Gianni Pardo

GLI ERRORI DI HAMAS

I terroristi di Hamas avrebbero dimostrato le loro capacità militari se si fossero scontrati con dei soldati israeliani ed avessero vinto. Invece hanno semplicemente voluto uccidere molti ebrei (possibilmente disarmati e magari ancora a letto), per mostrare che amerebbero eliminarli tutti. Anche a tradimento. Ecco perché hanno ucciso anche i bambini: perché i bambini crescendo diverrebbero israeliani, guerrieri israeliani, oppressori israeliani. E con la loro ferocia i miliziani hanno voluto mostrare a che cosa sono capaci di arrivare.
In questo hanno avuto uno straordinario successo. Ma non è vero, come credono in molti, che per la pubblicità la regola sia: “Parlate di me, anche se ne parlate male”. Perché la cattiva pubblicità è letale: il prodotto si vende peggio che se non si fosse fatta nessuna pubblicità. Dunque può darsi che l’azione di Hamas sia stata veramente letale, ma rischia di essere letale anche per i palestinesi.
Non è un paradosso. La mia possibile spiegazione del mancato allarme di Israele, e della sua totale impreparazione a fronteggiare l’attacco, è che quell’attacco era altamente improbabile: perché sarebbe costato moltissimo e avrebbe dato ben pochi dividendi. Gli israeliani vogliono la pace, ma non per questo non sono vendicativi. Dunque, o l’azione sarebbe fallita (con un grande numero di miliziani morti) o sarebbe riuscita: ma Israele avrebbe fatto pagare a Gaza il dieci per uno. Per questo, credo, non c’erano grandi presìdi a difesa di quel territorio.
Ora si dice che Israele ha sbagliato, è stata cieca, è stata male informata, ma è inutile giocare a profeti del passato. Rimane vero il paradigma iniziale: solo dei pazzi avrebbero potuto mettere in pratica un’iniziativa come quella che abbiamo visto. In questo Israele aveva ragione. E solo dei pazzi potevano autoinfliggersi – per interposta Israele – una tremenda punizione per il malfatto. Punizione che attualmente, con l’assedio, somiglia perfino ad una strage, ma una strage non è: basta che, se non Hamas, Gaza si arrenda e si dissoci dai terroristi. Se poi i palestinesi non vogliono farlo, sono dei fanatici suicidi, e non bisogna privarli dell’onore del martirio.
I terroristi hanno commesso troppi errori. Hanno creduto che, malgrado la barbarie inconcepibile del loro assalto, Israele, essendo una democrazia civile, non avrebbe risposto per le rime. Che cioè, come tante altre volte, avrebbe combattuto con un braccio legato dietro la schiena. E qui si sono sbagliati. Col loro eccesso hanno resuscitato un abominio barbarico che si credeva morto: la guerra di sterminio; ed ora essi stessi potrebbero esserne le vittime. Israele non ha più scrupoli. Gli stessi bombardamenti di Gaza sono così violenti da far pensare, più che ad un’azione di guerra, all’eliminazione di un’entità para-statuale (Carthago delenda est).
Fra gli errori di valutazione di Hamas val la pena di citare un fatto non perché importante, ma perché significativo. Hamas ha ammonito che se Israele non avvertirà gli abitanti di un palazzo dell’imminente bombardamento in modo che i residenti possano mettersi in salvo (inclusi gli eventuali terroristi ivi presenti), i miliziani uccideranno un ostaggio per ogni immobile colpito. Con ciò dimostrando che, in passato, Israele, pur di risparmiare i palestinesi, ha avvertito ogni volta che stava per distruggere un dato palazzo. Io non ricordo che qualcosa di analogo abbiano mai fatto altri Stati in guerra. E in particolare che l’abbiano fatto gli inglesi o gli americani, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma Hamas è così viziato che non soltanto considera naturale che lo faccia Israele: osa minacciarla se non lo fa.
Ma è un dato generale: i terroristi di Hamas, prima ancora che cattivi, sono temerari. Fino a quattro giorni fa Gaza ha avuto l’elettricità, l’acqua e la benzina perché gliele fornivano gli israeliani. Inoltre, nei casi gravi, i palestinesi che potevano permetterselo andavano a farsi curare in Israele (ad Ashkelon, nell’ospedale che oggi è stato colpito da un loro razzo). Era anche cominciata una collaborazione con i frontalieri che andavano a guadagnare molto di più in Israele. Frontalieri che magari hanno collaborato con i terroristi, fornendo indicazioni per andare a colpo sicuro. Domanda: come si può trasformare volontariamente il proprio vicino e fornitore di servizi in un drago assetato di vendetta? C’è da stupirsi se, per cominciare, quello chiude i rubinetti e stacca la linea elettrica?
A Gaza non hanno capito niente. Non si sono resi conto che proprio loro hanno ferito Israele in modo tale che ora non risparmierà nessuno. Il mondo forse protesterà, ma Israele c’è abituata. E di tutti quelli che si esprimeranno in favore dei palestinesi, nessuno muoverà un dito. I miliziani non si sono resi conto di avere provocato la più dolorosa delle azioni di guerra: l’assedio. Un assedio così duro, così ermetico, così spietato che potrebbe da solo determinare le sorti della guerra. L’assedio spesso provoca molti morti fra gli assediati, e nessuno fra gli assedianti. E infatti non è sicuro che Israele abbia l’intenzione di effettuare un’azione da terra: per come si mettono le cose, è possibile che Gerusalemme stia soltanto aspettando che la pera matura cada da sola dall’albero. Che poi sia per fame o per sete, perché non ci sono più case in cui abitare o comunque per disperazione, poco importa. Quello che stanno soffrendo, e quello che soffriranno gli abitanti di Gaza, è inimmaginabile. Ne sa qualcosa chi ha letto molti libri di storia.
Chi in questo momento crede che quella “guerra” sia in una fase di stallo non vive a Gaza.

GLI ERRORI DI HAMASultima modifica: 2023-10-12T09:07:52+02:00da
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