Gianni Pardo

PIETA’ PER GAZA?

Gaza ha aggredito e provocato Israele in modo intollerabile e indimenticabile, ma per questa colpa pagherà un prezzo di dolore strabiliante. Superiore a quello che avrebbero pagato altre popolazioni in un caso consimile. E per queste differenze c’è una logica.

In diritto c’è un principio generale che molti ignorano: il risarcimento che si può pagare per un danno causato non dipende dalla gravità della colpa, ma dall’entità del danno stesso. Se in un incidente d’auto causo la morte di un single, andrò in galera ma non pagherò niente come risarcimento. Se con le stesse modalità uccido un magnate in Rolls Royce con una grande famiglia, per i danni non basterà nemmeno il massimale dell’assicurazione e, detto in sintesi, sono rovinato. Eppure il malfatto è identico. Questa regola si applica anche a Gaza.

I gazawi soffrono perché si combatte sul loro territorio. Ma è il loro territorio che ha aggredito Israele: in quale altro posto si potrebbe combattere? Soffrono perché vengono distrutte le loro case: ma sono loro che le hanno utilizzate come rampe di lancio per i missili lanciati contro Israele. Come fortini per sparare sull’esercito israeliano che avanza. Che hanno usato condomini, ospedali, moschee, istituzioni dell’Onu e ogni altro edificio intoccabile come strumenti di guerra. I guai di cui soffrono i gazawi se li sono cercati. Considerato come si sono comportati, hanno perduto persino il diritto alla pietà. Infatti Israele è più buona di quanto loro meritino, dal momento che non mira espressamente ad ucciderli. Infatti così gli offre più di quanto Hamas abbia offerto ai cittadini israeliani sui quali è riuscita a mettere le mani.

Veramente i gazawi non hanno diritto a chiedere di più, certo non ad Israele. È vero che la Striscia è sfortunata in partenza: è sovraffollata, i suoi abitanti sgomitano su un territorio striminzito tanto che, spostandosi per evitare le bombe secondo le indicazioni di Israele, alla fine non hanno nemmeno chiaro dove potrebbero ancora andare: i posti sono già occupati e persino le zone sicure sono sicure fino ad un certo punto. Il Paese è così piccolo da non avere una seria agricoltura. Non ha industria (salvo la fabbricazione dei razzi). Non produce elettricità e non ha acqua potabile, al punto che da sempre vive di carità. Cioè di quella parte dei miliardi provenienti dai Paesi islamici ricchi che Hamas non è riuscita ad arraffare al passaggio. Ma, appunto, un Paese che ha tante maledizioni sul groppone, come può pensare di imbarcarsi in una guerra, andando contro l’esercito più potente del Medio Oriente, e forse fra i più potenti del mondo? Come può essere aggressivo e crudele l’inerme che ha tutto da perdere? Come può aggredire il più forte in modo tale che questi in seguito è dispensato dall’avere qualsivoglia scrupolo, nei suoi confronti?

Ovviamente qualcuno dirà che non sono stati i semplici gazawi quelli che hanno dichiarato guerra a Israele, è stata Hamas con i suoi terroristi. Obiezione invalida. I popoli da un lato beneficiano di ciò che gli ha procurato un governo abile e dall’altro pagano per i misfatti di un governo criminale. Ne hanno saputo qualcosa i tedeschi del 1944 e del 1945. Anche perché – oggettivamente – quei governi sono espressione del popolo stesso. Qualcuno riesce ad immaginare Hamas che governa l’Inghilterra?

Piuttosto qui è da segnalare un’anomalia. Hitler, parente per certi versi di Hamas, nella sua follia voleva far grande la Germania. Solo negli ultimi mesi, completamente fuori di testa, desiderava la sofferenza e la morte del popolo tedesco, colpevole di non aver vinto la guerra. Mentre Hamas programmaticamente, e da sempre, non ha tenuto conto delle sofferenze che poteva infliggere ai gazawi, soltanto perché hanno commesso l’imperdonabile errore di votare per loro nel 2007. Hamas non verserebbe una lacrima, vedendoli morire tutti: lo si vede dal modo come si comporta ancora in questi giorni. Ma i gazawi non hanno forse pubblicamente applaudito i terroristi che avevano compiuto la gloriosa impresa di uccidere centinaia e centinaia di persone inermi; di avere prima stuprato e poi ucciso innumerevoli donne e di non avere risparmiato neppure vecchi e bambini? «Povera gente ignorante!», dirà qualcuno, in un eccesso di longanimità (a spese altrui). Ignorante sì, sarà gente ignorante, ma anche fanatica e assetata di sangue ebraico. Il suo comportamento ricorda la frase fantasiosamente attribuita agli ebrei che chiedevano la morte di Gesù: E che il suo sangue ricada su di noi. Ebbene, effettivamente a volte ricade.

La situazione di Gaza è obiettivamente tremenda, ma non c’è nessuna sofferenza che i gazawi non abbiano meritato. Hanno anzi la fortuna che nessuna di esse è inferta volontariamente. Comunque non possono pretendere che le loro mancate vittime si occupino di loro, nutrendoli, curandoli e dando loro un riparo. Avere pietà di loro? Forse. Ma solo dopo che loro avranno imparato che cos’è la pietà.

PIETA’ PER GAZA?ultima modifica: 2024-01-09T18:38:03+01:00da
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