Gianni Pardo

COME SI COMPORTERA’ IL PROSSIMO PAPA?

Il problema di come si comporterà il prossimo papa non è dappoco. Appena nominato si troverà a fronteggiare una situazione gravemente compromessa. Il suo primo compito sarà quello di spalare le macerie lasciate dal predecessore e non è detto che ci riesca. Infatti, mentre le macerie finanziarie che affronta l’attuale governo sono congiunturali, quelle dottrinarie della Chiesa sono strutturali e gigantesche. Fino ad ora nessuno, nemmeno Lutero, nemmeno Voltaire, erano stati capaci di distruggere la Chiesa Cattolica. E invece ce l’ha fatta la superficialità.
Come si comporterà il prossimo papa dipenderà dalle idee che avrà sulla religione, sulla società contemporanea e perfino sulla sua stessa libertà d’azione. Comunque, le ipotesi fondamentali sembrano essere due: che egli sia una sorta di Francesco II, oppure che voglia restaurare la Chiesa.
Partiamo da quest’ultima ipotesi. Il nuovo papa è un serio credente e, arrivato al soglio pontificio, si mette le mani nei capelli. La comunità dei credenti, nella sua totalità, non è più osservante. Non crede più ai dogmi o, ancora peggio non li conosce e se ne disinteressa. Non prende sul serio il magistero della Chiesa. Probabilmente ha dei dubbi persino sull’anima immortale, sul paradiso e sull’esistenza di Dio. E allora perché si dichiara credente? Per abitudine, per sentimento, perché lo dicono tutti: ma oltre un vago sentimento di “cristianità” non va. Andate a dire a questi cattolici che, se praticano il sesso fuori dal matrimonio, se non si pentono, se non si confessano, e se non ottengono l’assoluzione, in caso di morte in stato di peccato mortale andrznno all’inferno. Vi rideranno in faccia, anche perché non credono all’inferno. Non ci crede nessuno. E, se gli segnalate che state solo esponendo la dottrina cattolica, o non vi crederà o vi dirà che la Chiesa è cambiata. E se gli dite che la Chiesa è ispirata dallo Spirito Santo e non può cambiare, ancora una volta non vi crederà.
Ecco il primo problema: c’è modo di recuperare la dottrina? Che avverrà se i preti su ordine del papa (sempre che obbediscano) ribadiranno solennemente la vera dottrina cristiana? Se rifiuteranno la comunione ai non confessati, agli sposati in Comune, ai giovani amanti, a quelli che non vanno regolarmente a messa? Che avverrà se predicheranno dal pulpito che il sesso prima o fuori dal matrimonio è peccato mortale, e che l’assoluzione può essere concessa soltanto dopo seria e formale “promessa di non farlo più”? Quante persone rimarrebbero, dopo il fuggi fuggi generale? Un papa credente sarebbe posto dinanzi alla scelta: deve continuare a falsificare il Cattolicesimo e mantenere i clienti o riaffermare il vero Cattolicesimo e perderli tutti?
S’i fossi papa, come diceva Cecco Angiolieri, direi chiaro e tondo: “Intendo restaurare la religione. Se alla fine non ce la farò, dichiarerò conclusa la storia del Cristianesimo e chiuderò bottega. Sappiate che Dio esiste, che la religione è verità rivelata, che la sua dottrina è ispirata dallo Spirito Santo (e non può cambiare) e infine che se in questa dottrina crediamo soltanto io e il mio autista, vuol dire che la Chiesa cattolica avrà due soli fedeli. Ma veri. Finché viviamo. Se mi accorgerò che veramente il Corpo Mistico è diventato uno smilzo club privato, eliminerò il clero e tutta la struttura della Chiesa. Liquiderò l’impero, regalando gli immobili ai vari Stati e l’eventuale residuo finanziario ai poveri. E con questo non avrò affatto danneggiato la Chiesa: le avrà soltanto dato decente sepoltura”.
Il papa non può profittare del cadavere di Cristo per delle fatue comparsate, delle passerelle inutili e per fare dei discorsi che non hanno né capo né coda: per questo basta un qualunque sindaco di paese. Il Cristianesimo è stato molto più danneggiato dalla banalizzazione che da Lutero. Infatti a Lutero sopravvisse.
Se invece il nuovo papa non è un credente, gli basterà proseguire sulla via tracciata. Gli basterà non tenere nessun conto della dottrina cristiana, non pretendere che nessun cristiano la conosca e, a fortiori, la rispetti. E in questo avrebbe qualche ragione: la gente quella teoria, invece di riconoscerla come la dottrina del Concilio di Trento (ovviamente ispirato dallo Spirito Santo), la troverebbe un’insopportabile novità: “Ma che idee vengono, a questo papa?”
Se la pensa come Francesco, fruendo anche di questo papa come battistrada, può continuare a presentare la Chiesa come una religione dell’umanità, senza una dottrina, cioè un’associazione idealista e benefica, che fa poco (ovviamente) ma dice molto e rappresenta un punto di riferimento che molti potranno, se lo vogliono, preferire a Scientology, all’Ecologismo, all’Onu o alla political correctness. Una religione sentimentale che ciascuno potrà configurare secondo i suoi gusti, il papa essendo disposto ad accogliere tutti, atei inclusi. Chiese e cattedrali serviranno per le riunioni dei buonisti, dei sindacati di sinistra, per le grandi feste da ballo dei “credenti”, e perfino per qualche festa privata, a pagamento.
Se lo vogliono, i cattolici potranno considerare chiusa la parentesi del Cristianesimo dottrinale: Gesù è stato soltanto un profeta, i sacramenti li ha inventati la Chiesa, e speriamo che Dio esista, perché di certo non è stato dimostrato che esista. Ma se questo basterà a riempire ancora Piazza San Pietro, forse il peggio sarà stato evitato. La dottrina? Eccola in sintesi: “Volemose ben”. Per i peccati, rivolgersi al Codice Penale, lì c’è tutto.
Sembra inevitabile che la Chiesa sia destinata a morte certa: di una morte violenta, se avrete un papa credente. Per dissanguamento se avrete un papa alla moda.

COME SI COMPORTERA’ IL PROSSIMO PAPA?ultima modifica: 2023-09-28T14:41:35+02:00da
Reposta per primo quest’articolo