per quei cittadini che di questo disastro non hanno la minima colpa, se non quella di essersi affidati a Vladimir Putin. Ma su quell’uomo, a suo tempo, ci siamo fatti delle illusioni in molti.

Tutta l’attuale tragedia europea dipende dall’errore iniziale di Putin, quello di avere cercato di annettersi pacificamente l’intera Ucraina. Perché parliamo di errore? Semplicemente perché la storia insegna che nessuna battaglia e soprattutto nessuna guerra si svolgono secondo le previsioni. Tanto che astenersene è pressoché sempre una buona idea. Si pensi all’affare fatto da Francisco Franco resistendo alle enormi pressioni di Hitler perché scendesse in guerra insieme con l’Asse. La Spagna si è risparmiata un bagno di sangue e una sconfitta, mentre la Russia i guai è andata a cercarseli, nel 2022, e fino ad ora il risultato è fallimentare.

La cosiddetta proposta di Putin potrebbe tuttavia avere altri significati. L’Ucraina ha definito il progetto ridicolo ma in realtà Putin, ben cosciente della sua straordinaria esosità ma sempre giustamente contando sull’imbecillità occidentale, vuole che i nostri media dicano: «Putin è pronto a finire questa guerra e l’Ucraina dice di no». In realtà lo stop alle operazioni militari converrebbe moltissimo a Mosca, che evidentemente ha il fiato grosso. Dunque essa spara una proposta enorme e irricevibile ma, se la controparte cominciasse a discutere e abbassando Mosca le sue pretese, non si potrebbe arrivare ad un compromesso? È un po’ come quando un grande proprietario deve vendere un castello: prima cerca di includere nel prezzo la sua gloria passata, poi deve accontentarsi di ciò che offre il mercato.

Fra l’altro, il lungo stallo sull’invio di oltre sessanta miliardi di dollari dagli Stati Uniti aveva fatto ragionevolmente sperare in una manifestazione di stanchezza bellica e finanziaria dell’Occidente, mentre lo sblocco di quella somma, la promessa di cinquanta altri miliardi (di euro, stavolta) da parte del G7, il riarmo della Germania, le intemerate di Macron e via dicendo, hanno recentemente non soltanto fermato l’attacco a Charkiv, ma congelato le speranze di una vittoria sull’Ucraina in tempi prevedibili. Nessuna prospettiva positiva, per Mosca, come del resto per l’Occidente.

La verità ultima è che la follia è una delle molle più grandi della storia. Inutile chiedere, come potrebbe fare un professore, perché Creso progettò di sconfiggere il Grande Re, perché Crasso andò a morire muovendo guerra ai parti, perché Napoleone e Hitler aggredirono la Russia, e mille altri perché: quando un uomo solo può decidere, abbiamo le massime probabilità che decida male. Forse Vladimir Putin non conosce questo aureo principio.

LA PROPOSTA DI PACE DI PUTINultima modifica: 2024-06-15T19:02:56+02:00da gianni.pardo
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9 pensieri su “LA PROPOSTA DI PACE DI PUTIN

  1. Può darsi che l’egemonia americana possa volgere al termine ma saremmo degli ingrati a rallegrarcene se ciò accadesse.Temo che molti di noi hanno dimenticato (o fingono di ignorare) che grazie agli americani (e loro alleati) siamo stati liberati dal fascismo e nazifascismo. Americani ed alleati hanno lasciato sul nostro terreno migliaia di soldati, giovani vite sottratte ai loro affetti più cari per non far
    più ritorno in patria. Per la nostra riconquistata libertà e conseguente benessere che dura da 80 anni. Ora si vorrebbe demonizzare il modello americano , che è anche il nostro, per abbracciare “nuovi?? modelli” di stampo staliniano. Ma che bell’affare ci faremmo! Ma pazienza, il mondo gira al contrario e la riconoscenza non appartiene a questo mondo.
    P.S. riconoscenza non vuol dire sottomissione.
    Meditate gente, meditate…

  2. Forse il lato più tragicomico della questione è costituito dal fatto che in Occidente i più accaniti avversari del “modello americano” e quindi convinti supporter non soltanto di Paesi NON esattamente liberaldemocratici come Cina e soprattutto Russia ma generalmente anche dei vari movimenti armati filo-palestinesi sono contemporaneamente anche i più accaniti avversari di qualsivoglia maggiore/migliore integrazione europea: ossia essi non comprendono (o fanno finta di non comprendere) che il miglior modo per ridurre ragionevolmente l’influenza americana in Europa SENZA consegnarsi mani e piedi a quella (peraltro direi decisamente più inquietante poiché “strutturalmente” illiberale) russo-cinese sarebbe procedere il più speditamente possibile verso gli Stati Uniti d’Europa. E invece essi continuano a smerciare (auto)illusioni nazional-sovraniste e populiste, deliberatamente anti-ucraine e filo-russe…

  3. @Luigi
    Le dichiarazioni di Putin mi sono note. Anche il predominio statunitense mi è piuttosto evidente. Diciamo che tra il tallone russo e quello statunitense preferisco il secondo. Lei preferisce il primo? È assolutamente un suo diritto. Ma, se posso, non condivido la sua scelta.

  4. Qualcuno, a partire dal dominus del blog, si è mai sforzato di leggere le dichiarazioni di Putin da venti anni a oggi?
    non è difficile, con i traduttori si può leggere tutto, anche il russo.
    eh già, Putin come Hitler … sarebbe meglio anche leggere i discorsi (e le azioni) di Hitler, ma non esiste miglior cieco di chi non vuole vedere, per quelli che si fermano ai titoli de la Stampa.
    venti anni che la Russia dice che a loro interessa solo la sicurezza; autonomia e sicurezza. dopo i dieci anni di Eltsin, l’americano, la reazione era scontata.
    Ovunque si può sentire il discorso di Monaco del 2007.
    ma Putin non è un uomo d’onore e racconta solo bugie.
    venti anni di guerre americane, invece, sono una solida garanzia di pace per gli abitanti statunitensi (e i loro vassalli): mi sembra evidente, la pace c’è solo con l’egemonia americana e 900 basi militari sparse nel mondo.
    avere Sigonella o Ghedi vicino a casa è una garanzia.
    Sono vecchio, non vedrò come andrà a finire, ma sono certo che gli USA non prevarranno. Figli e nipoti lo vedranno: auguri.

  5. Per me che non sono un esperto
    il narcisista Zelensky
    farebbe bene ad accettare (ammesso che possa scegliere da se cosa fare) le condizioni….
    anche perché l’alternativa è il nulla

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