Gianni Pardo

FOSCHE PREVISIONI

La situazione attuale in Ucraina è talmente inverosimile che, piuttosto che fornire spiegazioni, è già difficile porre le domande. Infatti è chiaro come il sole che se la Russia perdesse questa guerra, le sue ambizioni e la stessa percezione di sé (largamente illusoria), ne risulterebbero ridimensionate e la pace nel mondo ne guadagnerebbe moltissimo. Se invece la Russia vincesse, le sue illusioni sarebbero rinfocolate, le sue ambizioni ingolosite, e l’Europa Occidentale si troverebbe probabilmente a combattere non per la sopravvivenza dell’Ucraina, ma per la propria stessa sopravvivenza. Dinanzi ad un simile scenario, non si comprende che l’Europa Occidentale rimanga lo stesso disarmata. Che esiti tanto a unirsi dal punto di vista bellico; che esiti tanto a sostenere concretamente l’Ucraina; che esiti tanto ad ammettere ciò che è evidente.
È veramente strano che si riesca ad accettare che l’Ucraina sia sconfitta, sapendo che dopo, non per l’Ucraina, ma per l’intera Europa Occidentale, il problema sarà tanto più difficile. Se domani viene attaccato un Paese della Nato (la Lituania?) siamo sicuri che l’Alleanza saprebbe difenderla, soprattutto se di fatto non partecipano più gli Stati Uniti? Ovviamente il famoso art.5 del Trattato dovrebbe scattare automaticamente ed efficacemente ma la storia mostra infiniti esempi di Stati che hanno mancato alla parola data. E quel giorno, seppure potremo dire che si tratti di Stati felloni, altrettanto doverosamente dovremo ricordarci che chi affida la sua sicurezza agli alleati, è uno stupido. Israele non sarebbe ancora lì, se non si fosse difesa con le proprie armi, ogni volta che è stata aggredita. Certo, il suo alleato è l’Occidente, ma un grande alleato non vale nulla, se non ti soccorre nemmeno nel momento in cui un aggressore cerca di cancellarti dalla faccia della Terra.
La stupidità occidentale è perfino accentuata dal fatto che non si capisce che la Russia oggi è in un momento di debolezza, perché neanch’essa si aspettava di dover combattere una vera guerra e sta producendo uno sforzo enorme ed imprevisto. Prova ne sia che Putin, ben sapendo quanto il provvedimento sia impopolare (prova ne sia che ha tentato in tutti i modi di evitarlo fino ad ora) è ricorso recentemente all’arruolamento forzoso di altri centocinquantamila uomini, tutt’altro che felici di andare a combattere in Ucraina. Inoltre è vero che la Russia avanza, un metro alla volta e pagandolo con molto sangue, ma fa più male all’Ucraina con l’aviazione (che l’Occidente ha negato e continua a negare a Kiiv), e con missili e droni contro i quali Kiiv non ha sufficienti difese, perché anche quelli l’Occidente le nega. Per non parlare dell’inammissibile, delittuosa carenza di proiettili d’artiglieria. I combattenti ucraini, anche ad essere tutti indistintamente eroi, non potrebbero lo stesso vincere questa guerra. Una guerra moderna non si vince a mani nude. Insomma, stiamo volontariamente lasciando l’Ucraina al suo destino, senza renderci conto che è il nostro destino ad essere in gioco. La Russia spende per le armi il 30% del suo prodotto interno lordo, noi non arriviamo al 2%. Desolante.
In questo contesto, che pensare della posizione dell’America? Confesso che quando, in dicembre, si sono fatte difficoltà per fare avere all’Ucraina i promessi 61 miliardi, ho pensato si trattasse di passeggere schermaglie politiche. Quel finanziamento – se era assolutamente vitale per l’Ucraina – era anche, ovviamente, nell’interesse dell’Occidente. Poi i mesi sono passati, e mi son dovuto convincere. La stanchezza degli Stati Uniti, quando si tratta di difendere l’Europa, è molto più grande di quanto non avrei pensato. In parole povere se, a forza di essere pacifisti e imbelli, finiamo divorati dalla Russia, agli Stati Uniti non gliene importa assolutamente niente. Lo stesso per quanto riguarda l’Ucraina: se l’Europa non capisce che è affar suo, se non riesce a reagire in tempo, se crede che il mondo intero attenda i suoi comodi – pensano gli americani – che vada al diavolo. Putin non riuscirà comunque mai a varcare l’Atlantico, e tanto basta. Dunque le sparate di Trump non sono, come pensavo, mezzucci elettorali per catturare voti, ma autentiche interpretazioni del sentimento popolare. Del resto, ben difficilmente avrebbero potuto essere semplici manovre, quando nessuno garantisce che l’Ucraina, a novembre, esista ancora e la situazione possa essere ribaltata.
Oggi viviamo nella più totale incertezza, che nelle persone più avvertite si chiama angoscia. Senza potere far nulla perché prevalga il buon senso od anche, più banalmente, l’istinto di sopravvivenza. E, se nemmeno l’istinto di sopravvivenza spinge all’azione, è segno che una specie è destinata all’estinzione.

FOSCHE PREVISIONIultima modifica: 2024-04-07T18:21:25+02:00da
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