Gianni Pardo

WHEN IN ROME DO AS THE ROMANS DO

di Dino Panigra

Un mio amico left wing minded, ha offerto questo comment al new proposal (di cui today parlano “not so few” columnists nei loro oped) di usare solely l’italiano in tutti gli official deeds. E, beware, non è un optional, si possono pagare cash up to centomila euro di fine. No doubt, una gag di quei clowns di fascisti che oggi sono on top of the top. To begin with, questo supposed trend è un fake. Gli italiani non parlano Italenglish purposely. È soltanto quando let themselves go che gli capita di mix up English and Italian. By the way, as a matter of fact, se occasionally c’è troppo inglese in Dante’s language, è perché gli italiani sono naturally anglophones, to such an extent che, from time to time, il loro Italian è, essentially, una retroversion. English people, once unpon a time, inventarono il Grand Tour (da cui il word “tourism”), oggi invece la upper class inglese viene in Italia per fare uno stage di inglese. So that la loro tongue sia up-to-date. Infatti il wall poster non dice più “Come and see Italy”, ma “come to Italy and improve your English”.
By now gli italiani sono così lord and master della loro lingua (English, of course) che hanno inventato nuove pronunciations. E gli inglesi devono recover the gap, no? For exemple, sono così old fashioned che dicono ancora “s-spèns”, alla francese, per suspence (che loro si ostinano a scrivere suspense) e noi italiani poi dobbiamo convincerli che la retta pronuncia è “sàspens” e il correct spelling “suspence”. And so on. Oh yes, we have a lot of work to do, gli diciamo accogliendoli, to redress your mistakes. Ovviamente, we’ll do our best.

WHEN IN ROME DO AS THE ROMANS DOultima modifica: 2023-04-02T18:00:33+02:00da
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